Quei bambini che non hanno davvero nessuna colpa. Mai

Questo pomeriggio al Lingotto di Torino presenti l'Editore e l'Autrice

Quei bambini che non hanno  davvero  nessuna  colpa. Mai

Venerdì 13 maggio, dalle 15 alle 16.30 al Salone del libro di Torino, presentazione del romanzo I bambini non hanno mai colpe edito da Bonfirraro. 

Esce oggi il romanzo I bambini non hanno mai colpe edito da Bonfirraro, in concomitanza al Salone del Libro di Torino, al Lingotto Fiere dove l’Editore sarà presente dal 12 al 16 maggio. Il romanzo sarà presentato presso la  Sala Avorio durante la rassegna  Visioni in rosa, dal sentimento alla penna: scritture al femminile alla quale prenderà parte Ismete Selmanaj  autrice stessa del romanzo.

Che cosa conosciamo davvero dell’Albania? Poco. Un piccolo Paese di cui solo le vicende dell’ultimo ventennio paiono averci lambito vista la massiccia immigrazione dei suoi cittadini dalle coste natie sino a quelle italiane. Un Paese con la sua storia, spesso  intrecciata alla nostra, ma con abitudini, consuetudini difficili da comprendere per chi fosse estraneo a quella realtà, talune forse difficili da accettare anche per chi in quel Paese è nato e vissuto.  Il romanzo I bambini non hanno mai colpe pone l’Albania quale sfondo per fornire un’origine alla vicenda. Il testo affonda quindi le sue radici sociali nell’Albania post comunista, dove tuttora persiste  il Kanun, un antico codice comportamentale che decreta la propria ineluttabile realtà, scava nell’animo umano negli anfratti più segreti per riportarne alla luce i segreti inconfessati perché inconfessabili, costringendo l’emersione dei fatti più abietti  “Per ognuno di essi vi è sempre una motivazione che si vorrebbe risolvere in nome e per conto di leggi ormai desuete, le quali, come ribadisce in modo ricorrente Ismete Selmanaj, nulla hanno più a che vedere con le antiche norme del Kanun” ci avverte Matteo Mandalà nella sua prefazione al romanzo.

La vicenda a tratti ci riporta indietro nel tempo pur restando i fatti ancorati al presente, perché per taluni versi il tempo in Albania si è come fermato; vi è tuttora come un codice sotteso al quale difficilmente si può trasgredire e questo codice giunge davvero da lontano.   La pedofilia, il peggiore abominio della società, coloro che praticano  questo abominio “Violentano e abusano dei bambini innocenti e distruggono le loro vite per sempre”,  con il loro delitto definiscono il fulcro centrale del thriller. Attorno ad esso si incrociano però quattro vite,  uomini le cui esistenze sono legate da un implacabile destino, apparentemente senza risoluzione.

Racconto crudo, I bambini non hanno mai colpe evita però di indulgere nella descrizione più nefasta di questa aberrante perversione, non si solletica nessuna pruderie ma si pone d’altro canto in chiaro quali siano i rischi e i pericoli rappresentati dal web e dalla rete, dove coperto da un  nome fittizio sempre diverso e implacabile  il male travestito da “chiunque” tende le sue trappole, sparge le sue esche perché i piccoli pesci possano abboccare.  Ma non esiste solo la parte malata, aberrante del sociale e la bilancia si porta in pareggio fra i vari personaggi specialmente con  Andi, il  commissario di polizia, dal fiuto incontrovertibile che si trova a dover risolvere un caso già intricato in partenza, proprio il giorno in cui dovrebbe invece assistere alle nozze della sorella.

Una situazione  quasi sospesa fra ieri e oggi, molteplici i necessari  feed back, con un ritmo cadenzato, lento, volutamente reso tale come per ribadire necessaria ogni dilatazione cronologica, dove la minuziosità del pensiero obbliga il lettore a seguire l’evoluzione dei fatti come se si svolgessero in tempo reale: una contemporaneità da parte di chi legge all’unisono con il tempo intercorso da parte di chi agisce, una lentezza che mette ancora in risalto una lentezza che viene da lontano al passo con il suo codice etico, quasi a voler accompagnare il lettore nello svolgimento dell’azione. Un Paese forse “lento” che resta indietro? Contrasti interni e contraddizioni in effetti non sembrano mancare.

Con la chiarificante prefazione del professor  Matteo Mandalà, studioso di “Lingua e Cultura Albanese”  presso l’Università degli Studi di Palermo, la cui premessa fornisce già al lettore una possibile  chiave interpretativa per  la lettura del romanzo,  I bambini non hanno mai colpe è la seconda fatica letteraria di Ismete Selmanaj,  già autrice di “Verginità rapite” che racconta degli abusi subiti dalle donne albanesi durante il periodo della dittatura, il romanzo con il quale la scrittrice aveva esordito utilizzando  la lingua italiana. Un testo coraggioso, scritto senza troppi veli e senza chiedere scusa, solo il rammarico forse di dovere raccontare quanto  non  deve (l’indicativo è qui di rigore)  accadere, non a loro, non ai bambini; perché? Forse perché   “le colpe dei padri ricadono sui figli?”  

 

INFO

Selmanaj Ismete – I bambini non hanno mai colpe, Bonfirraro Editore  (2016)
Pagine: 308
Caratteristiche: brossura
Dimensioni: 14.5 cm. X 21 cm.
ISBN: 9788862721219
Prezzo: 18,90 €
Telefono: (+39) 0934 464 646
Email: info@bonfirraroeditore.it
Sito: www.bonfirraroeditore.it

 

Daniela Ferro

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