Il Carnevale di Viareggio. Tra arte, storia e tradizione

Il Carnevale di Viareggio. Tra arte, storia e tradizione

VIAREGGIO – I carri allegorici saranno ancora in programma sabato 5 e sabato 12 marzo come previsto nel programma ufficiale del Carnevale di Viareggio 2022 reso noto dopo giorni e giorni d’incertezza a causa delle possibili restrizioni sanitarie. E l’aspettativa sale, come ogni anno, per uno dei carnevali più importanti d’Italia, insieme a quello di Venezia. Proviamo qui a fare un viaggio a ritroso fino alle origini di una delle feste più pazze del mondo.

L’origine delle feste carnevalesche è molto antica e ad oggi ancora poco chiara. Questa ricorrenza che viene attualmente declinata in numerosi modi diversi: viene fatta risalire alle feste pagane dell’antica Roma, durante le quali gli equilibri sociali erano sovvertiti a favore di travestimenti che mettevano in discussione i ruoli di ognuno. Nel saggio Carnevale, Giovanni Kezich ci mostra come questa ricorrenza abbia una duplice faccia. Da un lato le maschere derivate dal teatro dell’arte o da tradizioni contadine arcaiche, sempre fedeli a loro stesse, con comportamenti standardizzati ripetuti di anno in anno. Dall’altro le sfilate di carri con figure di cartapesta create ad hoc da veri e propri artisti e prese a prestito da tematiche di attualità che ogni anno seguono un tema diverso e che sfilano in un tripudio di colori e travestimenti. E’ da quest’ultimo aspetto che è ispirato il Carnevale di Viareggio, con la sua voglia di esorcizzare il presente ridicolizzandolo per renderlo forse più accettabile. Vi avevamo parlato delle splendide tradizioni di questa città ed ora vogliamo riprendere ad approfondirle.

L’ORIGINE DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO

Foto di: Ufficio stampa della fondazione Carnevale di Viareggio

E’ comune pensare che l’origine di tutti i carnevali venga dal popolo oppresso che, mascherandosi, cerca d’infrangere il sistema delle classi sociali e riappropriarsi della propria libertà di espressione. In realtà, per quanto riguarda il Carnevale di Viareggio, le sfilate prendono vita nel 1873 a partire dall’iniziativa di un gruppo di giovani benestanti con l’intenzione di protestare contro le tasse eccessive che erano loro imposte. Nel corso dei decenni i carri, dapprima di legno e poi di cartapesta, hanno preso il posto dei calessi addobbati e sono diventati i veri protagonisti di tutto il carnevale.

Solo la Prima Guerra Mondiale è riuscita a bloccare l’entusiasmo dei festeggiamenti, di fatto sospendendoli per 6 anni, trascorsi i quali la voglia di recuperare una nuova normalità, quasi come paradosso al concetto di carnevale,  è ripresa più forte di prima.

Il trasferimento delle sfilate dalla Via Regia, dove tradizionalmente si svolgevano, alla Passeggiata a mare, ha reso possibile la costruzione di carri allegorici colossali nella cui ideazione e costruzione si sono cimentati anche personaggi noti, come Dario Fo, e artisti stranieri a riprova del forte legame tra il Carnevale di Viareggio e la scena artistica internazionale.

LA CITTADELLA E IL MUSEO DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO

Foto da: Ufficio stampa della fondazione Carnevale di Viareggio

Nel 2001 viene inaugurata La Cittadella, uno spazio tematico interamente dedicato al carnevale che non ha eguali in Italia. Qui si trovano i laboratori dove vengono disegnati i carri e gli hangar dove vengono poi realizzati e custoditi fino al momento in cui si manifesteranno al grande pubblico in tutta la loro magnificenza. La loro uscita è un vero e proprio evento per l’intera città che finalmente scopre i volti caricaturali delle star scelte dai costruttori per rappresentare ed ridicolizzare i temi d’attualità.

Foto di: Ufficio stampa della fondazione Carnevale di Viareggio

Questo immenso complesso che si snoda davanti ad una piazza dalla forma ellittica sulla quale si affacciano i sedici hangar, ospita anche il Museo del Carnevale, dove è possibile apprezzare oltre alla storia anche l’intero processo di creazione dei carri, dall’elaborazione dei bozzetti fino alla loro demolizione. Inoltre nell’Espace Gilbert, un’altra ala espositiva, al termine delle sfilate queste meravigliose creazioni vedranno prolungata la loro vita naturale fino all’anno successivo, quando verranno sostituite con quelle nuove.

BURLAMACCO E ONDINA

Foto di: Ufficio stampa della fondazione Carnevale di Viareggio

Al centro della Cittadella troneggia una statua di Burlamacco, simbolo universalmente riconosciuto come mascotte ufficiale del Carnevale di Viareggio. Questa maschera è comparsa per la prima volta nel manifesto del carnevale del 1931 disegnato dal pittore futurista Uberto Bonetti,  insieme all’inseparabile Ondina che rappresenta la solarità e i colori tipici dell’estate viareggina. L’aspetto di Burlamacco, irriverente e sfrontato, è denso di promesse riguardo allo spettacolo nel quale i visitatori saranno trascinati. Coloro che partecipano al carnevale sono parte integrante del carnevale stesso, coprotagonisti di una festa che riesce a dare leggerezza anche a temi scottanti.

Siamo assolutamente sicuri che a prescindere dalle origini che questa manifestazione ha avuto, il suo futuro sarà quello di continuare a far divertire grandi e piccini con la sua impudenza e il suo sarcasmo. Soprattutto dopo due anni difficili come quelli appena trascorsi, tutti sentiamo la necessità di tornare a sfilare gli uni accanto agli altri senza paura. Chi scrive spera che questo sia presto di nuovo possibile e che quando lo sarà, i festeggiamenti possano rappresentare una rinascita per tutti noi.

di Veronica Ciancolini

Autore MyWhere

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