LIONE – Con il trionfo statunitense (2-0 sull’Olanda in finale) si chiudono i Mondiali di Calcio Femminile più importanti di sempre. Tante le cose positive da sottolineare sia sul fronte nazionale che internazionale. In questo articolo cerchiamo di analizzare tutto ciò che ci lascia in eredità la massima competizione mondiale.
Ancora e sempre loro! La Nazionale Femminile di calcio degli Stati Uniti conquista il suo quarto Mondiale nella storia, un traguardo pazzesco che la conferma ancora una volta come nazione leader di tutto il movimento. A decidere la finale con l’Olanda dei Vatussi (quanti gol di testa hanno messo a segno a Francia 2019) un calcio di rigore della capopolo Rapinoe e un gol di Rose Lavelle. Il futuro per il calcio femminile appare più roseo che mai. Visto il successo in termini di seguito e di ascolti tv, i prossimi Mondiali di Calcio Femminile vedranno un maggior numero di partecipanti e dei montepremi in caso di vittoria triplicati!
MONDIALI DI FRANCIA 2019: ECCO COSA CI E’ PIACIUTO
Si chiudono così i Mondiali di Calcio Femminile più importanti di sempre. Sono stati i Mondiali di Calcio Femminile che ci hanno fatto scoprire una Nazionale Italiana ben più forte di quella che pensavamo (i quarti di finale sono un punto di partenza importantissimo) i Mondiali di Calcio Femminile che fanno il record di ascolti e che portano a un boom pazzesco di iscrizioni nelle scuole calcio di tutto il mondo. Insomma, tanta roba e avanti così. La coppa del Mondo donne è stato un successo, e per quella – ancora da assegnare – del 2023 la Fifa vuole portare le squadre da 24 a 32. E raddoppiare i premi. Lo ha detto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, nella conferenza di bilancio di Francia 2019.
E allora, a pochi minuti dalla finale vinta dagli Stati Uniti, cerchiamo di analizzare nella sua interezza tutta la manifestazione. Ecco cosa ci è piaciuto dei Mondiali di Francia 2019.
IL FAIR PLAY
Poco spazio per simulazioni, proteste isteriche, falli assassini e polemiche interminabili nel post partita. E’ il calcio femminile, baby!, uno sport fresco e ancora lontano dagli estremismi di quello maschile. E’ bello vedere le contendenti dare tutto, anche entrare duro se necessario, ma mai con quella malizia tipica dei colleghi maschi. “L’esposizione mediatica e le pressioni sono ancora su due pianeti diversi” diranno in molti, ma se le lady del calcio riusciranno a mantenere questa identità (e non sarà semplice) potrebbero influenzare tutto il movimento. Utopia? Forse sì, ma sperare non costa nulla.
EFFETTO MONDIALE
Di notizie positive per il movimento femminile, quest Mondiale ne ha offerte molte. Non è passata inosservata la notizia di qualche giorno fa, di un boom clamoroso di iscrizioni nelle scuole calcio femminili italiane. Un plus del 40% rispetto allo scorso anno, non è certo una sciocchezzuola, ma un dato importante che potrebbe segnare una svolta. Fino a poco tempo fa, la maggior parte delle società calcistiche sparse per il territorio nazionale, abbinavano l’attività femminile a quella maschile fino ai 12 anni di età. Ecco, da adesso, tutto questo sarà solo un lontano ricordo. Qualche esempio in questo senso? Francesco Totti per dirne uno, sta pensando per la prossima stagione di creare una Scuola Calcio Femminile a Casal Palocco. Avanti tutta!
LA NAZIONALE ITALIANA
Per le azzurre, questi Mondiali sono stati un successo chiuso senza rimpianti. Il quarto di finale raggiunto dalle ragazze di Milena Bertolini ha rappresentato il miglior risultato mai ottenuto ai Mondiali. Pensate che prima di questa edizione, l’Italia femminile non aveva mai vinto un incontro nella fase a eliminazione diretta. Insomma, si riparte da un’identità di gioco ben definita, italianissima nel bene e forse anche nel male (squadra un pelino troppo difensiva e attendista ma noi siamo così!) una serie di talenti in crescita che sono riusciti ad entusiasmare e ad empatizzare con il pubblico italiano come la già citata Bonansea senza dimenticare Sara Gama, Laura Giuliani, la Bartoli (rocciosissima) e la Guagni. . Il buon risultato ottenuto in Francia dalla Nazionale potrà dare una nuova spinta a tutto il movimento femminile, il quale, come si è visto in questi giorni, può ambire a risultati ancora migliori.
QUANTO E’ FORTE MEGAN RAPINOE (IN TUTTI I SENSI)
Fortissima, decisiva, talentuosa e con una personalità immensa. E’ la Rapinoe la vera stella del Mondiale, una bomber di razza che ha deliziato tutto il pubblico conquistando Pallone d’Oro e Scarpa d’Oro della competizione. Tanto forte e fondamentale per la nazionale degli Usa, quanto decisa nel portare avanti la sua battaglia per la difesa dei “diritti civili”. Oltre ai 5 e meravigliosi gol messi a segno in questo mondiale, l’attaccante classe 85’ si è fatta conoscere agli agnostici di calcio femminile per la polemica a distanza intrapresa col Presidente Trump riguardo le discriminazioni e l’immigrazione. Lei, in campo trascina e fuori indica la strada, con azioni forti, come il rifiuto a cantare l’inno statunitense o la promessa di non presenziare alla Casa Bianca in caso di vittoria dei Mondiali di Calcio Femminile.
L’ATTENZIONE DEI MEDIA A TUTTO IL MOVIMENTO
Ottimi, anzi, sorprendenti gli ascolti televisivi registrati su Sky Sport e sulla Rai per questi Mondiali di Calcio Femminile. Merito di una promozione serrata e di una campagna mediatica efficace. E d’accordo, a volte questa promozione può aver raggiunto picchi eccessivi, quasi come se ci venisse imposta, ma tutti coloro che criticano la sovraesposizione di questo evento, non si rendono conto dei benefici che l’operazione svolta (soprattutto da Sky) può portare nel medio lungo termine. Per capirci, senza copertura televisiva, senza le prime pagine dei giornali ci sarebbe stato questo tanto decanta “Effetto Mondiale”? Ci sarebbe stato il boom di iscrizioni nelle scuole calcio?
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