L’Amore che dura. Incontro con Lidia Ravera e il suo nuovo romanzo

L’Amore che dura. Incontro con Lidia Ravera e il suo nuovo romanzo

ITALIA – Ho incontrato Lidia Ravera che mi ha parlato del suo nuovo romanzo: L’Amore che dura. La scrittrice raggiunse la grande notorietà con Porci con le ali, ma io nel tempo avevo letto anche molti altri libri che si erano susseguiti così, dopo che mi ha parlato del suo ultimo lavoro, eccomi a leggerlo, anzi a divorarlo, ed amarlo profondamente.

Ho incontrato Lidia Ravera alla presentazione del Festival della Lettura ad ALTA Voce, di cui è co-ideatrice, e presiedeva la giuria della manifestazione organizzata e presentata dal regista Roberto Gandini. Avendo un’adorazione per questa scrittrice non potevo lasciarmi scappare questa occasione per avvicinarla e farle qualche domanda. Ecco la nostra chiacchierata.

Avvicinare i ragazzi e i bambini alla lettura al saper leggere sembra quasi anacronistico al giorno d’oggi. Lei però c’è riuscita. Cosa ne pensa di questa nuova generazione?
Ho avuto la fortuna di tenere qualche lezione nel liceo di Brugliasco. Ho fatto 4 incontri in una classe di 18 ragazzi, 17 ragazze e un maschio, ed è stato bellissimo. Abbiamo parlato tanto, abbiamo discusso e c’è stato uno scambio importante. Con loro ho istaurato un bel rapporto, tanto che nel corso dell’ultima giornata hanno cacciato il professore di francese per rimanere un’ora in più con me. Io punto molto su questa generazione, rappresentano l’ultima speranza per ambire a un mondo migliore. Le generazioni precedenti sono ormai corrotte dal disincanto, forse l’ultima ad essersi salvata da questo sentimento è stata proprio la mia grazie ai movimenti del 68′, dove qualcosa di importante l’abbiamo ottenuto!

Le istituzioni aiutano in questo senso?
Poco, la cultura non viene supportata, sembra quasi che non se ne senta il bisogno. Anzi, ai piani alti quasi si preferisce che le nuove generazioni siano ignoranti, così sarà più semplice guadagnare il loro consenso in future elezioni politiche. I giovani però se stimolati hanno tanto da dire, da raccontare e da offrire. Devono essere incoraggiati a confrontarsi, incentivati a conoscere la storia ad esempio, che invece qualcuno vorrebbe togliere nei licei. Temo però che la strada intrapresa porti a tutto il contrario.

L'Amore che dura. Lidia Ravera e Fabiola Cinque

Io ho letto molti suoi libri, ed ho voglia, ora che ne ho la possibilità incontrandola di persona, di farle qualche domanda a proposito. Porci con le ali (’76) l’ha consacrata con un successo planetario, ma che forse poi l’ha anche un pò vincolata in certi schemi. Non fu un libro che appartenne alla mia gioventù, anzi, fu quello della generazione precedente, quella delle contestazioni e della liberazione sessuale, quella di un epoca strategica e fondamentale come il ’68, ma che non mi apparteneva. Ricordo che in famiglia tutti ne parlavano, ed era nella nostra ricchissima libreria accanto agli altri romanzi che hanno fatto discutere generazioni intere: Porci con le ali era accanto al primo romanzo di Erica Jung Paura di volare (’73) e  Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci (’75).

L’ho appena ricomprato, perché tra i vari traslochi susseguiti nei decenni non me lo sono più ritrovato, e lo rileggerò con piacere. Ma tornando alla mia intervista, vado a ritroso e le chiedo:

Un suo libro che ho ammirato molto è Maledetta Gioventù, dove la protagonista viene lasciata da un uomo per una di 20 anni più giovane. Ce ne parla un po’?
E’ un libro un po’ datato ormai, ha più o meno 20 anni. Facevo finta di essere vecchia anche quando avevo 40 anni. Racconta la storia di Linda che scopre una relazione tra suo marito, docente universitario, con una giovane studentessa. Decide di non rinunciare al viaggio, un viaggio che si trasformerà in un’ideale ascesa, dove vivrà la condizione di turista, viaggiatrice e pellegrina.

