MILANO – La Milano Fashion Week chiude con la sinergia creativa tra Italia e Cina. Vi raccontiamo dell’evento Fashion Shenzhen e della designer Xinyin Xu per il brand Vicky’z.
Si è conclusa ieri la Fashion Week milanese con la sfilata Fashion Shenzhen che, a solo un anno dal suo debutto, ha portato sul palcoscenico milanese 4 big name e 15 giovani creativi dell’omonima città cinese. L’evento, realizzato grazie al supporto di Shenzhen Garment Industry Association, la più grande associazione di moda cinese, ha visto alternarsi 4 marchi simbolo di Shenzhen, con i loro colori accessi e disarmanti della collezione primavera/estate 2018. Grande novità la new entry Ming Yuehe, linee raffinate, tessuti delicati e ricamati a mano che si rifanno a un’antica tradizione che ha deciso di rivivere prepotentemente nell’alta moda. Tra i veterani Ellassay ha portato nella capitale italiana della moda lo stile chic ed esclusivo di capi eleganti ma assolutamente innovativi, che si possono definire tecnologici grazie ai materiali utilizzati. La Pargay, che vanta 600 punti vendita, aggredisce invece da subito con una linea dedicata ai giovani che non teme rivali, imitazioni e che infonde sicurezza e voglia di mettersi in gioco, stupendo ma anche rischiando. Xieaiping si affida a uno stile moderno ma raffinato, nessun eccesso, “solo” progresso, con le giuste dosi tra tradizione e modernità, uno stile vincente che ben si addice alla voglia di essere sempre al passo con i tempi ma con i ritmi giusti.
Ma in cosa consiste questa sinergia tra Italia e Cina? Non sono stati solo i big ad animare un pre-serata ricco di sorprese. A fare la differenza, in questa ultima serata fashion milanese, sono stati anche 15 nuovi brand che hanno presento 40 outfit.
Ma là dove ci sembra che Shenzhen sia ormai in marcia senza guardarsi i piedi, scopriamo invece che la Shenzhen Garment Industry Association sta rinforzando le basi per un successo assicurato nel tempo: la costruzione della città della moda a Longhua Dalang, con un progetto che si chiamerà probabilmente Fashion Valley. I numeri? 3 miliardi di euro di investimento, 8000 milioni di metri quadri e più di 150 marchi internazionali e nazionali di moda, ma non sarà una semplice città della moda, diventerà una base di produzione moderna, con produzioni ecosostenibili e addirittura un’università.
Più vicino e quasi operativo è invece Shenzhen Satellite, un gigante polifunzionale della moda e del design, che sarà poi all’interno della Fashion Valley: “Un luogo di rappresentanza per le associazioni, una sede per le piccole e medie aziende che individualmente non potrebbero pensare di penetrare questo mercato. L’Hub diventerà anche un punto strategico per il nuovo assetto del retail verso spazi polifunzionali e, infine, sarà istituito un centro con esperti internazionali che supporti e monitori gli operatori di e-commerce.” annuncia Fiordelli, ideatore di Shenzhen Satellite. Un percorso quindi ancora tutto da scrivere che già si preannuncia lucente per la collaborazione tra Italia e Cina.
Shenzhen
Sempre per la sinergia creativa tra Italia e Cina, abbiamo assistito alla sfilata nel Teatro Vetra di Milano del brand di prêt-à-porter Vicky’z che, dopo aver conquistato New York, ha raggiunto ora anche l’Europa.
Nato nel 2015 dall’intuito creativo della designer Xinyin Xu, Vicky’z, ha raggiunto in pochi anni un giro di affari di 10 milioni di RMB e si sta imponendo a livello internazionale supportato anche dall’appoggio di colossi quali Amazon e Alibaba.
Brand prêt-à-porter rivoluzionario, Vicky’z rappresenta il trend del double-look, il gioco di stile che veste genitori e figli alike: un nuovo concept dove capi firmati, realizzati accuratamente con texture ricercate e di pregio, dai disegni esclusivi e dai tagli sartoriali, sono declinati in versione adult e young. Sulla passerella di Milano infatti, le modelle professioniste saliranno sul palco accompagnate da quasi una cinquantina di model-kids che per gioco e con ironia sfoggeranno i capi child della collezione. Dopo il successo registrato in Cina si appresta ora a raggiungere il mercato internazionale.
“Abbiamo scelto Milano per il suo ruolo centrale nel panorama fashion internazionale e per il background che lo caratterizza da sempre: la moda italiana ha talenti e artigianalità unici al mondo ed è un privilegio poterne fare parte” spiega Xinyin Xu. “Pensiamo che i tempi e il luogo siano perfetti per accogliere la nostra idea rivoluzionaria di brand e che la città possa essere il punto di partenza per una crescita a livello europeo”.
La collezione SS 2018 nasce da un métissage inedito tra cultura tradizionale e arte moderna, sviluppato all’ombra della dinastia Tang, pervasa da una sottile sensibilità capace di avvolgere ogni ispirazione. Così dai tenui colori che caratterizzano le ceramiche e le porcellane dell’antica dinastia, con i loro smalti intensi, prendono vita i ricami che attraversano i vestiti e le sfumature cromatiche che accompagnano i corpi come in una nuvola. Le tonalità dorate delle sete e l’iconico disegno del fiore di loto firmano le creazioni più eleganti per la donna che assumono contorni lievi e delicati nelle proposte per le più piccole.
Vicky’z ha proposto quindi queste collezioni versatili, dinamiche e lontane dai classici canoni di abbigliamento ed il suo stile creativo e colorato ci ha coinvolti e convinti, così come riteniamo importante e costruttiva questa sinergia creativa tra Italia e Cina.
Ecco nella nostra gallery qualche scatto della sfilata Vicky’z.
Sfilata Vicky’z
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