Billy Elliott: quando la danza ti cambia la vita

Una buonissima affluenza di pubblico ieri sera ha salutato la prima del musical Billy Elliott, all’Europa Auditorium di Bologna, rallegrata anche dalla presenza di tanti bambini che hanno assistito compiti, all’ottimo spettacolo, con la regia e l’intelligente adattamento di Massimo Romeo Piparo. Va però specificato che Billy Elliott benché abbia per protagonista un bambino, o dove comunque l’infanzia è presente, non è però uno spettacolo solamente dedicato “ai minori”, il musical come anche il film, racconta un insieme di momenti che solo un adulto è in grado di sviscerare meglio nel complesso; come tutte le opere migliori in genere, quelle che insomma entrano nel cuore delle persone, può essere fruito da una pletora di persone e letto a seconda del livello di maturità dello spettatore.
La “diversità” nella sua complessità, è forse l’ aspetto che colpisce e saluta lo spettatore sin da subito, come ammette lo stesso Billy, “siamo tutti diversi”.
Il musical, le cui musiche sono state composte da Elton John, ha debuttato a Londra nel 2005 ed è stato salutato da un successo simile a quello che aveva ottenuto, la celebre pellicola di Stephen Daldry, di alcuni anni, precedente.
La storia è ormai ben nota: Billy (uno strepitoso Alessandro Frola), un ragazzino con un talento straordinario per la danza, orfano di madre, nasce nella famiglia meno incline all’arte: lui vorrebbe ballare, il padre vuole invece che lui si dia al pugilato, della danza lui proprio non ne vuol sapere, essendo un uomo semplice, legato anche a pregiudizi condivisi dalla sua stessa comunità, per cui i ballerini sono tutti “frou-frou”.
La storia prende ispirazione da fatti e personaggi reali, un punto questo che forse spiega il perché di tanto successo e della grande popolarità incontrata sia dal film che dal musical stesso; c’è in essi, la forza onirica della favola, il sogno di diventare “altro”, in un contesto dove le prove da superare sono molteplici che ben si mescola a questo racconto realistico e decisamente labour: lo stesso Billy, riporta alla memoria, di quanti già sanno, la storia del talentuoso ballerino Philip Mosley, pur non essendo, però, un racconto biografico. Il setting decisamente operaio, poiché quello dei minatori dell’Inghilterra del Nord, riapre quel capitolo di Storia Contemporanea, circa il lunghissimo sciopero avvenuto dal 1984 fino al 1985, e il drammatico braccio di ferro fra i minatori che temevano di perdere il lavoro (come di fatto accadde) da un lato e da Margareth Thatcher, l’allora Primo Ministro, dall’altro, la quale volle e ottenne la nazionalizzazione delle miniere, con relativa chiusura di parecchi centri minerari.

Si apre il sipario, si scorge una dimessa sala del NUM (unione nazionale dei minatori) dove un manipolo di operai e donne che assistono al telegiornale, criticando i proclama della “Lady di Ferro”, stabiliscono unanimi di dare battaglia e non piegarsi ai dictat; poiché “tutti insieme si vincerà” ribadiscono di voler scioperare ad oltranza “Hasta la victoria siempre”, sono alcuni degli slogan che pure loro scrivono sui cartelloni usati durante i picchetti.
Il clima è teso, gli scontri con la polizia frequenti, quest’ultima che scorta i “crumiri” che invece vogliono scendere nei pozzi; i minatori in sciopero da mesi, sono in gravi ristrettezze economiche, ma sono molto solidali fra di loro, o per lo meno fra coloro che hanno scelto la linea dura.

In contemporanea, la scena si sposta dal pubblico al privato, quindi nella casa di Billy, dove vengono presentati i vari personaggi della famiglia del minatore: la nonna ormai anziana ma un po’ bizzarra e smemorata (una spassosissima Cristina Noci), non tanto da non ricordare a Billy che lei per la danza “avrebbe dato la vita”, racconta del nonno pessimo individuo dedito al bere ma con un talento formidabile per il ballo; Billy che intrattiene un dialogo con la madre che non c’è più, i problemi legati alla quotidianità di un uomo con poco denaro a disposizione, il padre (Luca Biagini) un futuro incerto e una famiglia da mandare avanti da solo. Billy che divide il suo tempo fra la scuola e la palestra di pugilato dove dovrebbe allenarsi più regolarmente, ma per quella disciplina, la boxe, lui non sente alcuna attrattiva, anzi disinteresse e vivo imbarazzo allorché gli tocca battersi con l’amico Micheal (il bravissimo Christian Roberto).

