“Me lo hanno chiesto molte volte e non so mai cosa rispondere. Sono molte le cose che mi fanno paura e che mi creano angoscia. Se così non fosse, non avrei scelto di diventare un regista di film horror”. Dario Argento.
ROMA – Oggi, 7 settembre, il padre dell’horror italiano compie 80 anni. Noi di MyWhere vogliamo omaggiarlo raccontando alcune curiosità su di lui.
Il colore della paura è argento. Una vocazione raccolta in una frase. Oggi, 7 settembre 2020, Dario Argento compie 80 anni di cui 50 passati a cavalcare la paura e con le mani deliberatamente, sfacciatamente, maledettamente e quasi letteralmente insanguinate. Apprezzato e a volte idolatrato non solo in Italia ma un po’ in tutto il mondo, è stato definito l’Hitchcock italiano per le sue affinità, molte soprattutto a inizio carriera, con un maestro del brivido che ha prima raccontato e analizzato come giovane critico cinematografico per Paese Sera e poi omaggiato e citato nelle sue pellicole orrorifiche. Augurando buon compleanno al maestro, noi di MyWhere vogliamo raccontarlo. Ecco 14 curiosità su Dario Argento.
1) Amore a prima vista per l’horror
Il primo incontro con l’horror per Argento? Avvenne a 10 anni. Il regista si trovava in villeggiatura sulle Dolomiti e andò a vedere Il Fantasma dell’Opera di Arthur Lubin in compagnia del fratello rimanendone folgorato: Quella storia non mi avrebbe mai più abbandonato – scrisse nella sua biografia Paura – La metamorfosi era completa. Io ero diventato il Fantasma e forse lui era diventato me.”
2) La giovane fuga da Roma
Dario Argento nasce a Roma nel 1940. A 16 anni lascia il liceo e scappa a Parigi per nutrirsi di cinema alla Cinèmathéque Française. e di cultura bohème.
3) L’esordio alla regia
Il debutto cinematografico di Argento risale al 1970 con il film L’Uccello dalle piume di cristallo, un thriller giallo a tinte noir che incassò un miliardo di lire. Mica male per un esordio.
4) Dario Argento in carcere
In carcere per uno scherzo. Nel 1985 a casa Argento arrivò una lettera dal Perù indirizzata ad un certo Signor Fabre dentro la quale erano stati rinvenuti 4 grammi di cocaina. La polizia lo arrestò e lo chiuse in gattabuia per 48 ore. Ancora oggi il regista non sa chi fu l’autore dello scherzo ma di quelle 2 notti in carcere non conserva un ricordo così negativo: “Ascoltavo storie incredibili e non stavo così male. – raccontò al Corriere della Sera -. Poi, la notte, si celebrava il rito della partita a scopa, insieme a Rosario Nicoletti, il capo della Banda della Magliana, un gran personaggio”.
5) Dario Argento vs Ennio Morricone
Argento è stato uno dei pochi registi ad avere dissapori con il Maestro Morricone: “Il rapporto con il compositore non si concluse bene – dichiarò il re del brivido – La musica che aveva composto per 4 mosche di velluto grigio non mi piaceva e così gli chiesi di riscriverla. Fu uno scandalo, nessuno osava contestare Morricone”.
6) Dario Argento e Charles Manson
Uno dei progetti mai realizzati dal regista? Un film su Charles Manson. A proporglielo fu il suo amico Vincent Gallo che voleva a tutti i costi vestire i panni del temibile Manson. Argento iniziò ad allertare tutti i suoi contatti americani e ottenne un grande riscontro e voglia di partecipare, ma fu proprio lui a bloccare tutto. Il motivo? Secondo il regista, gli americani non erano ancora pronti ad affrontare una vicenda ancora troppo fresca.
7) Dario Argento voleva un Sanremo Punk
Il regista fu in trattativa con la RAI per dirigere il Festival di Sanremo. Argento voleva svecchiare e rivoluzionare la kermesse, ingrandendo la scenografia e curando il look di ogni cantante. Ma soprattutto, voleva portare alla ribalta il genere punk, ancora non troppo conosciuto dal grande pubblico nel Bel Paese. La risposta di Mamma Rai fu un 2 di picche.
8) Una mostra antologica su Argento al Museo del Cinema di Torino
Argento vanta 19 film in carriera. Nel 2021 Nel 2021 il Museo del Cinema di Torino gli dedicherà una grande mostra antologica
9) Dario Argento e il western
Il re del brivido ha scritto insieme a Bernardo Bertolucci la sceneggiatura di C’era una volta il West di Sergio Leone.
10) Profondo Rosso, Suspiria e Tre Madri
Il crescendo di consensi per il cinema di Argento trova l’apoteosi in Profondo Rosso (1975), il suo più grande successo. Viene spesso accostato a Hitchcock in quel periodo ma Argento, con Suspiria e Tre Madri, vira verso l’horror e sull’incubo puro.
11) Mani Assassine
Le mani del killer di Profondo Rosso, come in altri film del regista, sono di Dario Argento, ma c’è un’eccezione: il film Non ho sonno è l’unico in cui il re del brivido non le utilizza nelle scene degli omicidi.
12) Suspiria e Daria Nicolodi
La moglie di Argento, Daria Nicolodi (madre di Asia) ha influenzato in tutto e per tutto il capolavoro Suspiria https://www.mywhere.it/53071/venezia-75-suspiria-guadagnino-van-gogh.html. Sua nonna raccontava spesso di essere scappata da un conservatorio dove si praticava la stregoneria e Argento si ispirò proprio ai suoi racconti per scrivere la sceneggiatura. Il finale del film invece, che non vogliamo spoilerare, si ispira ad un sogno di Daria Nicolodi. Il legame tra il film e la moglie spinse Argento a disegnare una parte per la Nicolodi che però non potè esserci a causa di un infortunio.
13) Inferno al quartiere Coppedè
Uno dei quartieri più belli di Roma, il Coppedè, è stato teatro di un film argentiano. Quale? Inferno. C’è una scena in particolare che ritrae piazza Mincio a forti tinte dark, in cui Eleonora Giorgi (Sara) arriva in taxi di notte e viene accolta da un misterioso usciere alquanto sinistro…
14) Dario Argento e i premi cinematografici
Argento non ha mai vinto un Leone d’Oro o un premio cinematografico main stream in carriera. Nel 2019, il regista ha ricevuto un David di Donatello alla carriera.
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