Di Daniele Di Giorgio
Il due Maggio, nel corso di un pomeriggio nuvoloso e solo a tratti assolato che ha disorientato molti romani indecisi se partire o no per il ponte, ho avuto la rara opportunità di visitare due tesori sotterranei emersi dai recenti scavi in Piazza della Rocca e nella Casa del Nostromo del Castello medievale di Santa Severa, a pochi chilometri da Roma e chiuso al pubblico da più di dieci anni.

Lo scavo di Piazza della Rocca, iniziato nel 2007, ha portato alla straordinaria e inaspettata scoperta di una chiesa palocristiana della metà del V° secolo.
La sommità delle murature dell’abside della chiesa, sono emerse incredibilmente a non più di dieci centimetri dal suolo della pavimentazione moderna del castello. Le indagini successive hanno riportato alla luce il resto delle strutture appartenenti alla chiesa che si è rivelata subito a pianta rettangolare con abside centrale a tre navate scandite da colonne e pilastri.

Ancora più affasciante è stato scoprire come la chiesa fu edificata direttamente sui resti di un edificio di epoca romana, forse una villa, come dimostra una sezione di pavimento originale. L’abside della chiesa è rimasto conservato per circa tre metri di altezza e si appoggia direttamente su mura romane in opera reticolata che furono appositamente adattate per la nuova costruzione. Probabilmente sia l’abside che la navata centrale erano interamente affrescate ma i detriti di riempimento che furono gettati nel periodo medioevale ne hanno cancellato le tracce.

Nella navata sinistra è ben visibile un reperto di grande interesse, una vasca a pianta quadrangolare che dimostra la possibile esistenza in quell’epoca, di una primitiva fonte battesimale.

A fianco dei ritrovamenti di Piazza della Rocca, sotto la pavimentazione della Casa del Nostromo, è stato invece portato alla luce, sempre di recente, un vasto cimitero del IX° secolo; molto misterioso un sarcofago in marmo contenente lo scheletro di un individuo adulto di sesso maschile di circa 60 anni, riverso in una posizione innaturale e scomposta: una deposizione anomala per punizione intenzionale o forse una manomissione per questioni di spoglio? Una visita ricca di enigmi, un viaggio emozionante, una macchina del tempo piena di fermate.

Il Castello di Santa Severa racchiude nel suo “scrigno segreto” tesori Fenici, Etruschi, Romani e Medioevali. Un diario di testimonianze di vita quotidiana unico, capace di appassionare anche chi, come il sottoscritto, antepone spesso, ma da oggi meno spesso, l’arte moderna e contemporanea all’arte classica.
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