Bordertown: un appassionante noir dalla Finlandia su Netflix

Bordertown: un appassionante noir dalla Finlandia su Netflix

MONDO – Abbiamo imparato di recente, grazie alla vasta produzione letteraria e cinematografica arrivata in Italia negli ultimi anni, che i nordici sembrano essere legati a doppio filo con il genere crime. E questa serie targata Finlandia, proposta da Netflix, ne è l’ulteriore conferma.

Si può dire, senza ombra di dubbio, che i nordici conoscano bene la materia crime e noir: da Henning Mankell a Camilla Lackberg fino ad Anne Holt, solo per citare alcuni autori, ormai il giallo è quasi per definizione nordico. Bordertown, serie finlandese, che ha debuttato su Netflix nel 2018 (e trasmessa prima in Finlandia sulla rete Yle TV1), arrivata proprio ora alla terza serie ed in cima alle classifiche di gradimento, ne è la riprova assoluta. Bordertown, come molti altri noir scandinavi – dai romanzi della trilogia Millennium, di Stieg Larsson, diventati poi film – gioca sul contrasto tipico del genere: il nitore abbacinante della superficie addormentata sotto una coltre statica di ghiaccio e il rosso del sangue che cola copioso, il freddo e gelido mondo del nord ferito in maniera brutale che fa fuoriuscire da quelle ferite ciò che sembrava impossibile esistesse. Bordertown mostra la natura, gli eroi tormentati e quel magma sotterraneo che cova sotto la superficie in apparenza innocente del paese, portando a galla il suo lato più oscuro fatto di misoginia e violenza.

 

Uno schema già visto, certo, ma che qui si avvale dell’ottima regia di Miikko Oikkonen, dello strepitoso protagonista Ville Virtanen nella parte di Kari Sorjonen (nome che da il titolo alla serie in lingua originale) e di una paesaggistica perfetta in una Carelia immersa quasi esclusivamente in una coltre di neve fitta.

La trama è altrettanto semplice: il profiler della polizia di Helsinki Kari Sorjonen (Ville Virtanen) che si occupa di crimini violenti, decide di lasciare la regione di Helsinki e il suo lavoro per la KRP (Keskusrikospoliisi, la principale organizzazione di indagini criminali in Finlandia) per passare più tempo con la moglie, appena sopravvissuta ad un aggressivo  un tumore al cervello, e la figlia adolescente. Si trasferisce quindi a Lappeenranta, vicino al confine con la Russia, sperando di avere una vita più tranquilla come capo della polizia locale. Ma il male è in agguato e rapimenti, morti, traffico di stupefacenti e altri misteri piagano la piccola cittadina al confine con la Russia e ributtano l’uomo in un inferno di sangue e indizi.

Sorjonen non si risparmia mai, dovrebbe stare in disparte, almeno quella era l’idea iniziale, ma questo è il suo lavoro e non può tirarsi indietro. Il telefono squilla e Kari viene richiamato al dovere.

Bordertown Finlandia

Ma Sorjonen, con una nuova squadra sotto di lui, si mostra ancora per quello che è: a tratti borderline, un uomo silenzioso, isolato e che si isola per natura –  non all’altezza davanti alla stampa, incapace di sostenere lo sguardo e le domande dei giornalisti – un genio tormentato e incompreso che però riesce a notare tutto ciò che agli altri, i cosiddetti normali, sfugge. E come tutti i geni, il profiler afferra con difficoltà le dinamiche sociali, mentre comprende perfettamente quelle di altri piani, estranee ai più. Se nelle indagini di polizia tutto ha un ordine prestabilito, ogni cosa è un tassello che torna al suo posto, a casa invece i rapporti, le discussioni, la vita vanno in un’altra direzione; se durante le indagini basta applicare le mani sulla testa, concentrarsi, guardare e riguardare gli indizi per trovare una soluzione (uso della tecnica mnemonica nota come “palazzo della memoria”), tra le mura domestiche la situazione è più complicata: si dimentica di accompagnare la moglie a fare una tac, non riconosce tra le altre la casa in cui si è trasferito, anche se cerca di essere il più possibile presente nella vita della moglie Pauliina Sorjonen (Matleena Kuusniemi) e della figlia adolescente Janina (Olivia Ainali).

Bordertown è una classica serie noir che pone al centro personaggi che senza la loro dote, ovvero la capacità di risolvere, grazie ad un’intelligenza superiore alla media, i casi che si pongono davanti a loro, sarebbero emarginati: si pensi al Will Graham di Hannibal o allo Sherlock Holmes dei libri e delle serie tv. Come Will, Kari è empatico, si avvicina alla vittima, come al colpevole, e ne comprende i movimenti, i pensieri e proprio grazie a questo trova l’ordine in un apparente disordine e casualità. Come Sherlock, usa il palazzo della memoria che si basa sul metodo dei loci, tecnica cara agli antichi greci e latini, per entrare nel caso e portare a galla ciò che è nascosto rivivendo ciò che è accaduto.

Bordertown Finlandia

Il male straripa e si abbatte su uomini e donne e su quel fragile equilibrio che il gelo aveva reso immobile: Sorjonen è l’unica possibilità per risolvere le situazioni più complesse ed imprevedibili. Ma ci sono tuttavia situazioni e avvenimenti che neanche l’abilità del profiler riuscirà ad arginare .

La regia di Miikko Oikkonen, già autore di altre serie tv scandinave come Ihon Alla (2015-2016) e Nymphs (2013), restituisce un panorama di immagini spettacolari della fredda Finlandia, in cui è ambientato un racconto fluido e intrigante, che appassiona e scatena il bingewatching (facilitato in questo caso dalla suddivisione delle stagioni in blocchi da due o tre episodi per ogni indagine).

L’attore di origini scandinave Ville Virtanen, veterano del grande e piccolo schermo finlandese (precedentemente aveva recitato in un’altra serie poliziesca, Sincerely Yours in Cold Blood), dà corpo ad un personaggio misterioso, dal volto stanco e sciupato, perfettamente calato nella parte dell’antieroe tormentato con l’asciuttezza tipica delle produzioni nordiche.

L’attrice Anu Sinisalo, dà invece corpo e mente alla partner lavorativa di Sorjonen, Lena Iaccola: un ex agente russo che ha scelto di essere anche madre, una donna semplice nelle sue dinamiche, almeno rispetto al protagonista, ma dura come l’acciaio e totalmente fiduciosa nei metodi e nelle capacità di Sorjonen.

La serie ha vinto inoltre tre premi Golden Venla: Miglior serie drammatica, Miglior attore (Ville Virtanen) e attrice (Anu Sinisalo).

Bordertown Finlandia
Manifesto originale della serie finlandese Bordertown

 

Marianne Bargiotti

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