Enzo Orlando tinge di giallo e di occulto la città di Torino con Il diario Lombroso e il killer dei musei

Enzo Orlando tinge di giallo e di occulto la città di Torino con Il diario Lombroso e il killer dei musei

ITALIA – In occasione dell’anniversario della nascita di Cesare Lombroso, il 6 novembre 1835, vi riproponiamo una nostra intervista all’autore del giallo Il diario Lombroso e il killer dei musei, Enzo Orlando.

La premiere del libro Il diario Lombroso e il killer dei musei è durante il Salone del Libro al centro culturale Lombroso. Qui l’autore, insieme all’editore Salvo Bonfirraro e l’appassionato giallista e nostro editore Andrea Rastelli, ci racconteranno tutti i dettagli di un libro destinato a lasciarci senza fiato dalla suspance.

Un intrigo, un delitto, un caso da risolvere e un investigatore arguto. Il Giallo è questo e molto altro. L’amatissimo genere letterario è sicuramente tra quelli che ancora oggi appassionano di più gli amanti dei libri; sarà per la sua capacità di tenere in tensione il lettore o per la sua imprevedibilità, in grado di stupirci con la soluzione agli enigmi più indecifrabili. O forse semplicemente perché nel corso degli anni, è stato interpretato da maestri indiscussi che hanno contribuito a dare al romanzo poliziesco il prestigio che merita.

La forza del giallo risiede nello sprigionare istinti oscuri, che potrebbero trovare sfoghi dannosi nella vita di tutti i giorni, ma che s’incanalano perfettamente nello sfiatatoio di una detective story. Immaginate ad esempio, uno spietato assassino che si aggira indisturbato nelle strade di Torino con le mani sporche di sangue. Ha appena mozzato la testa al direttore del Museo Lombroso e l’ha esposta accanto a tutte le altre, a scopo dimostrativo.

Come premessa non è male. Ed è così, con questo scenario orrifico che si apre Il diario Lombroso e il killer dei musei il giallo d’esordio di Enzo Orlando, pubblicato da Bonfirraro editore.

Enzo Orlando

Dipanandosi fra le misteriose e suggestive vie lungo il Po, Il diario Lombroso è un complesso thriller dal ritmo cinematografico, originale, incalzante e con tinte a forti caratteristiche horror che lascerà il lettore disorientato, senza fiato. In uscita nelle librerie a metà maggio, sarà il Salone del Libro di Torino la prestigiosa cornice che accoglierà la première del libro. La prima presentazione, infatti, è fissata al centro culturale Lombroso 16 (via C. Lombroso, 16) per giovedì 18 maggio alle 19. La scelta della location non è certo casuale. Situata nel quartiere più eclettico di Torino, San Salvario,  la sede di Lombroso16 è da annoverarsi ormai tra i poli artistici più vivaci del momento. Il centro culturale offre nei suoi spazi un coworking, una bella terrazza e soprattutto tanti corsi dedicati alla letteratura, alla scrittura creativa, all’arte e al design, insomma alla possibilità di condividere la passione per la cultura, e le culture, tra cittadini.

Ed è proprio qui che l’autore, insieme all’editore Salvo Bonfirraro e lo studioso giallista Andrea Rastelli, inizieranno gli astanti al thriller metafisico in un percorso letterario sviluppato tra un passato recente e la Torino del 2011, anno in cui è ambientata la narrazione.

Museo Lombroso di Torino
Museo Lombroso, Torino

E allora, a pochi giorni dalla presentazione ufficiale del libro, chi, se non noi di MyWhere, poteva sentire con grande interesse il parere di Andrea Rastelli, che tra l’altro, è anche il nostro editore?

Andrea, partiamo subito con le domande; cosa ti ha colpito maggiormente del libro?

Mi ha coinvolto moltissimo, nonostante l’abbia letto in condizioni non proprio ottimali! Ero al computer, sfogliavo il pdf sdraiato sul lettino in giardino, accecato dal sole e dal riflesso del mac. Ma malgrado questi piccoli intoppi, l’ho divorato in un paio d’ore. Mi ha colpito particolarmente l’atmosfera che l’autore riesce a trasmettere durante il racconto. Un’atmosfera tipicamente e tremendamente gialla! Inoltre conosco molto bene Torino e l’indagine nella città è decisamente interessante e conquista; sembra di seguire nella città lo scorrere degli avvenimenti, le difficoltà di integrazione storiche tra sud e nord, forse mai risolte del tutto, le zone di passeggio e di incontro, le tradizioni dei torinesi. Il tutto ovviamente “condito” dalle componenti esoteriche e spiritiche, massoniche, di una città che, almeno per pochi punti che ho sfiorato lavorandoci in passato, lascia sempre il dubbio che “sia vero”.

Come ogni racconto giallo che si rispetti, fondamentale il ruolo del protagonista. Pensi che Enzo Orlando sia riuscito nella missione di rendere il Commissario Moretti un personaggio originale e accattivante?

Si, assolutamente, il Commissario Moretti è una delle cose più riuscite del romanzo. E’ un investigatore abilissimo, dotato di grande intuito, ma anche in grado di far ridere e pensare. Il libro gioca molto sul dualismo tra nord e sud e affronta una tematica mai risolta del tutto, sia in maniera seria che in maniera ironica. Si potrebbe dire che Moretti, nella sua figura, rappresenti un’interessante alternativa (o contrapposizione) alle indagini del mitico commissario Ricciardi, il detective napoletano  di inizio secolo creato da Maurizio Di Giovanni”.

Insomma questa contrapposizione tra settentrione e meridione sembra uno dei leitmotiv del libro.

E’ una parte importante. Oltre ad essere ben scritto e ricco di suspance, il giallo sintetizza in sé quanto siano ancora forti i pregiudizi contro i meridionali. L’indagine del commissario Moretti verterà inizialmente su un gruppo di meridionalisti e neo-borbonici dell’ultima ora, scatenatisi sui social con commenti feroci contro Lombroso e il Risorgimento. Naturalmente la faccenda sarà molto più complicata di quanto si possa pensare, ma questo imput offre all’autore la possibilità di compiere una riflessione purtroppo ancora attuale: Ci battiamo da sempre contro questi stereotipi, in nome di un’unificazione che purtroppo ancora rimane sulla carta, mentre le differenze vengono spesso strumentalizzate per scopi politici. La letteratura ha questo potere, che ormai gli altri media hanno perso: induce alla riflessione e getta luce su problematiche che sembrano superate, ma lo sono soltanto superficialmente».

Come opera d’esordio, possiamo dire che l’autore Enzo Orlando prometta bene!

Enzo Orlando fa l’architetto, un mestiere che gli consente di esprimere la sua fervida immaginazione. E’ inoltre un grande appassionato del genere giallo. Ama scrittori come Fruttero e Lucentini, e si è nutrito per anni del cinema di Dario Argento, Hithckock e Brian De Palma.

Tutte queste componenti, nessuna esclusa, fanno parte del suo libro e lo rendono a mio parere, un’opera prima di grandissimo livello. Se state cercando un thriller complesso dal ritmo cinematografico, originale, incalzante e con tinte a forti caratteristiche horror da lasciarvi senza fiato, credo che Il diario Lombroso e il killer dei musei non vi deluderà!

Grazie Andrea, ci vediamo alla presentazione!

 

INFO

Paolo Riggio

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