Una storia straordinaria di Diego Galdino, lo scrittore che fa il barista.

Una storia straordinaria di Diego Galdino, lo scrittore che fa il barista.

ITALIA- Diego Galdino, Una storia straordinaria, edito da Leggereditore, stampato nel febbraio 2020, nel tempo del Covid19. E’ un romanzo che parla di amore, quello “vero”, desiderato e aspettato, senza crederci troppo. Consci che però senza questo sentimento non si può stare del tutto bene, che una amorevole relazione è trampolino di lancio  per affrontare la quotidianità con un’energia e una luminosità diverse.

I personaggi di Diego Galdino si incrociano,  si sfiorano  e si incontrano secondo un percorso non casuale. Luca, Silvia, Teodora e Cristina,  Ottavia e Danilo, Franco e “Pesce”….esseri e nomi che si intersecano tra loro nonostante tutto.

Gli appuntamenti “persi” il destino li ripropone e l’itinerario  dei fatti quotidiani non è sicuramente  “cieco” e privo di significato,  dettato forse no  ma certamente corrispondente al desiderio e alla possibilità di riemergere dalle proprie sconfitte e delusioni. Soprattutto in vista di riassaporare i sapori della vita, il profumo dell’amore, la tenerezza delle parole così come il suono delle onde del mare.  Gli incontri e gli incroci della vita quotidiana  accadono nel romanzo come se la vita si prendesse “cura” di noi sostenendo i nostri passi:  ciò che non si incontra in un’occasione si può ritrovare in un’ occasione  successiva, perché, si potrebbe dire,  la linea del destino non è avara, nella gioia come nel dolore, in qualunque direzione si sia intrapresa o in qualunque incidente ci sia capitato

All’inizio della storia, sta per arrivare l’estate. Una donna dal nome per ora sconosciuto cammina sulla sabbia  lungo le rive del Mar Nero; poi scorrono  i capitoli, sulla scia dell’ Olfatto, del Gusto, dell’Udito, passando per i piaceri dei sensi secondo un equilibrio delicato e passionale insieme: le onde delle percezioni colorano i momenti che si susseguono nella giornata, e trascinano il lettore in un sentiero dopo l’altro, alla ricerca del nuovo battito del cuore palpitante e sempre assetato di serenità.

INTERVISTA ALL’AUTORE/BARISTA

Diego Galdino nel suo bar
Diego Galdino nel suo bar

Una storia straordinaria esce  il giorno di San Valentino, in tempi di diffusione di Covid 19: una data che hai stabilito,  immagino, consapevolmente. Cosa ti ha mosso a questa scelta?

In realtà io e la Leggereditore abbiamo accelerato i tempi per far sì che Una storia straordinaria potesse uscire il giorno di San Valentino, pensando che fosse il giorno perfetto per un romanzo d’amore. Purtroppo non avevamo fatti i conti con un destino avverso che sotto forma di una tremenda pandemia ha di sicuro penalizzato il libro, diciamo che come il romanzo è uscito tutti sono entrati dentro casa. Evidentemente doveva andare così. 

E’ interessante il tuo percorso esistenziale:  da barista che prepara i “caffè più fantasiosi” (e il più simpatico, aggiungo io) della capitale a scrittore esordiente nel  2013 , quando Sperling & Kupfer pubblica il tuo Il primo caffè del mattino. Come è nata questa passione letteraria?

