BOLOGNA – Il lupo questo sconosciuto. Dal 4 al 6 novembre a Castello Manservisi, Castelluccio – Porretta Terme, nel cuore dell’Appennino bolognese.
Amato, odiato, temuto troppo spesso cacciato al limite ormai dell’estinzione ma sicuramente poco conosciuto. La sua fame e la sua fama sono ormai proverbiali e direttamente proporzionali, così come la sua presunta avidità. Personaggio delle fiabe e delle leggende, il lupo resta perennemente relegato al ruolo di “cattivo” e, a ragione o a torto, l’animale gode di una reputazione, diciamolo pure, non impeccabile. Ma sarà davvero così?
Il lupo nonostante tutto è il più grande predatore degli Appennini e la sua presenza rappresenta una sorta di termometro perfettamente idoneo a misurare il grado di salute dell’ambiente naturale, dato che i grandi erbivori – non avendo più predatori – ne mettono a dura prova la vegetazione.
Il lupo appartiene da migliaia di anni alla fauna delle regioni appenniniche dove troneggia al vertice della catena alimentare. L’animale è particolarmente sensibile al degrado dell’ecosistema, in quanto la sua sopravvivenza dipende dall’esistenza dalle altre specie occupanti i livelli inferiori della catena: la presenza del lupo dev’essere vista e accolta quale segnale positivo della buona qualità dell’ambiente. La Natura che ha dei meccanismi perfetti consegna al lupo il compito di fungere da bilanciere all’interno del suo habitat, nonostante i gesti irresponsabili dell’Uomo ne mettano spesso in discussione l’equilibrio.
Dichiarato ora specie protetta, il lupo ha dalla sua parte un cospicuo numero di estimatori, al punto che i primi giorni del mese di Novembre un imponente raduno si svolgerà negli accoglienti spazi di Castello Manservisi a Castelluccio, non distante da Porretta Terme. Si tratta della V Festa del Lupo, un evento biennale ideato e organizzato dal fotografo naturalista Antonio Iannibelli – già autore del volume “Un cuore tra i lupi” – dal quale ricevo un egregio corredo fotografico sui lupi, tutti ritratti en plein air e nel loro habitat, oltreché le informazioni utili per capire in che cosa consisterà l’evento.
Antonio Iannibelli mi spiega come il suo interesse verso questo predatore nasca dall’infanzia trascorsa nel Pollino, dove lui è nato. Da bambino trascorreva l’estate con il nonno, pastore lucano e grande conoscitore della natura. Fu proprio il nonno a trasmettergli quel bagaglio di conoscenze e di esperienze legate alla vita dei lupi tramite i suoi racconti narrati in prima persona. Una bella storia, quella del legame fra un nonno e un nipote, alimentata anche dai tanti racconti sul lupo, finché purtroppo il nonno non è venuto a mancare lasciando tutti quei meravigliosi racconti a metà e ancora tanta curiosità insoddisfatta nel nipote.
Antonio Iannibelli ha però nel tempo cercato ogni opportunità per ampliare l’argomento, soddisfacendo quella passione per i lupi che l’accompagna da sempre ormai e che gli ha garantito – tramite un escamotage – di attingere informazioni scientificamente attendibili. Di seguito vedremo come.
Com’è nata questa Festa del Lupo? A chi è venuta l’idea e perché?
La pensata è mia. Mi sono occupato di lupi da sempre e non mi è chiaro da cosa nasceva questa mia passione per i lupi. Sono nato nel Pollino e mio nonno che era pastore faceva la transumanza.
Quindi il lupo era una sorta di amico/nemico?
Esatto. Mio nonno, per me, era una specie di idolo e io fino ai 10 anni sono sempre stato con lui, poi purtroppo lui è morto ma in quei 10 anni mi ha raccontato un sacco di cose incuriosendomi al punto che mi sono portato dietro questo interesse fino ad ora. Quando mi sono trasferito per lavoro a Bologna ho iniziato a cercare i lupi qui. Ho tentato di partecipare a seminari e convegni tecnici e scientifici sui lupi ma spesso trovavo le porte chiuse essendo questi organizzati solo per gli “addetti ai lavori”. La cosa mi creava frustrazione perché io volevo cercare di saperne di più sui lupi, fintanto che ho capito che la gente comune a questi convegni non aveva accesso per potersi fare un’idea e conoscere quindi il lupo in modo corretto. Siccome collaboravo con l’Associazione Gente di Gaggio di Gaggio Montano (…) ho proposto loro oltre 10 anni fa di creare un evento aperto a tutti, che ho voluto chiamare semplicemente Festa del Lupo, può sembrare strano ma ci incontriamo, parliamo di lupi e i relatori hanno cognizioni scientifiche. Abbiamo oramai la possibilità di selezionare i relatori chiedendo loro e ottenendo di parlare un linguaggio che sia alla portata di tutti, proprio perché vogliamo arrivare davvero a tutti.
Ho visto infatti il programma e mi è sembrato insolito: ci sono “tecnici” appartenenti alla comunità scientifica ma allo stesso tempo ci sono mostre fotografiche, attività per bambini, mi è parsa un’iniziativa piuttosto trasversale.
Infatti, ma la cosa più carina è che la Festa del Lupo esclude la parte economica e la parte politica. Del lupo sostanzialmente se ne parla o per interesse economico o politico. Io invece volevo creare un evento dove non dovessero circolare soldi: siamo tutti volontari e i relatori che intervengono lo fanno a loro spese, noi non rimborsiamo neanche un euro. All’inizio ci sembrava una scelta azzardata però alla fine tutti vengono molto volentieri sposando la causa, vogliamo fare divulgazione a tutti, alla gente comune. Ci sarà una grande mostra dove diciotto fotografi porteranno i loro lavori che riguardano il lupo italiano. I soggetti sono assolutamente liberi, quindi “al di fuori di gabbie e recinti come siamo ormai abituati a vederli”.
INFO
FESTA DEL LUPO – Il ruolo naturale del lupo
Castello Manservisi, Castelluccio – Porretta Terme (BO)
4/5/6 Novembre 2016 clicca qui
Italian Wild Wolf clicca qui
A Castello Manservisi è possibile pernottare per i 3 giorni della Festa del Lupo pagando 95 € il pernottamento e i pasti, merende comprese.
SOTTO: Fotogallery
©2015 Antonio Iannibelli (all right reserved – use by permission)
Festa del Lupo 2016
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