3 elementi da verificare prima dell’acquisto di un ledwall

3 elementi da verificare prima dell’acquisto di un ledwall

ITALIA – Sappiamo tutto sul ledwall? Dato che l’innovazione tecnologica va sempre più veloce vogliamo qui approfondire nuovi modi di fare pubblicità. E questo lo facciamo partendo dagli elementi da visionare prima di procedere all’acquisto di un ledwall. 

Benché le moderne metropoli dimostrino un cambio radicale nei modi di fare pubblicità e promozione, con maxischermi che ormai compaiono un po’ dappertutto, sono ancora tantissime le aziende poco propense ad abbracciare l’innovazione tecnologica. Molte volte, non avendo nel proprio organico un esperto nella comunicazione e nel settore della pubblicità offline, le aziende incontrano delle enormi difficoltà nel rapportarsi al mondo dei ledwall.

Nell’intento di dissipare una coltre di dubbi e di fornire un quadro aggiornato dei nuovi modi di fare pubblicità, abbiamo messo a punto una guida ai principali elementi da visionare, prima di procedere all’acquisto di un ledwall.

Se sei interessato a inglobare questa nuovo mezzo pubblicitario, dopo averne compreso le funzionalità e meccanismi, richiedi un preventivo a Macropix, una società specializzata nella progettazione di schermi led sia da interno che da esterno. Scopriamo insieme gli elementali fondamentali da valutare.

Il pixel pitch

Che si tratti di uno schermo led da interno oppure di un ledwall outdoor, non fa molta differenza. Nell’uno e nell’altro caso, l’esame dei prodotti ha inizio con un occhio rivolto al pixel pitch. Dal punto di vista tecnico, si tratta della distanza intercorrente tra il centro di un pixel e quello del pixel adiacente. Tale distanza risulta espressa in millimetri ed incide non poco sulla qualità dell’immagine riprodotta sullo schermo.

Generalmente, ad una distanza ridotta, corrisponde un maggior numero di pixel e, di conseguenza, un notevole miglioramento della grafica. Va detto che si giunge ad un buon risultato soltanto su schermi installati sulle pareti oppure incastonati nell’arredamento. Nei negozi, essendo abituati a guardare lo schermo da vicino, per una risoluzione elevata di immagini e di brevi video, c’è bisogno di un pixel pitch che sia meno di un millimetro.

Il meccanismo è diverso se si pensa ad una visione delle immagini da una distanza di oltre 20 metri, dunque nei contesti outdoor. In questi casi, un pixel pitch ridotto si rivela addirittura controproducente. L’ideale sarebbe disporre di un pixel pitch da circa 16 millimetri, così da restituire colori nitidi e luminosi ai passanti e agli automobilisti in coda nel centro cittadino.

La qualità delle componenti

Al pari di altri dispositivi tecnologici, sul prezzo finale di un ledwall incide tantissimo quello che è l’insieme delle componenti. Va premesso che i ledwall outdoor, trovandosi ad affrontare diverse condizioni climatiche come la pioggia, il vento, le tempeste di sabbia, la neve ed escursioni termiche piuttosto frequenti, non possono fare a meno di una struttura protettiva in acciaio e di una pellicola applicata ai moduli, rendendoli così impermeabili ed insensibili agli sbalzi di temperatura.

A seconda delle dimensioni, il range di prezzo per questi accessori pubblicitari risulta piuttosto ampio

I costi del montaggio

Come in altre grandi opere, sul prezzo finale dei maxischermi a led incide anche la manodopera necessaria per completare l’installazione. Nel dettaglio, se per gli schermi led da interno l’installazione potrebbe concludersi in giornata, senza pesare troppo sulle tasche del gestore del locale, all’esterno, quando si parla di ledwall 10×10 o di formati 20×20, diventa difficile pensare ad una conclusione delle operazioni di montaggio in una sola giornata. I tempi previsti per simili maxischermi sono di 15-20 giorni, dunque anche il costo della manodopera sarà differente.

Steve Moss

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