Vorrei la pelle nera: è festa Soul al Brancaccio

Il nostro racconto dell'esilarante commedia-musical con Luca Jurman e Stefano Masciarelli

Vorrei la pelle nera: è festa Soul al Brancaccio

ROMA – Un viaggio nella musica “soul” degli anni ’60-’80, potremmo definirla così la commedia musicale dal titolo Vorrei la pelle nera con la regia di Maurizio Colombi, la voce strepitosa di Luca Jurman e la travolgente comicità di Stefano Masciarelli, in scena al Teatro Brancaccio fino a domenica 23 ottobre.

La vicenda ricca di emozioni, sorrisi e colpi di scena mette a nudo una grande verità: non si può perdere la propria identità per arrivare al successo; meglio essere sempre se stessi anche al costo di qualche sacrificio in più.

È Luca (Jurman) a ricordarcelo con le sue alterne vicende vissute al “Motown Club”, un night club rinomato, dove lavora come cameriere ma da tempo desidera esibirsi sul palco come cantante.

Proprietario del locale è Gino (Stefano Masciarelli), un boss italo-americano appassionato di musica afroamericana; infatti, sulle pareti del locale sono appesi i quadri dei più grandi interpreti della black music: James Brown, Ray Charles, Marvin Gaye, Barry White, Stevie Wonder, Whitney Houston, Michael Jackson, Donna Summer e Prince; e durante lo spettacolo si ascolteranno i loro maggiori successi.

Una sera, in occasione del suo compleanno, Gino offre a Luca la possibilità di cantare ma è scettico circa le capacità canore del suo cameriere, quindi non gli consente di fare un pezzo ma solo di canticchiare qualche strofa di compleanno. Luca allora soffre e si sente demoralizzato e, terminata la serata, rimasto solo nel locale, si siede al pianoforte e strimpella le note di “Vorrei la pelle nera” ed evoca tutti i grandi artisti ai quali sono stati dedicati i quadri sulle pareti.

E come per magia accade che le grandi star prendono vita all’interno della cornice e decidono simpaticamente di dare una mano a Luca; lo trasformano in un cantante di colore dai capelli afro, dotato di grandi doti canore, si chiamerà Leachim (Michael al contrario), in onore di Michael Jackson e sarà vestito con tute a pelle e giacche di paillettes.

Luca è felice, sarà la star del locale e attirerà l’attenzione di un discografico e di un folto pubblico ma la sua gioia non durerà a lungo…il prezzo per aver perso la sua identità è troppo alto.

Un giorno Luca chiede alle star dei quadri di poter ritornare se stesso; da quel momento potrà esibirsi con la sua vera identità ed essere apprezzato per la sua bravura.

Gino capisce di aver sbagliato nel sottovalutare il talento del suo cameriere, si ravvede, e attende Luca a braccia aperte.

Un finale a lieto fine che solleva scroscianti battimani.

Vorrei la pelle nera sarà in scena al Brancaccio fino al 23 ottobre.

Info Teatro Brancaccio

Angela Attolico

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