Viaggio nella Russia on the road

Al Palazzo delle Esposizioni fino al 15 dicembre potremo conoscere e apprezzare i capolavori del Realismo Russo

Una mostra inedita in Italia, originale e particolare raffigurante un filone artistico spesso sottovalutato: l’espressionismo Russo. Fiore all’occhiello di questa stagione artistica romana, “Russia on the road 1920-1990″ (allestita dal 15 ottobre al 15 dicembre) al Palazzo delle Esposizioni a Roma, una grande mostra focalizzata sull’Espressionismo e sul Realismo russi che vi consigliamo assolutamente.

La Russia del 900, il secolo delle grandi trasformazioni tecnologiche. E’ questo il tema della mostra che partendo da capolavori assoluti come “La nuova Mosca” di Jurij Pimenov e “In aria” di Alexsandr Dejneka, vuole raccontare come il progresso modificò la società dell’epoca e l’approccio degli artisti russi verso nuovi soggetti dell’espressione artistica, quelli appunto tecnologici.

Organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con l’Istituto dell’Arte Realista Russa di Mosca, la mostra “Russia on the road”, presenta circa sessanta dipinti provenienti oltre che dalle collezioni dell’Istituto, anche dai principali musei del paese, come il Museo dello Stato russo.

Molto convincente il percorso tematico che la rassegna propone. Russia on the road, infatti, prende in esame quasi un secolo di storia dell’arte, in gran parte coincidente con l’esperienza dell’Unione Sovietica: un’epoca come sappiamo molto controversa, in cui si tentò di trasformare le utopie in realtà e la realtà in mito. Grande spazio ai nuovi mezzi di trasporto e alle infrastrutture, simboli di innovazione e cambiamento: aeroplani, treni, navi, automobili ma anche autostrade, ferrovie, porti, stazioni della metropolitana. Le icone della nuova mobilità divennero soggetti interessanti e fondamentali per la società russa quanto la figura umana o la natura.

La mostra non si riferisce soltanto al periodo sovietico degli intellettuali organici: oltre a presentare al pubblico alcuni celebri capolavori di Alexandr Deineka, Juri Pimenov, e Georgj Nisskij, corrispondenti al periodo più florido della storia artistica sovietica (1920-1955), la mostra permette di ammirare opere sorprendenti ma meno conosciute dagli anni 1960-90 molto più influenzate da correnti artistiche esterne alla cortina di ferro.

Si tratta di un periodo, quello sopracitato, di grandi fermenti artistici influenzati non per forza dalla pittura ma spesso dal cinema come nei casi del Neorealismo Italiano e della Nouvelle Vague francese (opere come “Semaforo” e “Un giorno di sole a Bajkonour” di Alexandr Petrov, hanno riscontrato grandissimo successo tra i visitatori in questi primi giorni di esposizione).

La mostra sarà aperta fino al 15 dicembre al Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale a Roma, dove in contemporanea potrete visitare le mostre “Dolce vita? Dal liberty al design (1900-1940)” e “Impressionisti e Moderni. Capolavori dalla Phillips Collection di Waschington” di cui in questi giorni parleremo!

Viaggio nella Russia on the road

 

Paolo Riggio

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