Intanto grazie per il simpatico. Ho iniziato a scrivere molto tardi, ma poi non ho più smesso. Per me la prima storia che ho scritto resta indimenticabile perché è nata in un modo particolare e per merito di una ragazza a cui sono stato molto legato…Un bel giorno mi mise in mano un libro e mi disse: Tieni, questo è il mio romanzo preferito, lo so, forse è un genere che piace più alle donne, ma sono certa che lo apprezzerai, conoscendo il tuo animo sensibile. Il titolo del romanzo era Ritorno a casa, di Rosamunde Pilcher e la ragazza aveva pienamente ragione: quel libro mi conquistò a tal punto che nelle settimane a seguire lessi l’opera omnia dell’autrice. Il mio preferito era I cercatori di conchiglie. Scoprii che il sogno più grande di questa ragazza, di cui ero perdutamente innamorato, era quello di vedere di persona i posti meravigliosi in cui la Pilcher ambientava le sue storie, ma questo non era possibile perché un grave problema fisico le impediva gli spostamenti lunghi. Così, senza pensarci due volte, le proposi: Andrò io per te, e i miei occhi saranno i tuoi. Farò un sacco di foto e poi te le farò vedere. Qualche giorno più tardi partii alla volta di Londra, con la benedizione della famiglia e la promessa di una camicia di forza al mio ritorno. Fu il viaggio più folle della mia vita e ancora oggi, quando ci ripenso, stento a credere di averlo fatto davvero. Due ore di aereo, sei ore di treno attraverso la Cornovaglia, un’ora di corriera per raggiungere Penzance, una delle ultime cittadine d’Inghilterra, e le mitiche scogliere di Land’s End. Decine di foto al mare, al cielo, alle verdi scogliere, al muschio sulle rocce, al vento, al tramonto, per poi all’alba del giorno dopo riprendere il treno e fare il viaggio a ritroso insieme ai pendolari di tutti i santi d’Inghilterra che andavano a lavorare a Londra. Un giorno soltanto, ma uno di quei giorni che ti cambiano la vita. Tornato a Roma, lasciai come promesso i miei occhi, i miei ricordi, le mie emozioni a quella ragazza e forse le avrei lasciato anche il mio cuore, se lei non si fosse trasferita con la famiglia in un’altra città a causa dei suoi problemi di salute. Non c’incontrammo mai più, ma era lei che mi aveva ispirato quel viaggio e in fin dei conti tutto ciò che letterariamente mi è successo in seguito si può ricondurre alla scintilla che lei aveva acceso in me, la voglia di scrivere una storia d’amore che a differenza della nostra finisse bene e poi non ho più smesso fino ad arrivare a Il primo caffè del mattino… 

Un’altra foto di Diego Galdino direttamente dal suo bar

 

La tua attività di barista è continuata senza ripensamenti. La presenza di caffè e gelati, odori e sapori, accompagna piacevolmente le tue pagine: quanto sei legato a questa attività lavorativa?

Nel Bar dove lavoro ci sono anche nato nel vero senso della parola. A mia madre si sono rotte le acque proprio mentre era dietro allo stesso bancone dove io tutt’ora preparo il caffè ai personaggi delle mie storie. La mia è un po’ una doppia vita come quella di Clark Kent e Superman. In realtà, la soddisfazione più bella e che mi fa sentire meno la fatica di questa doppia vita è vedere i lettori dei paesi in cui sono stati pubblicati i miei romanzi, venire al Bar per farsi fare una dedica o scattarsi una foto dietro al bancone insieme a me. Vedere le loro facce incredule quando entrano nel Bar e mi trovano dietro al bancone a fare i caffè come il protagonista dei miei romanzi è qualcosa di bello a cui non mi abituerò mai. Lì si rendono conto che è tutto vero, che non mi sono inventato niente, che sono entrati a far parte delle mie storie come i personaggi dei libri che hanno letto.

In questi 6/7 anni hai pubblicato sette romanzi: come nasce questa tua vitalità creativa e quando, in quali momenti,  preferisci scrivere.

Mi piace creare storie, magari aggiungendo qualche esperienza personale, o proiettando me stesso sui protagonisti del libro, facendo fare loro cose che io nella realtà non farei… I personaggi dei miei libri li uso un po’ come degli avatar. Di solito mi sveglio tutte le mattine alle quattro, scrivo per un’ora e mezza e poi vado ad aprire il Bar. Può capitare che tra un caffè e l’altro mi venga qualche idea, così prendo un tovagliolino di carta e me la segno per poi svilupparla una volta tornato a casa.

Diego Galdino
La copertina del libro “Il primo caffè del mattino” di Diego Galdino

C’è un autore o un libro che porti nel cuore?

Sono molto legato a Jane Austen e al suo Persuasione che considero senza dubbio il mio romanzo del cuore.

Tu sei considerato il Nicholas Sparks italiano e i tuoi romanzi sono tradotti in sette paesi europei e in Sudamerica: all’estero i tuoi libri diventano inderogabilmente best sellers. Come ti senti di fronte a questa comparazione?

Molto lusingato, stiamo parlando di un mito della letteratura romantica, è una bella responsabilità. Forse più che il Nicholas Sparks italiano diciamo che mi considero un Nicholas Sparks all’amatriciana. 

Attualmente è in corso la scrittura della sceneggiatura del tuo primo romanzo, a cura di Paolo Girelli, noto sceneggiatore della Rai. Questa nuova avventura come è nata? Ci racconti qualche retroscena?

La sto vivendo per quello che è, un bellissimo sogno. Paolo Girelli ormai è un amico. Tutto è nato grazie all’edizione in lingua tedesca de Il primo caffè del mattino che ha catturato l’attenzione di uno dei più importanti produttori cinematografici e televisivi europei. Un’anticipazione può essere il fatto che a differenza della protagonista della storia scritta da me che era francese, nel film sarà tedesca, più precisamente di Amburgo, una città molto legata al caffè.

