Lo scultore Wolfango presenta il presepe della umanità 

Lo scultore Wolfango presenta il presepe della umanità 

BOLOGNA – L’artista, che era solito definirsi “l’agnostico a cui piace il Presepio”, ha plasmato oltre 200 statuine di grandi dimensioni in terracotta raffiguranti momenti religiosi e volti di illustri personaggi (bolognesi e non solo). Un libro, edito da Minerva, omaggia e ricostruisce il lavoro dello scultore.

L’arte dell’allestire presepi risale al 3° e 4° secolo e nel 1223 San Francesco diventa il più fervido sostenitore nel promuovere e divulgare la Natività attraverso il presepe. Oggi, nel XX secolo, siamo succubi, impotenti e dipendenti dai messaggi reali e subliminali che ci trasmettono i moderni mezzi di comunicazione, mentre all’ epoca di San Francesco  il messaggio cristiano veniva trasmesso attraverso la parola, la scrittura e le arti, in particolare la pittura e la scultura.

Le sculture in terracotta, ceramica, legno, cartapesta ed ora in plastica da secoli sono state utilizzate nell’ allestimento del presepe. Due sono le chiavi di lettura del presepe:  quella cristiana che fa riferimento alla Natività  e quella neorealista fedelmente riprodotta nelle  statuine impegnate a svolgere i mestieri del  vivere quotidiano.

Diciamo che questo è “l’incipit” dei Presepi classici tradizionali. Nei secoli migliaia  di “artisti” di ogni età , cultura e latitudine si sono cimentati  nell’ edificare la propria versione del presepe utilizzando i mezzi espressivi  che potevano avere a disposizione.

Quando ero giovane era d’obbligo, con l’avvicinarsi del Natale, dedicare un giorno alla visita dei presepi  allestiti nelle principali chiese di Bologna. Si trattava di una visita con tanto di spiegazione materna sui   contenuti religiosi del presepe , ed era una lezione che si ripeteva puntualmente ogni anno. Quello che preferivo  era il presepe meccanico ed animato della chiesa di San Francesco : passavo ore a guardarlo cercando di carpirne i segreti  e forse l’aspetto religioso andava in second’ordine. Il presepe è sempre stato un felice connubio tra il sacro ed il profano e questo ne ha da sempre  decretato il successo.

Tutti i giornali ne parlarono quando  nel secolo scorso a Napoli in via San Gregorio  Armeno, sede storica per la vendita di statuine, apparve sulle bancarelle quella che raffigurava Maradona. Non fu certo la prima volta che personaggi famosi entravano nell’olimpo  del presepe, ma certo fu, all’epoca, quella che fece più scalpore.

Ci fu chi gridò alla scandalo, altri apprezzarono questo atto divulgativo dalla apparenza profana ma che in realtà riproponeva la Natività calata nel quotidiano.

IL PRESEPIO DI WOLFANGO

wolfango mywhere

Volfango Peretti Poggi (1926-2017) è un pittore, illustratore e scultore bolognese che si definì “A san un agnostic,mo ampiès’al prsèpi” (Sono un agnostico, ma mi piace il presepe”). Nel 1964  nasce la sua prima figlia Alighiera, alla quale decide di regalare un presepe a ricordo di quello che  gli era stato portato via dal secondo conflitto mondiale. Detto fatto: si reca alla chiesa dei Servi , che a  a Bologna è luogo deputato per acquistare a Natale le statuine , ma subito si accorge che sulle bancarelle non vi e più traccia di statuine, Con amarezza  prende atto che i tempi sono cambiati: l’albero di Natale ha soppiantato questa tradizione.

Lo Stan Laurel di Wolfango

Allora decide di realizzare  personalmente con la creta le statuine che comporranno il suo presepe. Ad opera ultimata ne avrà plasmate 200 in 50 anni. Wolfango, così lo chiamano gli amici,  ha creato un’ opera d’arte privata non in vendita che, in via eccezionale, è attualmente  esposta a Bologna in via Clavature fino al 16 gennaio nella chiesa di Santa Maria della Vita. E’ stato pubblicato dalla casa editrice Minerva,  il volume Il Presepio di Wolfango (pag. 412, €39) che contiene 200 illustrazioni sui personaggi che popolano il presepe. Sulle versatilità artistiche  di Wolfango si sono espressi F. Zeri, E.Riccomini, F.Daverio, V.Sgarbi e A.Soffri.

Il Romano Prodi di Wolfango

Il presepe di Wolfango è una opera d’arte che non nasce commissionata  da uno” sponsor” ma dal personale impegno artistico di Wolfango che scolpisce le 200 statuine come regalo perenne per i figli Alighiera e  Davide, ultimo nato. Due sono le peculiarità che fanno di questo presepe un‘opera universale: l’arte nel plasmare le statuine in terracotta ed il filo conduttore che unisce i  differenti personaggi qui raffigurati e qui collocati tutti sotto lo stesso tetto: la Natività.

Moana Pozzi, Wolfango

E quindi non  dobbiamo stupirci nel vedere uno accanto all’ altro Mikhail Gorbaciov, Barack Obama, Romano Prodi, Antonio Di Pietro, Giuseppe Dozza, Giuseppe Garibaldi, Moana Pozzi, Giovanni XXIII,  Federico Fellini, Stan Laurel, Dante, Gandhi, ecc. Non potevano mancare in un presepe bolognese la sfoglina e il tavolino con i tortellini in allestimento. Siamo in presenza di un presepe che propone la Natività, antica e perenne, insieme  con l’attuale umanità intera. Così come insegna il messaggio cristiano che deve raggiungere indistintamente credenti e non credenti sotto la medesima bandiera” Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.”

