Vinitaly, la storia delle etichette guarda al futuro

Vinitaly, la storia delle etichette guarda al futuro

VERONA – Eccoci al Vinitaly targato 2017, una vetrina non solo per le eccellenze ma per mettere chiarezza… Parola di Oscar Farinetti.

Vinitaly FarinettiEccoci alla prima giornata del Vinitaly ed inizieremo dall’invito di Oscar Farinetti che, insieme all’amico Walter Massa, ci coinvolge per fare chiarezza sulla Borgogno, storica casa vinicola di Barolo, per la contestatissima decisione di far diventare Monleale la  “dependence bianca” nei Colli Tortonesi. L’invito di Farinetti inizia così:“sono state scritte molte cose non vere sull’operazione ed il messaggio è stato frainteso. Abbiamo così deciso di sfruttare la vetrina di Vinitaly per mettere chiarezza”.
Oscar Farinetti insieme al amico Walter Massa e ai produttori e rappresentati del Consorzio dei Colli Tortonesi racconteranno la vera storia e poi avremo modo di degustare la nuova annata 2015 di Derthona – Timorasso dei vari produttori del Consorzio, e chiaramente in anteprima assaggeremo la prima annata di Borgogno.

Vinitaly Donnafugata Antonio Rallo e MilleEUnaNotte_
Donnafugata Antonio Rallo e MilleEUnaNotte
ph_Beatrice Pilotto

Poi andremo da Donnafugata per conoscere le novità, (e conferme), per la storica azienda oggi al primo Vinitaly senza il fondatore Giacomo Rallo, oggi guidata da Gabriella Rallo e dai figli José e Antonio. Verrà presentato qui a Verona il primo frutto degli investimenti in Sicilia Orientale, il vino d’esordio del progetto produttivo realizzato in Sicilia orientale dalla vendemmia 2016: è il Bell’Assai, Frappato di Vittoria Doc. In degustazione allo stand annate storiche dei vini di punta Chiarandà, Tancredi, Ben Ryé e Mille e una Notte che sarà ad Opera Wine di Wine Spectator con l’annata 2008.

Come nasce il nome Bell’Assai? Bell’Assai è quello della fanciulla raffigurata nell’etichetta d’autore, ispirata da Gabriella Rallo e disegnata da Stefano Vitale, un’etichetta che vuole celebrare l’amore per il bello. Per il legame speciale tra Stefano Vitale e Donnafugata. Oggi domenica 9 aprile l’artista sarà allo stand dell’azienda per autografare copie dell’etichetta di Bell’Assai per winelover e collezionisti presenti in Fiera.

Poi alla kermesse veronese sarà ovviamente presentata tutta la produzione di Donnafugata: una gamma di vini che si distinguono per piacevolezza e complessità e che sono il frutto dei territori di Contessa Entellina e Pantelleria, e per la prima volta, anche di Vittoria. Per assaggiare i vini dell’Etna, l’altro territorio in cui Donnafugata ha avviato il proprio impegno con la vendemmia 2016, bisognerà invece aspettare il prossimo anno quando gli affinamenti di questi prodotti saranno completati.

Vinitaly Donnafugata Josè Rallo e BenRyé_ph Beatrice Pilotto
Donnafugata Josè Rallo e BenRyé.
ph Beatrice Pilotto

Grande attesa anche per l’assaggio di alcune annate ormai fuori commercio, tratte dalle riserve storiche dell’azienda per occasioni speciali come quella di Vinitaly: si potranno così assaggiare il 1996 ed il 2007 del bianco Chiarandà, il 1998 ed il 2005 del rosso Tancredi ed il 2008 edizione limitata di Ben Ryé Passito di Pantelleria.

Del Mille e una Notte – altro testimonial di straordinaria longevità – sarà in assaggio il 1996 ed il 2008; quest’ultima è pure l’annata selezionata da Wine Spectator per Opera Wine, la rassegna dei migliori vini italiani, organizzata dalla testata americana in collaborazione con Vinitaly, e che si è tenuta sabato 8 aprile al Palazzo della Gran Guardia.

Chi non riuscisse ad essere a Verona, potrà seguire i momenti salienti di Vinitaly sui canali social dell’azienda: dal profilo facebook DonnafugataWine saranno trasmesse diverse dirette che vedranno la partecipazione di Antonio e José Rallo insieme ad Andrea Lo Cicero, siciliano Doc e fan di Donnafugata, già rugbista nazionale e oggi noto conduttore televisivo, e di Fede & Tinto, voci e volti dell’enogastronomia POP come loro stessi amano definirsi.

Al Vinitaly la sottile arte del food pairing

La sottile arte del food pairing, l’abbinamento cibo-vino, è protagonista a OperaWine e Vinitaly con Asiago DOP, la specialità veneto-trentina sempre più richiesta al mondo che, sabato 8 aprile, conferma la sua presenza nei più importanti eventi internazionali partecipando, per il quinto anno consecutivo, a OperaWine, l’esclusivo appuntamento in programma al Palazzo della Gran Guardia di Verona e, a seguire, a Vinitaly 2017, nella Lounge Espositori e nella Blogger Area. Asiago DOP è noto per la grande versatilità di impiego nell’alimentazione e in cucina grazie alle diverse stagionature, che stupiscono per le infinite note di aromi e struttura unici, ideali per un pubblico che ama unire prodotti di eccellenza a vini di prestigio. Proprio per questo, ai visitatori di OperaWine e Vinitaly, Asiago DOP propone di lasciarsi condurre dai principi dell’abbinamento cibo-vino: per tradizione, stagione, valorizzazione, contrapposizione e concordanza delle sensazioni.

Un’arte, quella del food pairing, che Asiago DOP suggerisce di esaltare con l’abbinamento dell’Asiago Fresco, dal gusto giovane e sapore di latte, stagionato dai 20 ai 40 giorni, insieme, ad esempio, ad un buon calice di vino da vitigni autoctoni come il Recioto della Valpolicella Docg o internazionali come il Pinot Grigio, così come la distintiva intensità di Asiago Stagionato, dal Mezzano allo Stravecchio, tutti diversi e al tempo stesso unici, può riservare una gamma di sensazioni ampie e piacevoli abbinata a vitigni internazionali come il Merlot affinato in legno ed invecchiato o a un vino Barbaresco Docg di struttura.

VinitalyDa ricordare, per quanti nel corso di OperaWine e Vinitaly vorranno sperimentare la grande ricchezza dell’abbinamento formaggio-vino, il principio generale del food pairing: profumi, gusti e sensazioni espressi dal vino e dal formaggio non devono prevalere gli uni sugli altri, ma essere distinguibili tra loro per apprezzarne il confronto. Inoltre, tutto da scoprire è l’abbinamento più ricco di storia, quello territoriale, che propone il risultato della lavorazione di latte e uve dello stesso luogo in nome di quella tipicità che nasce dall’inimitabile combinazione di fattori locali, da tecniche di trasformazione e  specifiche caratteristiche organolettiche non replicabili. Tutte caratteristiche che Asiago DOP interpreta e valorizza con un prodotto di alta qualità, garantito da un disciplinare produttivo stringente e una produzione autentica espressione del territorio di origine che conquista i palati più esigenti.

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Poi al Vinitaly non potremo fare a meno di andare a trovare Carpineto e Cincinnato e le altre cantine che seguiamo sempre con passione. Vi aspettiamo a Verona!

Fabiola Cinque

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