L’Affaire Casati Stampa: Davide Amante rivisita uno dei casi più discussi degli anni ’70

L’Affaire Casati Stampa: Davide Amante rivisita uno dei casi più discussi degli anni ’70

ITALIA – Un successo editoriale sorprendente che non solo tratta “l’amor fou” ma restituisce le atmosfere e le sensazione degli anni ’70. Ecco la nostra intervista a Davide Amante.

Intensa, passionale e ai limiti della moralità. La relazione tra Anna Fallarino e il marchese Camillo Casati Stampa sotto la lente d’ingrandimento di Davide Amante, scrittore, amante dell’anticonformismo, dei viaggi e della letteratura. Amante nel suo L’Affaire Casati Stampa – edito da DMA Books – tratta da uno degli scandali più controversi degli anni ’70 vale a dire l’omicidio suicidio del Conte Casati, della Fallarino e del giovane amante Massimo Minorenti.

Oltre alla storia scabrosa in questione, il valore di Amante si consuma nella narrazione delle atmosfere degli anni ’70, che rivivono magicamente nel suo libro.

Un tema del genere meritava un approfondimento. Cosa ha spinto Amante a raccontare L’Affaire Casati? Lo abbiamo chiesto proprio a lui.

Che cosa l’ha portata a scrivere questo libro, perché riprendere questo scandalo accaduto negli anni ’70?

Le storie arrivano, non le scegli. Avviene tutto con grande semplicità, camminando per strada e osservando una situazione, seduto a un tavolino ad ascoltare una coppia che parla, leggendo un breve trafiletto. Scocca la scintilla, si concentra l’interesse. Sia chiaro, nel lavoro di uno scrittore c’è sempre dell’autobiografia, ma ciò che può accostarmi a una vicenda particolare, può essere un dettaglio, una sfumatura, un gesto perfino.

Nel caso della vicenda Casati Stampa, le sfumature, se dir si può, che mi hanno immediatamente attratto erano l’anticonformismo della coppia e il senso di solitudine che entrambi mi hanno lasciato. A quel punto ero preso, coinvolto. Ho indagato, ho scritto il romanzo.

Certo, il fatto che qualcuno, in occasione della dismissione dei locali della clinica privata Città di Milano, mi abbia avvicinato sapendo che faccio lo scrittore e mi abbia informato su certi documenti che erano stati ritrovati fra la polvere, ha contribuito a destare il mio interesse in questa vicenda. La clinica era nota, negli anni Sessanta e Settanta, per le sue frequentazioni da parte dell’alta società milanese, inclusi i Casati Stampa e per di più poche settimane prima dell’uxoricidio. Meritava approfondire.

Un caso simile caso di cronaca, negli anni ’70, deve aver suscitato un clamore molto forte: secondo lei ha suscitato più interesse, nelle persone che seguivano la vicenda, il fatto che riguardasse due persone importanti oppure la loro relazione?

Camillo Casati Stampa e Anna Fallarino erano ricchi, intelligenti, anticonformisti e liberi. Giocavano un gioco che io conosco molto bene e che si potrebbe definire estremamente pericoloso. Il ben pensare comune, il conformismo morale che cristallizza ogni epoca, è affascinato da questo genere di personaggi ma allo stesso tempo ama molto poco questo genere di personaggi, perché fondamentalmente non li capisce. Di conseguenza essi vanno abbattuti, infamati, screditati. Ed esattamente in questo modo s’è mossa l’opinione pubblica nei loro confronti, prima attratta dagli eccessi e poi disgustata dalle depravazioni che vedeva in questa coppia. Ma la verità è che non vi erano né eccessi, né depravazioni, al contrario vi erano due spiriti liberi che sapevano vivere.

AFFAIRE CASATI Stampa libro. Foto MyWhere

Oggi il tema generico delle “donne” è molto sentito nel nostro paese dal lavoro alle violenze. A fronte di ciò, pensa che Anna fosse spinta da Casati ad avere questi rapporti con altri uomini, oppure che lei fosse, come Casati, complice di questo gioco erotico, se così lo possiamo chiamare?