L’umanità scolpita nel presepe di Wolfango

Grazie, Wolfango:  il tuo presepe è un’ opera di grande  spessore artistico e morale che tutti, bolognesi e non,  dovrebbero vedere almeno una volta nella vita .

Presepe Wolfango

Lamberto Selleri

13 Responses to "Lo scultore Wolfango presenta il presepe della umanità "

  1. Lamberto Cantoni
    Lamberto Cantoni   23 Dicembre 2019 at 18:11

    Complimenti bell’articolo. Wolfango è uno dei miei pittori preferiti. Anche le sue sculture del presepe sono all’altezza del suo mito di artista fuori da ogni moda e dunque di grande originalità.

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  2. Antonio Bramclet
    Antonio   24 Dicembre 2019 at 08:11

    Vista la mostra grazie al tuo articolo. Location perfetta e stupore per i talento di Wolfango.

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  3. valeria   24 Dicembre 2019 at 22:21

    Il riferimento alle due chiavi di lettura del presepe e il ricordo di quando si andava da piccoli, accompagnati da nonni o genitori, per ” presepi”, ammirando stupiti statuine semoventi ed effetti, per allora, speciali (quali notte-giorno) mi ha fatto apprezzare di più il presepe di Wolfango e la voglia di stupire dello scultore che vi ha inserito personaggi di ogni genere. E mentre noi li osserviamo sentiamo che ogni personaggio, ogni scultura ha una sua storia da raccontare.

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  4. Teresa Paladin
    teresa paladin   25 Dicembre 2019 at 12:11

    Le statuine sono davvero belle : Wolfango rappresenta con toni vivaci l’umanità. Interessante e da vedere questo presepe. Ne approfitto per augurare, oggi che è il 25 dicembre, Buon Natale a tutti.

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  5. Caroline James   25 Dicembre 2019 at 15:52

    Non amo i presepi ma questo è unico! Too clever! Too funny! The artist have to be a special man

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  6. James   25 Dicembre 2019 at 15:55

    A crazy statue a very original presepe! Quando verrò a Bologna non voglio perdermelo ! I love the old pink woman Wolfango!

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  7. Stefano Maria Pantano
    Stefano Maria Pantano   25 Dicembre 2019 at 18:45

    Non conoscevo quest’artista e sorprende vedere una simile operazione lontano dalla Campania, dove sono maestri nel raccontare anche il contemporaneo con l’arte presepiale in una chiave ironica che non ha eguali. Rimasi però colpito nel vedere, alcuni anni fa, il compianto del Cristo morto di Niccolò Dell’Arca, che mostra un realismo drammatico incredibile. Il presepe di Wolfango è l’ennesima sorpresa di Bologna la dotta, meritevole di raccontarsi con una magistrale spiritualità laica.

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  8. Livia   25 Dicembre 2019 at 18:53

    Beh il Presepe con i tortellini è un’idea magistrale! Complimenti!!! Almeno questo presepe mi fa sorridere un po’!

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  9. Luigi Genti   25 Dicembre 2019 at 18:56

    “ti piace ‘o presepe?” come risuona la battuta di De Filippo al quale segue il NO secco uguale a come risponderei io ma questa volta invece dico un SI divertito e soddisfatto:-)

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  10. Luciano   25 Dicembre 2019 at 19:52

    Ma non capisco dove sono esposte queste sculture? Dove si può vedere questo presepe con i tortellini? L’autore Selleri ci può dare qualche info in più?

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  11. Fabiola Cinque
    Fabiola Cinque   25 Dicembre 2019 at 19:53

    “Natale a casa Cupiello”, con la frase “Ti piace o presepe“ risuona nella memoria di tutti noi! Il capolavori del teatro di Eduardo De Filippo, hai fatto bene a ricordarlo!

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  12. lamberto   28 Dicembre 2019 at 16:36

    Un primato di Bologna di cui forse pochi sono a conoscenza è che, dopo Roma, è la città in Italia in cui vi sono più chiese. A fine 800 si contavano cento conventi e più di trecento chiese. Questo cospicuo numero di luoghi di culto lo si deve allo Stato Pontificio che resse le sorti della città dal 1506 al 1860.Questa presenza politica e religiosa della chiesa per 300 anni a Bologna (la seconda città dello stato pontificio) certamente ha lasciato delle tracce nei bolognesi; dopo 160 anni” la bandiera gialla dello stato pontificio pur virando decisamente verso il rosso” non è mai stata completamente ammainata . Lo si percepisce dalle parole di un artista del calibro di Wolfango che ha lasciato scritto “Io sono agnostico però voglio lasciare ai miei figli un presepe plasmato dalle mie mani”. In pratica il presepe di Wolfango è il suo testamento artistico non solo per i figli ma per l’ intera umanità.
    Wolfango rappresenta il presente: circonda infatti la Natività con 200 statue plasmate dalla creta che incarnano e i pregi ed i difetti l’umanità in particolare 20° secolo. Nella commedia di Edoardo il protagonista Cuppilello tenta di costruire meticosamente il presepe tradizionale per astrarsi dalla realtà che lo circonda: una famiglia con cui non comunica e per questo muore, mentre il presepe che ci lascia Wolfango è un inno alla vita dove i protagonisti non sono solo i suoi familiari ma l’intera umanità

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  13. Cinzia   2 Gennaio 2020 at 16:15

    Grazie all’autore di questa segnalazione e soprattutto grazie alla redazione di aver aggiunto info con ora e luogo perché non lo trovavo… Si la visita merita davvero!

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