Minor Victories: “Scattered Ashes”, il nuovo video

Nuova traccia per i Minor Victories, il supergruppo indie-rock atteso al debutto col primo album il 3 giugno 2016. Partito il 3 di maggio da Glasgow (UK) il Tour

Minor Victories: “Scattered Ashes”, il nuovo video

E’ uscita su Noise il 20 aprile la terza anticipazione dei Minor Victories, il supergruppo formato da Rachel Goswell (Slowdive), Justin Lockey (Editors), Stuart Braithwaite (Mogwai) e James Lockey (Hand Held Cine Club), per l’album omonimo atteso in uscita il 3 giugno prossimo.

La nuova traccia è “Scattered Ashes (Song for Richard)” – la terza dopo “A Hundred Ropes” e “Folk Arp“.

Nuova traccia, nuovo video ma anche nuovo artista nel progetto. Perché al già corposo quartetto iniziale si aggiunge in “Scattered Ashes” James Graham (Twilight Sad). Mentre Mark Kozalek (Sun Kil Moon) sembra salirà in corsa entro giugno.

Dopo un avvio improntato sul più classico dei sound di matrice synthpop-shoegaze, platealmente ostentato nei video precedenti, “Scattered Ashes (Song for Richard)” rimescola le carte e ci svela un lato inaspettato dei Minor Victories.

Lo stile rimane leggero e ipnotico, sospeso tra i malinconici riverberi delle percussioni, gli echi dei sintetizzatori e le struggenti armonie del coro, ma nel solco shoegaze si insinua una vena scanzonata e giocosamente ironica. Almeno così pare. I Minor Victories ci dimostrano non solo di saper padroneggiare perfettamente il loro sound, ma anche di saperlo brillantemente reinventare.

“Vorrei dirvi che c’è qualche grandioso significato simbolico dietro questo video… ma non c’è” sono le parole di James Lockey su Noise.
“Onestamente sta diventando noioso vedere sempre lo stesso squallido panorama di facce tristi che fissano qualcosa con aria malinconica e velatamente provocante nei video musicali. (…) Così abbiamo pensato di fare un video basato sulla realtà delle cose che la maggior parte della gente fa tutti i giorni, e questo sembra sia guardare video di gattini su internet. Avremmo volute fare altro ma non sarebbe stato un “reboot” incisivo nè parte del meraviglioso universo cinematografico contemporaneo e a nessuno sarebbe importato nulla”.

Al fermo immagine di “A Hundred Ropes” e “Folk Arp” si sostituisce così una battaglia senza esclusione di colpi tra super gatti in costume che lottano per distruggere/salvare l’umanità sputando fiamme dagli occhi e decimando una città.

Gatti giganti. Raggi laser. Città decimate e esplosioni nucleari.
Un bel cambio di passo.

Rimane il bianco e nero ma esplode il surreal-pop, tra spezzoni di cinema muto, docufiction, cartoon, allusioni al mondo dei super-eroi, videogiochi, frammenti di chat, emoticon, linguaggi improbabili (“Hewman beinz, I haz come heer to killz you all…”) e chi più ne ha più ne metta.

Il sound è incentrato su un crescendo di chitarra in chiave pop melodica, con cori a due voci che impastano timbro maschile e femminile e ripetono laconicamente, fino allo sfinimento, l’eterna domanda: “Tell me what it’s all about” (spiegatemi che senso ha tutto questo, ndr).

INFO

L’album dei Minor Victories è confermato in uscita per il 3 giugno 2016 (Fat Possum Records).

I Minor Victories saranno in Tour dal 3 maggio in UK, Europa e Nord America.
Unica data italiana prevista per ora, la partecipazione allo Ypsigrock Festival 2016 di Castelbuono (Palermo), il 7 agosto.

Tutte le date sempre aggiornate del Tour qui

Minor Victories: un anno di anteprime

Per chi se le fosse perse, ripercorriamo le tappe che dal 2015 ad oggi portano la firma della band.

L’annuncio della costituzione della band venne dato a luglio del 2015 via social media e fu accompagnato dal rilascio di un cortometraggio intitolato Minor Victories – Film One.

Da allora sono seguiti nell’ordine: A Hundred Ropes (22 febbraio 2016), Minor Victories – Film Two (31 marzo 2016), Folk Arp (5 aprile 2016), e l’ultimo video, oggetto del presente articolo, “Scattered Ashes (Song for Richard)” (20 aprile 2016).

Su tutti dominano: il bianco e nero, atmosfere vintage e crepuscolari, un tempo che pare scorrere a velocità zero, ambientazioni surreal-minimaliste amplificate dallo slow motion e dai fermo immagine, nonchè l’ostentazione di una tecnologia retrò fatta di vecchi televisori a tubo catodico, enormi registratori a nastro, walkman e musicassette, stranamente capaci di generare futuristici suoni elettronici e immagini che evocano una sorta di 5a dimensione sospesa tra videogiochi anni 80, docufiction e pioneristiche serie TV in puro stile Twilight Zone.

 

Daniela Cisi

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