Addio a Mary Quant, la fashion designer che ha trasformato il sistema moda

Addio a Mary Quant, la fashion designer che ha trasformato il sistema moda

LONDRA – In occasione della scomparsa di Mary Quant ripubblichiamo un articolo scritto in occasione della mostra: Mary Quant e lo streetstyle britannico vista nel 2019 al Victoria and Albert Museum. Ecco la storia del fashion design mai visto prima. Narrazione di una visione senza rivali della carriera di uno dei designer di moda più rivoluzionari e importanti della Gran Bretagna e del mondo intero. Rivoluzione sociale? Sì, ma non solo. Da lei nasce un nuovo sistema moda.

Dal 6 aprile 2019 il V&A ospita la prima retrospettiva internazionale sull’iconic fashion designer Mary Quant, (classe 1934) mettendo in luce il cambiamento, la rivoluzione che mette in atto nel mondo della moda nel ventennio tra gli anni 1955 e il 1975, sull’onda di una nuova attitudine artistica e culturale che ha determinato tutti gli anni sessanta.

Non solo creatività, ma strategia di brand e intuito produttivo hanno fatto di Mary Quant un marchio globale. L’apertura e la visione mentale di aggiornarsi con nuove tecniche di produzione di massa per creare un nuovo look per le donne.

Non è solo l’interpretazione dell’energia che permeava le nuove generazioni, ma l’intuito di una nuova era tecnologica che da allora avrebbe cambiato il sistema produttivo rendendo la moda anche un fenomeno di massa.
La mostra di Mary Quant non ci illustra solo un fenomeno del sistema moda, ma ci determina il passo evolutivo della società. Non è una mostra d’arte, ne di moda, ma è una mostra che ci riporta a percorrere la storia culturale delle nostre generazioni e di quelle che ci hanno preceduto.

Mary Quant al V&A

Con gli occhi spalancati mi lasciavo abbagliare dai collant colorati e gli accessori dai materiali e forme inedite, dai pantaloni su misura e dai tagli geometrici delle scollatura e delle gonne. Creato il nuovo look, qui le donne scoprivano le gambe con ironica sensualità, conferendo un ruolo da protagonista anti convenzionale alla minigonna. Nulla diventerà più popolare di questo elemento abbigliamentario, assumendo un ruolo politico che incoraggerà la una nuova era del femminismo. La minigonna permea di divertimento la Swinging London e, pur assumendo il potente ruolo di icona della donna lavoratrice, darà vita a una nuova scena creativa da Londra al resto del mondo.

Organizzate un viaggio a Londra anche per vedere la mostra di Mary Quant. Vi divertirete. I colori fluo vi abbaglieranno riscoprendo in voi ricordi e stimoli energetici sopiti. L’esposizione di moda al V&A vi mostrerà la più grande collezione pubblica al mondo di capi di Mary Quant. Passeggiando tra le “vetrine”  potrete soffermarvi davanti ad oltre 120 capi che spaziano tra accessori, intimo, calzetteria e cosmetici, in un esposizione che non lascia nulla al caso e ben documenta un’epoca anche con l’ausilio di schizzi e fotografie.

Mary Quant al V&A
Io alla mostra di Mary Quant al V&A Museum a Londra

Inoltre nel giugno 2018 fu lanciata una chiamata al pubblico per rintracciare capi rari firmati Mary Quant da riscoprire negli armadi e dopo una selezione con oltre 800 risposte, furono selezionati 35 oggetti di 30 individui insieme a storie personali dei proprietari e 50 fotografie delle donne che indossano i loro amati vestiti Quant.
Questi oggetti e storie hanno trasformato la narrativa della mostra, scoprendo esempi rari come una blusa molto antica e senza etichetta, un cappello venduto a Bazaar e impermeabili colorati in PVC. Il prestatore di mostre Sheila Hope si è fatta avanti con il vestito realizzato per il suo ventunesimo compleanno da un modello di vestito Butterick, descrivendo il pezzo come “un design iconico e semplice che mi ha immediatamente affascinato, scollatura arricciata e maniche con minuscole freccette per modellare e facilitare il gomito”.