Sarà per puro caso che Billy comincerà a dedicarsi alla danza, poiché la palestra utilizzata anche dalla stravagante insegnante di danza (Sabrina Marciano) e dal suo manipolo di negatissime allieve, durante i suoi corsi, diventa il punto d’incontro fra lui e il suo futuro; da quel momento in poi il destino di Billy sarà segnato, ma lui ancora non lo sa e inizialmente oppone qualche resistenza, intossicato anche lui dal pregiudizio che “i ballerini sono tutti frou-frou”. In questo senso sarà anche aiutato a mutare le sue opinioni da Michael, l’amico che ama vestirsi –quando nessuno lo vede- con gli abiti della sorella, sarà lui a dirgli “lanciamo una moda, rompiamo i tabù”, Michael lascia capire che lui i suoi li ha infranti, poiché dice “non siamo tutti uguali”, a questo punto si lanciano in uno strepitoso charleston, dando una prova di raccapricciante bravura, per essere interpreti così giovani, ma già così sicuri!
Un po’ alla volta, Billy si lascia andare, dimostrandosi un allievo molto speciale, si conquisterà l’interesse della frustrata insegnante che intuisce nel ragazzo doti non comuni, lei stessa così brusca e cinica, l’aiuterà con le lezioni di danza, perché Billy “ha un talento puro”, inizialmente di nascosto dalla famiglia, ma poi una volta che Billy sarà stato scoperto, si adopererà affinché il ragazzo segua la sua inclinazione per la danza, scontrandosi con i famigliari, affatto contenti della prospettiva di ritrovarsi un ballerino in casa, lei una “borghese radical chic” quindi lontana dall’ambiente di Billy, saprà far capire al padre che il ragazzo merita una chance, una possibilità di elevarsi anche socialmente, onde evitare di finire a “rotolarsi nella miseria”. Billy a questo punto la scelta l’avrebbe fatta, bellissimo il pas à deux con il suo alter ego adulto, dove duetta con il ballerino che lui diverrà, scelta interessante, economica e calzante alla perfezione. Duettando con un bravissimo collega, un sé stesso adulto segue l’impronta segnata dal film, nel cui finale, dove si celebra l’apoteosi del protagonista, attraverso la magnifica e controversa coreografia di Matthew Bourne, dove gli interpreti del balletto sono solo uomini.

La storia avrà un suo climax allorché il padre, persuaso dall’insegnante, decide di mandare il ragazzo alla selezione; ma non ha il denaro, essendo poi un uomo orgoglioso, rifiuta l’aiuto della donna, rompe la promessa di scioperare ad oltranza, ritorna ai pozzi ma sapendo che così “lui ce la farà”, scatenando l’ira del figlio maggiore. Si deciderà per una colletta, ma il denaro raccolto fra i minatori resi indigenti dalla prolungata astensione dal lavoro, non basta ancora, a fatica e dopo molte discussioni accetteranno l’aiuto del collega “crumiro”, il quale nonostante le diverse posizioni sa -come tutti del resto- che sono sulla stessa barca: “remo io, remi tu, nella stessa barca insieme”.

Il finale vede la partenza di Billy e la profezia dell’insegnante avverarsi: i minatori cedono e così vanificano tutti i sacrifici fatti, il padre e il fratello tornano in miniera, per Billy il destino si spalancherà, invece, più luminoso.

La scenotecnica per economizzare il tempo e dare un senso incalzante di continuità è aperta e con minime varianti, sposta ruotando, e modifica così l’ambiente della narrazione, con grande celerità, l’effetto è pregevole, il ritmo narrativo non viene quindi meno.
Il cast composto da interpreti unanimemente di livello, sia nei dialoghi che nelle scene collettive, rivela un ottimo senso di insieme, i costumi non sono “belli” in senso stretto, dovendo però rappresentare moda e soprattutto censo di allora, ma risultano perfettamente coevi del periodo.

I giovanissimi interpreti sono meravigliosi, alle doti di cantanti e attori, aggiungono anche quella di ballerini, qualità ascrivibili alla migliore tradizione del musical.

Un successo di pubblico proporzionale alla qualità scenica, spettacolo da non perdere, in scena all’Europa Auditorium fino a Sabato 31 Ottobre, per questo Halloween regalatevi questo spettacolo!

INFO: Prezzi (comprensivi di prevendita): Platea intero € 48,00 – Platea ridotto € 36,00 – Platea bambino
€ 25,00 – Balconata intero € 39,00 – Balconata ridotto € 30,00 – Balconata bambino € 16,00

Prevendite biglietti presso la biglietteria del Teatro EuropAuditorium in Piazza Costituzione, 4 a Bologna (apertura dal lunedì al sabato ore 15.00-19.00), presso il Circuito VIVATICKET-CHARTA, i punti d’ascolto delle IperCoop e il Circuito TICKETONE, oltre alle prevendite abituali di Bologna e con carta di credito su www.teatroeuropa.it. Per informazioni: 051 37.25.40 – 051 63.75.199 info@teatroeuropa.it

Daniela Ferro

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