Considerando che i tuoi libri sono adatti non solo al pubblico adulto, ma anche un pubblico giovanile cosa diresti ai giovani studenti per motivarli a leggere i tuoi romanzi?

Direi loro che non hanno nulla a che vedere con I malavoglia di Verga e che per i maschietti può esserci qualche dritta per rimorchiare le ragazze e per le femminucce può esserci qualche dritta per riconoscere il ragazzo giusto quando lo incontri. Le mie sono favole per adulti e le favole servono a farti stare sereno, senza brutti pensieri. 

Da Una storia straordinaria emerge la considerazione che il caso non esiste, ma un tessuto di coincidenze e opportunità, pur nelle sofferenze che la vita propone, sorregge i percorsi umani e predispone a incontri. Come sei arrivato a questo pensiero?

Diego Galdino
Diego Galdino

Credo molto nel destino e nel Karma. Se vuoi bene all’amore, se hai fede in lui è sicuro che la tua devozione alla fine sarà ricompensata. Come dico spesso… L’amore non è mai in ritardo si prende solo il suo tempo. Viceversa…Se ferisci l’amore, dall’amore sarai ferito..

Una storia straordinaria….lo è davvero: l’intreccio tra gli incontri e le relazioni che ne nascono è il vero motore del destino personale e infondono la dimensione ottimistica che rinascere è possibile da qualunque difficoltà: la tua è un’operazione culturale consapevole o del tutto istintiva?

Nessuna operazione… puro istinto… come direbbero  i membri del primo movimento romantico: Tempesta ed impeto. 

I sentimenti per te sono importanti, costituiscono il cuore della trama dei tuoi libri. Tragedie e gioie convivono e lasciano aperta la strada alla speranza: quanto è importante per te affrontare questi temi?

È vita vissuta io scrivendo cerco sempre di rendere leggendario l’ordinario… Come era solita fare Jane Austen.

Ci sono riferimenti biografici o autobiografici nelle tue pagine?

Sempre… La maggior parte dei miei protagonisti mi somigliano molto…Magari fisicamente loro sono più giovani e belli.

L’ultimo caffè della sera di Diego Galdino

Il tuo amore per la città di Roma è palpabile in ogni capitolo di Una storia straordinaria e in certi passaggi fai “respirare” giardini, fontanelle, spazi aperti attribuendo una sorta di vita segreta a pietre e piante.Come è nato questo amore?

Io a Roma ce so nato, è come chiedere perché ami tua madre… Ce l’hai nel sangue. Ubi major minor cessat… E Roma per me, insieme all’amore è la cosa più grande di tutte.

Tutto nel tuo romanzo rimanda all’amore come capace di risanare ferite e aprire strade nuove, risollevare da cadute e smarrimenti. Di questo potere ne hai fatto esperienza diretta?

Quando sei innamorato e corrisposto sei sempre felice, o almeno hai sempre qualcosa per esserlo, malgrado tutto e tutti…L’amore corrisposto è l’arcobaleno a cui aggrapparsi sempre per far tornare colorate tutte le cose grigie della vita.

Teresa Paladin
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6 Responses to "Una storia straordinaria di Diego Galdino, lo scrittore che fa il barista."

  1. Marco   18 Luglio 2020 at 11:27

    E’ importante in questo momento leggere qualcosa di positivo,quindi ringrazio galdino x quanto ha scritto

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  2. Stefano Maria Pantano
    Stefano Maria Pantano   18 Luglio 2020 at 15:01

    Scrittore meraviglioso, di cui avevo già letto Bosco Bianco e L’ultimo caffè della sera, per mio piacere privato oltre che come voce attoriale per una web radio.

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  3. Diego Galdino   18 Luglio 2020 at 16:59

    Grazie per questo bellissimo articolo, ne sono davvero lusingato…

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  4. Teresa Paladin
    Teresa Paladin   18 Luglio 2020 at 17:06

    Grazie marco per la tua osservazione: è proprio vero, in questo momento scegliere le giuste letture è un modo per ritrovare il proprio benessere!!!

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  5. Teresa Paladin
    Teresa Paladin   18 Luglio 2020 at 17:08

    Io; Stefano, ho letto per la prima volta Galdino e mi ha veramente stupito per la sua capacità di analizzare i sentimenti e gli alti e bassi del nostro “umore”: è stata una lettura emozionante e profonda. Grazie per il piacevole commento!

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  6. Teresa Paladin
    Teresa Paladin   18 Luglio 2020 at 17:10

    Ringrazio Diego per l’apprezzamento verso il mio articolo: per me è stato un piacere scrivere questa recensione!!!

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