Jon Bon Jovi: non ha mai tagliato i capelli. Non lo farà nemmeno oggi, che compie 60 anni!

Jon Bon Jovi: non ha mai tagliato i capelli. Non lo farà nemmeno oggi, che compie 60 anni!

ACCADDE OGGI – Il biondo del New Jersey compie oggi, 2 Marzo, 60 anni. Ma continua a cantare e recitare con la stessa grinta degli esordi. Suo padre era un barbiere di origini siciliane, sua madre una Playboy Bunny giunta negli States dalla Slovacchia: ne è uscito fuori il rocker ribelle che tutti conosciamo.

Ha ricevuto la sua prima chitarra a sette anni e non si è più fermato. Il frontman dei Bon Jovi, Jon Bon Jovi, ha girato il pianeta distribuendo live a destra e a manca. Il suo taglio inconfondibile è stato d’ispirazione per molti seguaci scarruffati, appassionati di ossigenatura e accento italoamericano.

Per farvi inquadrare meglio il personaggio tosto e determinato, vi parliamo del provino per Footloose. Jon fu scelto per il ruolo di protagonista dalla Paramount, che aveva intenzione di cambiare la sceneggiatura da ballerino a stella del rock. John rifiutò il ruolo. Affermò che non voleva nascere come attore con aspirazioni da rockstar, era la musica il suo mondo. Dopo il successo galattico di quel film, Jon ribadì comunque che aveva fatto bene a rifiutare.

JON BON JOVI, UN BRAVO RAGAZZO

Jon Bon Jovi
Foto dal profilo Instagram ufficiale dell’artista @jonbonjovi

E’ una delle poche star del rock che non ha due o tre divorzi alle spalle. Jon ha conosciuto sua moglie Dorothea Hurley alla High School in New Jersey. Erano in classi diverse, ma coetanei: belli e abbastanza maturi da scegliersi da ragazzini e durare ancora dopo 33 anni di matrimonio. Hanno quattro figli di cui nessuno si droga, è stato in galera o ha mai picchiato un vecchietto. I capelli lunghi alla fine sono l’unico strappo alla regola di quest’uomo, che ha meno vizi di un impiegato postale di Vigevano.

La sua voce arrabbiata esalta i movimenti sul palco. Come un atleta, scorrazza sudato sulle tavole in legno agitando l’asta fra le mani. Tutto questo darsi da fare però non fa di lui un bad boy. Non prenderebbe mai a calci un altoparlante o arrotolerebbe una cartina fra un pezzo e l’altro. Fa parte di quei cantanti buoni che piacciono anche alle mamme e alle zie. Il suo volto, negli anni ottanta in Italia, ha tappezzato centinaia di vetrine di parrucchiere e fatto innamorare orde femminili di età varia. C’è chi lo avrebbe voluto solo per una notte, chi all’altare, chi disponibile come amante o chi ne avrebbe fatto volentieri il genero ideale.

Un misurato pantofolaio nel corpo di un discolo cantante: l’accoppiata perfetta per far contente nonna e nipote.

JON BON JOVI E FRANK SINATRA

Jon Bon Jovi
Foto dal profilo Instagram ufficiale dell’artista @jonbonjovi

A conferma che si tratti di un bravo giovanottino, possiamo citare un episodio che ne conferma la modestia. Ha dichiarato che uno dei suoi più grandi rammarichi è stata l’occasione persa di conoscere il suo più grande idolo. Jon è un fan sfegatato di Frank The Voice Sinatra. Durante una intervista, il rocker dell’anima pulita, ha mostrato ancora una volta il suo animo candido:

“Più volte mi si è presentata l’occasione, ma io ho sempre declinato per paura di dovermi confrontare con un artista di un livello così superiore”.

