L’opera di B.ZARRO all’asta per la ricostruzione di Amatrice

L’opera di B.ZARRO all’asta per la ricostruzione di Amatrice

ROMA – Il 13 giugno, I Have a Drink. Abbiamo sete di Speranza, opera dell’artista amatriciano Mauro Conti, in arte B. ZARRO, sarà venduta presso la Casa d’Aste Babuino, devolvendo il ricavato alla città terremotata.

Cola per la Matrice“, è l’opera di Zarro in cui il profilo di una bottiglietta di Coca-Cola si intravede sotto la carta color terra in cui è sigillata con spago, macchiata di rosso. Al suo interno, impensabilmente nascosta, la terra di Amatrice.

Un oggetto comune che rimanda semplicemente alla nostra quotidianità: il suo contenuto è emblema delle nostre radici, la terra di quel nucleo cittadino che rimanda alla storia abitativa e culturale di tutti gli italiani. Non solo un’opera per ricordare ciò che la Natura ha distrutto, ma B. Zarro vuole volgere l’attenzione verso quanto accaduto e risvegliare il senso etico della comunità.

Tutti noi abbiamo l’obbligo di non dimenticare quella notte di agosto, quando l’orologio della torre civica di Amatrice segnò le ore 3.36. É decisivo riportare sul piano quotidiano quanto, trasformandosi in catastrofe, ha determinato la cancellazione, di fatto, di una comunità sul piano morale e materiale. Respingere la rassegnazione e maturare la fiducia nella possibilità di un cambiamento, è l’obiettivo di B. Zarro. Avere sete e speranza.

É facile ricondurre la bottiglietta di Coca Cola ad Andy Warhol, che aveva eletto tale oggetto commerciale ad opera d’arte, espressione dei nuovi eroi della società consumistica di massa. Ma B. Zarro, recuperando il famoso brand, lo indirizza verso una lettura non immediata, calando in esso un significato quasi spirituale.

Il contenitore della bevanda americana, viene individuato come uno strumento utile che, svuotato e riempito da un simbolo identitario -la terra-, si trasforma in raccoglitore ecologico e dispensatore di chances.

La tragedia è così trasformata in auspicio di rinascita, a cui si appella l’artista con grande sensibilità: Zarro conosce bene Amatrice, terra natale della sua famiglia e si trovata proprio lì, tre giorni prima dalla scossa del 26 agosto 2016.

Per la prima volta l’artista ha deciso di cedere all’attività commerciale, vendendo una sua opera; una decisione particolarmente sentita, motivata dall’attaccamento personale a quella zona e dal voler partecipare alle iniziative di ricostruzione dell’identità locale e materiale. Il ricavato, infatti, sarà destinato al programma di ricostruzione del Patrimonio Artistico amatriciano, che fa riferimento al bando “Adotta un’opera”.

L’attenzione per il patrimonio storico-artistico è rintracciabile anche nel titolo stesso dell’opera, “Cola per la Matrice”; una combinazione tra la reinterpretazione di un’icona identitaria a cui è scelto di dare un profondo significato e un omaggio all’astista amatriciano più celebre, Cola da Amatrice.

Giulia Chellini

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