Due celebri opere di Michelangelo Buonarroti tornano in esposizione dopo il restauro

Due celebri opere di Michelangelo Buonarroti tornano in esposizione dopo il restauro

Il 6 Marzo ricorrono i 547 anni dalla nascita di Michelangelo Buonarroti. Vi parliamo qui del restauro di due sue opere celeberrime: la Madonna della scala e la Centauromachia. 

La Madonna della scala e la Centauromachia di Michelangelo Buonarroti tornano ripulite e con un nuovo look a Casa Buonarroti. Tornano con un nuovo allestimento e dopo un accurato e paziente restauro promosso e finanziato dalla Fondazione Friends of Florence. Di un importante restauro che lo riguardava vi avevamo parlato anche tempo fa.

Dopo la presentazione dei progetti nel 2020, gli interventi sono stati condotti sotto la Direzione dei Lavori del Museo e sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le Province di Prato e Pistoia e realizzati dalle restauratrici Daniela Manna e Marina Vincenti.

LE OPERE DI MICHELANGELO BUONARROTI RIPORTATE A NUOVA VITA. L’EVENTO INAUGURALE 

michelangelo buonarroti

Ad aprire l’evento inaugurale sono intervenuti la presidente della Fondazione Buonarroti, Cristina Acidini, la presidente Fondazione Friends of Florence, Simonetta Brandolini d’Adda e il direttore del Museo di Casa Buonarroti Alessandro Cecchi, che dopo i consueti ringraziamenti, hanno ripercorso la stato conservativo dei due famosi rilievi e sottolineato l’importanza di questo progetto che non solo ha restituito una maggiore leggibilità delle due opere, ma le ha ulteriormente valorizzate grazie anche al nuovo allestimento.

La parola è poi stata data alle due restauratrici che hanno illustrato in modo chiaro e sintetico il lavoro svolto, lavoro che ha richiesto metodologie diversificate per ognuna delle opere.

L’IMPORTANZA DELLE OPERE MINORI DI MICHELANGELO BUONARROTI

michelangelo buonarroti centauromachia
Centauromachia

Meno famose del David fiorentino e della Pietà vaticana, consistono in due lastre di marmo scolpite una a bassorilievo e l’altra ad altorilievo: la prima riporta un’immagine molto quotidiana della Madonna che, seduta su un muretto tiene Gesù in braccio mentre sullo sfondo si vedono bambini che giocano su una scala; la seconda raffigura invece una scena di lotta con figure mitologiche.

michelangelo buonarroti

Si tratta di due opere giovanili di Michelangelo Buonarroti quando, ancora adolescente, praticava il suo tirocinio presso il giardino mediceo di San Marco, sotto la guida di Bertoldo di Giovanni, ma già palesando una propria personalità e una piena consapevolezza dei modi differenti di lavorare il marmo.

michelangelo buonarroti
Casa Buonarroti

Questa capacità è ben evidente nella Madonna della scala, dove, nell’impiego dello stiacciato donatelliano, lo scultore, appena quindicenne, aveva usato scalpelli con punte di varie dimensioni al fine di rendere la profondità prospettica dei piani su cui sono distribuite le figure, il cui spessore non supera i 4 cm.

michelangelo buonarroti
Madonna della scala: tecnica dello stiacciato

GLI INTERVENTI DI RESTAURO

michelangelo buonarroti
Confronto tra il prima e dopo restauro

Lo stato in cui verteva l’opera, a 25 anni dall’ultimo restauro, ha determinato la scelta di apportare un nuovo intervento di pulitura, mirato a rimuovere le sottili stratificazioni dei residui atmosferici che col tempo avevano opacizzato e ingiallito la superficie marmorea.

Grazie alle moderne tecnologie nel campo fotografico e diagnostico, è stato possibile monitorare in modo costante e capillare l’interno procedimento di pulitura, realizzato mediante alcol decolorato e acqua demineralizzata, dopo la fase della spolveratura.

Pulitura con tampone

Se per la Madonna della scala questo metodo si è rivelato adeguato, poiché non vi era traccia di cere o sostanze oleose, per la Battaglia dei centauri è stato necessario ricorrere ad altre soluzioni.

Le indagini diagnostiche – a cura di ISPC, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale – infatti, hanno rilevato un’alterazione del marmo sia sotto l’aspetto cromatico per l’impiego di sostanze cerose e solventi oleoresinosi, sia sotto quello materico per la formazione di una pellicola protettiva a seguito di operazioni di calcatura che, combinate con una illuminazione poco adeguata, hanno portato alla scelta di un nuovo intervento a fini conservativi.

Fase di restauro

In questo caso, dopo una prima spolveratura con aspirapolveri leggeri e morbide pennellesse, si è optato per pulitura con tamponi di cotone imbevuti di acetone e poi con etere di petrolio, per passare alla rifinitura finale con alcol decolorato e acqua demineralizzata.

ALLESTIMENTO E ILLUMINAZIONE DELLE OPERE

Allestimento

Il miglioramento delle superfici è risultato visibile dopo le misurazioni colorimetriche e di riflettenza del marmo e le opere erano finalmente pronte per l’esposizione al pubblico, stavolta però nel nuovo look espositivo, progettato dall’arch. Leonardo Stanta, che ha previsto un bel contrasto cromatico tra il tono chiaro dei marmi e il grigio antracite dei pannelli dello sfondo.

Last but non least è infine il contributo dell’illumiazione LED, ad opera dell’arch. Lorenzo Querci che si rivela indispensabile non solo per la leggibilità di questi due capolavori, ma per quel tocco di fascino all’atmosfera generale della sala.

Come sottolineato dalla presidente Acidini, il ringraziamento doveroso va ancora una volta alla Fondazione Friends of Florence, che da tanti anni si prodiga con impegno e sincera devozione alla difesa e rivalutazione del patrimonio artistico fiorentino, legando il proprio nome non necessariamente a opere, artisti o musei di fama conclamata, ma rivolgendo l’attenzione a tutto quel mondo dell’arte che ha sempre qualcosa di bello e significativo da dire.

Non mi resta, quindi, che consigliarvi di andare, anzi, di correre a Casa Buonarroti!

Esposizione: via Ghibellina 70,  Firenze.

Per ulteriori informazioni, chiamare il numero: 055-241752 .

 

 

Giuliana D'Urso

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