Insomma dal’inizio della mostra che parte dalla scena della Londra del dopoguerra con l’inaugurazione del negozio sperimentale di Mary Quant, Bazaar, sul Chelsea’s King’s Road nel 1955, fino a mostrare come i suoi disegni, spesso basati su grembiuli da scolaretta o sartoria maschile, portassero uno slancio di intrattenimento alla moda, presto notato dai redattori di moda e dai giornalisti nei fiorenti media del giorno.
Le giovani donne ispiratrici si ribellano contro l’abito tradizionale indossato dalle loro madri e nonne, la piccola boutique di Mary Quant sulla King’s Road è diventata un marchio all’ingrosso disponibile nei grandi magazzini in tutto il Regno Unito. Il successo di Quant presto colpì l’America, dove i suoi progetti furono fatti per catene di negozi e società di vendita per corrispondenza.

Mary Quant divenne rapidamente la donna che rese la moda meno esclusiva e più accessibile a una nuova generazione.
Prima del suo tempo nel marketing e nella promozione, Mary Quant era l’incarnazione dell’etichetta. Il suo stile distintivo, fotogenico, l’energia giocosa e l’approccio rivoluzionario l’hanno resa l’ultima ambasciatrice del marchio.

Mary Quant

Jenny Lister, co-curatrice di Mary Quant al V & A, ha dichiarato: Mary Quant ha trasformato il sistema moda, ribaltando il predominio della couture di lusso da Parigi. Vestiva la donna liberata, liberata dalle regole e dai regolamenti, e dal vestirsi come le loro madri. Questa mostra, a lungo attesa, mostrerà come il marchio di Mary Quant si sia collegato ai suoi clienti, come abbia reso la moda del designer accessibile per le donne lavoratrici e come i suoi abiti giovanili e rivoluzionari, ispirati alla scena creativa di Londra, abbiano reso lo streetstyle britannico l’influenza globale che ancora oggi conserva. ”

Mary Quant ha dichiarato: “Il V&A è un’organizzazione così preziosa e iconica per la quale ho la massima ammirazione e rispetto, ed è un grande onore essere riconosciuti da loro con questa mostra e questo libro dedicati. È stato un periodo meravigliosamente eccitante e nonostante il lavoro frenetico e duro ci siamo divertiti moltissimo. Non ci siamo resi conto necessariamente che ciò che stavamo creando era pionieristico, eravamo semplicemente troppo occupati a sfruttare tutte le opportunità e ad abbracciare i risultati prima di affrontare la prossima sfida!”.

Dalla piccola boutique all’etichetta internazionale, concordiamo tutti che Mary Quant ha rivoluzionato la moda britannica con ironia, determinando un gusto energetico e propositivo che ha fatto della ribellione la sua iconica (e indelebile) immagine.

Photo  MyWhere©

INFO: Mary Quant

Victoria and Albert Museum – Cromwell Road – London
Gallery 40, V&A
6 April 2019 – 16 February 2020
vam.ac.uk/maryquant | #WeWantQuant

 

Fabiola Cinque

3 Responses to "Addio a Mary Quant, la fashion designer che ha trasformato il sistema moda"

  1. Lamberto   3 Giugno 2019 at 21:10

    Sono d’accordo con l’entusiasmo che hai cercato di trasmettere con la tua recensione. Mary Quant è stata una ragazza eccezionale, una stilista geniale, una imprenditrice di successo. La sua visione della moda ha contribuito a cambiare la mentalità di una generazione. Speriamo che la mostra arrivi anche nel nostro Paese.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   3 Giugno 2019 at 23:08

      Sì c’è da augurarselo. Soprattutto per un discorso di formazione. Per ribadire, ancora una volta, che il design non nasce (o almeno non esclusivamente) dalla creatività, ma ci vuole strategia e lungimiranza. Staremo a vedere se arriverà in Italia, ma dubito…

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  2. Antonio Bramclet
    Antonio   6 Giugno 2019 at 07:34

    Impensabile la moda contemporanea senza la figura di Mary Quant. Ma il suo brand è ancora in circolazione?

    Rispondi

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