Veronica Pivetti presenta il suo nuovo libro presso lo Store Midali

Veronica Pivetti presenta il suo nuovo libro presso lo Store Midali

ROMA – Giovedi 8 giugno verrà presentato, presso lo Store Martino Midali, il libro Mai all’altezza. Come sentirsi sempre inadeguata e vivere felice, alla presenza dell’autrice, Veronica Pivetti.

Dopo “Ho Smesso di piangere” (2012), in cui ci raccontava come è riuscita a sconfiggere la depressione, l’attrice e presentatrice, Veronica Pivetti, torna con il suo secondo libro, regalandoci pagine ricche di vita ed ironia.

Volendo cercare un modo estremamente sintetico ed essenziale per definire il contenuto di “Mai all’altezza”, possiamo utilizzare proprio queste due parole: non solo vita che viene fissata nero su bianco, raccontata con l’umorismo che contraddistingue Veronica Pivetti ma quell’ironia che pervade il libro diventa in prima linea protagonista, mostrandosi come un’arma vincente, a volte l’unica a nostra disposizione, per evitare di farci schiacciare dagli eventi esterni.

Un momento tragico come l’incendio della propria abitazione si trasforma nell’incipit di un percorso a ritroso nella memoria. Alternando momenti del presente, in compagnia dell’amica Giordana e dei due cani Harpo e Nyo, fortunatamente salvati dalle improvvise fiamme, e ricostruzioni di episodi del passato, dall’infanzia fino agli anni più recenti, rievocati attraverso la vista di oggetti custoditi in casa, o meglio, tramite ciò che resta di essi.

Il presente in cui si fanno spazio i flashback, è ricco di spunti riflessivi e ci permette di formulare domande: come reagiremmo se all’improvviso ed in pochi minuti la nostra casa e tutto ciò che abbiamo custodito per anni in essa andassero persi? Forse anche noi, dopo un primo momento di “baratro”, inizieremmo ad aggirarci tra le rovine, cercando frammenti materiali della nostra vita, andata -letteralmente- in fumo poche ore prima; l’unica consolazione, non da poco, è essere ancora vivi.

Poi, all’improvviso, potremmo accorgerci che non c’è davvero tempo per disperarsi, tantomeno la voglia di farlo; in fondo, cosa cambierebbe? É necessario vestire la corazza (di cartapesta!) e ripartire da dove le fiamme hanno messo un punto; sicuramente non servono cumuli di oggetti per dirci chi siamo o cosa abbiamo vissuto, le fiamme non possono distruggere anche la nostra memoria.

La rievocazione degli episodi della vita della più giovane Pivetti ci è offerta attraverso la lente dell’ironia; tra il nero delle macerie ritroviamo la prima Barbie Francie, desiderata per un periodo così lungo che l’euforia precipitosa di Veronica-bambina ha portato alla rottura immediata di una delle due gambe; da qui il rimprovero della mamma ed ecco quel senso di inadeguatezza che affiora, quel sentirsi sottolineare di non aver fatto la cosa giusta, come se già non fosse palese.

In queste pagine autobiografiche, insieme ai ricordi della scrittrice, possiamo incontrare frammenti della vita di ognuno di noi. Piccoli o grandi traumi di cui almeno una volta nella vita siamo stati “vittime”; chi guardandosi allo specchio non ha mai visto riflessa un’immagine che in quel momento avrebbe voluto modificare? Un primo, lontano amore, a cui eravamo pronti a giurare fedeltà eterna che invece non ricordava neanche il nostro nome?

Gli stralci passati fanno emergere un sentimento di costante disagio, un perenne sentirsi fuori posto, fuori luogo, che in quel momento sembra essere l’unica strada da percorrere, senza vie di uscita. Ci si sente sbagliati, collezionisti di fallimenti, di gare perse (come quelle a biglie con la sorella Irene). Dopo anni, soprattutto dopo aver vissuto un evento traumatico come quello narrato, è possibile volgersi al passato, mettendo in campo un’autoanalisi e sorridere di quello che sembrava incredibilmente faticoso.

Certo, potremmo obiettare su quanto sia facile applicare l’ironia a qualcosa che appartiene al passato: rileggendo ad una giusta distanza temporale ciò di cui siamo stati, volontariamente o meno, protagonisti, non possiamo che sorridere. A sette anni con la bambola rotta, a venti con il cuore spezzato, no, non si può ridere. Ma “da grandi” potremo cercare di applicare la lente dell’ironia e trarne una lezione.

Spesso siamo talmente immersi nel vivere frenetico e quotidiano che nel momento in cui ci troviamo di fronte ad una difficoltà, ci sembra insormontabile; non ci rendiamo conto che, ad oggi, siamo sopravvissuti intatti a piccoli e grandi eventi e quindi, con una variabile a noi favorevole, supereremo anche l’ultima avversità presentataci. Tanto vale cercare di valutarla in modo neutro, senza dipingerla di nera drammaticità.

É possibile uscire anche dal senso di inadeguatezza perenne che ha invaso infanzia e adolescenza; forse il “Come sono fortunata!” che apre il libro, viene riproposto anche alla fine per sottolineare l’importanza di comprendere che è possibile riscattarsi da ogni male, se lo si prova ad affrontare con il sorriso; ma è una capacità, una fortuna che va costruita nel tempo e con pazienza.

La narrazione messa in atto da Veronica Pivetti nel suo libro, scorre veloce, con ritmo incalzante in un susseguirsi di aneddoti, ricordi e riflessioni che ci fanno andare avanti nella lettura e concluderla in poco tempo.

La presentazione dell’ 8 giugno, presso lo Store Midali in Via Silla, 101/103 (Roma), sarà una bella occasione per incontrare l’attrice.

Giulia Chellini

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