Siamo entrati a piè pari nell’ultima decade del mese di agosto. Ciò, per gli sfegatati del pallone, significa solo una cosa: calciomercato come se non ci fosse un domani. I programmi pullulano di notizie, trattative vere o presunte tali. Smessi i panni di CT, indossati per bene durante i Mondiali, ora gli italiani si trasformano in amministratori delegati. Facciamo il punto della situazione prendendo in considerazione le squadre più attese della Serie A (tenendo conto che manca ancora circa una settimana alla chiusura dei giochi).
JUVENTUS
I campioni d’Italia uscenti hanno un compitino facile facile da eseguire: mantenere alto il livello della rosa. Magari provando a migliorarla. Esercizio svolto, almeno fino a questo momento, grazie all’acquisto dell’esperto Evra e alla riconferma di Vidal (ne siamo proprio sicuri?) e Pogba. L’unico punto interrogativo riguarda l’impatto di Allegri con la pesante eredità lasciata dal nuovo commissario tecnico della Nazionale. Chi vivrà vedrà.
ROMA
La squadra capitolina è senza dubbio una delle più attese della nuova stagione. L’addio di Conte ai rivali bianconeri dona nuove speranze a Garcia che, tuttavia, deve risolvere la questione cessioni prima di capire quali effettivamente potranno essere le velleità del gruppo. Se trattenere Benatia, a fronte di una richiesta milionaria come quella del Bayern Monaco, pare un’illusione d’altri tempi, vero è che a quel punto le risorse necessarie a completare una squadra già solida (grazie all’arrivo di Cole e Iturbe) non mancherebbero. Se son rose fioriranno.
NAPOLI
Rientro dei prestiti a parte, gli acquisti degli azzurri si sono limitati (per ora) al promettente Michu e a De Guzman. Trattenuto Higuaìn e appurata durante Brasile 2014 (come se ce ne fosse stato bisogno) la qualità di Mertens, ciò che a mio parere manca ai partenopei è una valida alternativa in attacco, un buon centrocampista che vada a sostituire Behrami e un solido difensore. I tifosi chiedono rinforzi (e cacciano Insigne?) mentre De Laurentiis (forse) aspetta il verdetto dei preliminari prima di fare mosse azzardate. Tempo al tempo.
FIORENTINA
A qualche manciata di giorni dalla fine della telenovela Cuadrado (si attendono le mosse del Barcellona, che dovrà gestire il mercato in vista dell’inibizione riguardante le prossime due sessioni di compravendita), la squadra dell’ottimo Montella può contare almeno sul recupero di Mario Gomez. Lo sfruttamento della coppia Gomez-Rossi, sognata da ormai un anno, dovrà però attendere ancora prima di essere valutata: il Pepito, infatti, è di nuovo infortunato e salterà l’esordio in campionato (ora che diranno i detrattori di Prandelli?). Gli acquisti fatti non sono di grido ma funzionali. Aspetta e spera.
INTER
Orfani dopo tanti anni di Capitan Zanetti, i nerazzurri sono riusciti a costruire una squadra intelligente. Mazzarrianamente intelligente. I presupposti per un buon campionato ci sono: da valutare Medel e M’Vila (l’ottimismo è comunque giustificato), ottimo l’affare Vidic e oculati i colpi Dodò e Osvaldo. Dopo il buon pre-campionato, il cui culmine è arrivato qualche giorno fa con la vittoria per 3-0 nella gara di andata dei playoff di Champions, rimane un monito che dovrebbe essere impresso a caratteri cubitali all’ingresso del centro di Appiano Gentile: il campionato non si vince ad agosto.
TORINO
La curiosità di vedere il Toro in Europa è tanta. Orfano di Immobile e sul punto di perdere anche Cerci, Cairo non si scompone. E ha ragione. Non tanto perché sa di non avere nulla da perdere, ma – vedendo il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto – poiché ha tutto da guadagnare. Nocerino porta solidità ed esperienza internazionale al centrocampo mentre Quagliarella rasserena l’attacco. Ad ogni modo, un nuovo, eventuale acquisto lì davanti (si sussurra il nome di Duvàn Zapata) renderebbe ancor più avvincente la favola granata. La speranza è l’ultima a morire.
MILAN
Da milanista, arrivo alla nota dolente. Il Diavolo, ormai da diversi anni a questa parte, (soprav)vive di stenti. Budget sempre più risicato e una politica gestionale troppo spesso discutibile hanno ridotto in cenere lo squadrone che fu. Ora la speranza è che riesca a trasformarsi in fenice e risorgere dalle sue stesse ceneri. Farlo, tuttavia, è un po’ difficile se si ripongono le speranze solo nel presente. Con Balotelli, ceduto al Liverpool, se ne va l’unico pezzo grosso di una rosa allo sbando che ripone tutte le sue speranze sulla scommessa Inzaghi. Il gruzzoletto messo da parte grazie alla cessione di SuperMario potrebbe tornare utile per rincorrere concretamente l’obiettivo Cerci e magari un buon centrocampista (Rabiot del PSG è una pista calda), anche se forse andrebbe rinforzato pure un blocco difensivo centrale che dai tempi di Thiago Silva non vede un leader in grado di dare fiducia all’intero reparto. Presumendo di avere toccato il fondo durante lo scorso campionato, il pericolo di questa stagione è quello di non raggiungere il tacito obiettivo Champions (ma sarebbe più conveniente parlare di Europa League). Menez, Diego Lopez e Armero sono acquisti decenti ma non garantiscono un decente salto di qualità. Punto di domanda.
Il quadro è a buon punto ma mancano le pennellate finali. Appuntamento ai primi di settembre con le prime sentenze.
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