Il tema della violenza sulle donne, in tutte le sue forme – in qualsiasi sua forma aggiungerei – è un tema molto importante. Bisogna fare un distinguo fondamentale fra la particolare intesa che può nascere in situazioni eccezionali fra un uomo e una donna, consapevoli, adulti e rispettosi della dignità l’uno dell’altra e una situazione squilibrata in cui qualcuno (molto spesso uomini frustrati e di basso profilo) approfitta della debolezza e della disponibilità di qualcun altro. Se quest’ultima situazione va perseguita e condannata senza alcun dubbio né esitazione, tuttavia occorre anche ricordare che non è mai possibile in queste situazioni fare delle generalizzazioni. Una donna e un uomo hanno tutto il diritto di scegliere un percorso trasgressivo fintantoché questo sia frutto della volontà di entrambi e non della debolezza di uno dei due, e fintantoché questo percorso non leda fisicamente, moralmente o in qualsiasi altra forma la dignità e la volontà dell’altro. Purtroppo è chiaro che in una relazione trasgressiva vi sono delle zone d’ombra ma proprio per questo motivo occorre valutare senza generalizzazioni di pensiero e nel contempo intervenire senza esitazioni laddove si riscontrasse una forzatura o la violenza vera e propria.

Ciò detto, non credo che Anna Fallarino abbia subito la violenza del marito nel corso della loro relazione. Si trattava di una relazione dai forti connotati candaulistici e voyeuristici. Una relazione di questo genere, specie se reiterata nel tempo, richiede la partecipazione e il coinvolgimento di entrambi. Del resto i racconti dei conoscenti e molte delle stesse fotografie disponibili, più che mostrare una donna sofferente e soggiogata, indicano un rapporto di complicità fra i due. Sulla base di questo ho costruito il romanzo, sebbene sia anche corretto chiarire che un romanzo estende la realtà in una direzione propria e autonoma.

La gravità del comportamento del Casati non sta nella relazione e nella complicità con la moglie. La gravità si manifesta quando quella complicità, per una qualche ragione umana, che il romanzo forse aiuta a comprendere, si perde e il Casati decide di uccidere la moglie. Quella, sì, è violenza ingiustificabile e inaccettabile. Del resto il Casati stesso ne è consapevole, e ne consegue il suicidio.

Casati Stampa
Davide Amante, l’autore de L’Affaire Casati Stampa

Durante le indagini gli inquirenti hanno trovato un quaderno contenente la lista degli uomini pagati da Casati per assistere a questi rapporti. Data questa informazione, crede che Casati tenesse questo quadernetto perchè la sua era una personalità meticolosa, oppure per ricattare altri personaggi/uomini che prendevano parte a questi atti?

Sì, gli inquirenti hanno anche trovato il noto dossier rivestito di raso verde con innumerevoli fotografie compromettenti. Il Casati non aveva certo bisogno di ricattare alcuno, né per denaro perché era ricchissimo, né per comprare il silenzio perché anzi gradiva che si parlasse e commentasse ciò che faceva con la moglie.

Il quaderno, il dossier, il carillon con la dedica di lui alla moglie che racconto nel romanzo, fanno tutti parte di quel quadro e di quella vita ai limiti della moralità comune che una coppia libera, anticonformista e consapevole ha scelto di vivere.

AFFAIRE CASATI Stampa libro. Foto MyWhere

 

Dopo aver terminato l’intervista potevo esimervi dal leggerlo e dal consigliarlo? Spero di aver sollecitato in voi un bel pò di curiosità. Non vi dico cosa ne penso, ma scrivetemelo voi nei commenti!

Intanto vi dico solo che l’ho letto tutto d’un fiato.

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Sito Ufficiale Davide Amante

 

Testo di Sasha Baronio

Autore MyWhere

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