In una favola latina Jon sarebbe stato Il Modestus: quel personaggio che nonostante i successi conseguiti in battaglia, si sarebbe comunque mostrato come fortunato e non meritevole di così tante lodi. Ora, possiamo anche condividere un certo rispetto nei confronti del Dio della voce, ma un autografo lo poteva chiedere! Certo condividiamo che non sarebbe stato il caso chiedere un duetto al grande Frank, ma una stretta di mano davanti e Tè e biscotti poteva pure tentarla. Forse non lo ha fatto perché fra i due il giovane senza regole sarebbe sembrato Sinatra e Jon Bon Jovi avrebbe fatto la figura anonima del casellante pronto a fare il resto.

I BON JOVI: 2700 SPETTACOLI

Jon Bon Jovi
Foto dal profilo Instagram ufficiale dell’artista @jonbonjovi

La salute ed una vita sana però sono alla base della longevità artistica. Sono poche infatti le rock band che possono affermare di essere andate tanto lontane quanto i Bon Jovi. In quasi quarant’anni di carriera, hanno suonato oltre 2700 spettacoli dal vivo per un numero stimato di 34 milioni di fan. Al centro del loro successo, un sound travolgente ed appassionante, in grado di accattivare anche i meno avvezzi al mondo del rock. Vi presentiamo alcuni degli album che un fan dei Bon Jovi dovrebbe assolutamente avere.

Slippery When Wet: Il trentaquattresimo album più venduto di tutti i tempi. Un classico degli anni ’80 che salvò la carriera della band dopo la fallimentare uscita precedente. Si tratta del disco di You Give Love A Bad Name e Livin’ On A Prayer.

Keep the Faith: Quando Nevermind dei Nirvana spazzò definitivamente via gli anni ’80 dalla scena mainstream internazionale, i Bon Jovi riuscirono a sopravvivere al bagno di sangue che l’hair metal era diventato, dando una svolta al loro sound e cambiando look.

Crush: A otto anni da Keep the Faith, i Bon Jovi riconfermarono la loro immensa presenza sulle scene con CRUSH, meglio conosciuto come il disco di It’s My Life. Jon e Ritchie Sambora scrissero la traccia in collaborazione con Max Martin, un ritorno alle radici per i Bon Jovi e uno dei brani più heavy mai incisi dalla band.

PUNTI DI VISTA SULL’IMMIGRAZIONE

Foto dal profilo Instagram ufficiale dell’artista @jonbonjovi

Non è un cantante che si esprime solo sul palco, infatti comunica opinioni politiche ben chiare appena ne ha l’occasione. Non si limita a parlare dei problemi americani, infatti è molto attento anche a cosa accade nel nostro paese che considera una seconda patria, viste le sue origini. In merito alle decisioni prese in passato dal nostro ministero della difesa, ha detto:

«Il mio trisavolo lasciò l’Italia per gli Usa: senza i migranti il New Jersey sarebbe vuoto. Eppure sentiamo commenti ignoranti, “non me ne frega nulla, rimandiamoli indietro”. L’Italia deve accogliere chiunque lo chieda. »

Con tutto il rispetto per Jon e per il suo trisavolo, trovo la dichiarazione un po’ banale e ovviamente condivisibile dalle masse. Chi non vorrebbe un mondo migliore in grado di salvare anche l’ultimo degli ultimi? Io non ho la pozione magica e quindi prima di partecipare al Festival Dell’Ovvio, preferisco tacere. Jon, che invece ha fatto successo potrebbe avanzare qualche proposta invece di limitarsi alla critica.

Sappiamo che il cantante e attore statunitense vive in una casa con sette camere da letto e sette bagni: 10.000 metri quadrati sul lungomare di Palm Beach. Ha anche una piscina di cinquanta metri piena di acqua salata. Il valore dell’immobile è di 43 milioni di dollari. Potrebbe aprire un ostello, ad esempio.

Consigliamo a Jon di festeggiare i suoi sessant’anni a bordo piscina, senza pensare troppo ai problemi di un paese come il nostro: così piccolo, che lui forse conosce troppo poco.

Francesco Danti

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