La sua penna ha prodotto tanti testi che hanno fatto scalpore. In particolare modo nel 2004 è uscito Il freddo dentro che parlava del caso di Erika De Nardo, (che al tempo aveva 16 anni), che con la complicità di Omar Favaro, (17 anni), uccise sua madre e suo fratello. Fu un caso di cronaca nera che segnò generazioni intere e sul quale ad un certo punto discese il silenzio. Così Lidia Ravera decise che, non solo per la gravità del crimine, per dare nuovamente voce a questo delitto, dichiarò: “Non si può premiarla con la notorietà dopo che ha ucciso. Ma non si può neanche premiarla col silenzio, dopo che ha offeso le nostre certezze. Lei ha bisogno di silenzio, noi abbiamo bisogno di risposte, o almeno, di continuare a porci delle domande”. E ancora: “il freddo che è dentro Erika ma potrebbe essersi insinuato anche in altri corpi giovani, in altre anime. Come una malattia. E la colpa potrebbe essere anche nostra”.

Lidia RAVERA e Fabiola Cinque
Lidia RAVERA davanti al ritratto street art di Pasolini al Gazometro di Ostiense a Roma

Ha in cantiere qualche nuovo libro?
E’ appena uscito il mio ultimo romanzo che si chiama L’Amore che dura, un romanzo molto costruito, una sorta di seguito ideale di Porci con le ali, visto che racconta idealmente di Rocco e Antonia 40 anni dopo le vicende del mio libro più famoso. Naturalmente ne L’amore che dura i protagonisti hanno nomi diversi, vale a dire Emma e Carlo, ma c’è molto in loro dei protagonisti di Porci con le ali.

L'Amore che dura. Lidia Ravera e Fabiola Cinque

La loro storia si evolve nel migliore dei modi?
Diciamo che il loro amore è ancora presente ma si sviluppa in una forma completamente diversa. L’Amore che dura ripercorre la loro vita, offre risposte su com’è andato la storia di Emma e Carlo, una storia per nulla scontata e piena di peripezie visto che erano stati insieme da quando avevano 16 anni negli anni ’70. Ci tengo moltissimo, è il romanzo della maturità, che chiude un ciclo ideale.

Un libro è qualcosa che non finisce mai. La parola fine non è nell’ultima riga dell’ultimo capitolo, la trovi solo quando dentro di te si affievolisce l’immaginario che ti ha scatenato.

Un libro non finisci di leggerlo se hai voglia di riaprirlo e riaffacciarti in quei luoghi per posare il tuo sguardo fisso negli occhi dei personaggi.

Lo poggio sul comodino e dovrei spegnere la luce.

All’ultima riga dell’ultimo capitolo sono arrivata, dove simbolicamente c’era la parola fine, ma i miei occhi cercano ancora di leggere attraverso lo sguardo dei personaggi le loro emozioni.

Non perché non sia soddisfatta di una trama poco esaustiva ma perché nelle parole dell’autrice c’è tutta la verità: Questa non è la storia di Carlo e Emma, o quella di Rocco e Antonia, ma è la storia di amori indissolubili dove né il tempo né lo spazio incidono.

L’avrei paragonata ad uno dei testi (e trasposizione cinematografica che ritengo assolutamente tra le più riuscite) che ho amato di più: l’amore al tempo del colera. Fin quando, girando tra i social, non ho visto che Lidia Ravera stessa creava un parallelismo tra il suo romanzo e quello di Gabriel Garcia Marquez.

Lidia Ravera e Fabiola Cinque

Che dire di più?

Leggetelo anche voi, vi emozionerete anche se non avete l’età dei protagonisti, anche se gli anni ’70 non vi appartengono, anche se un amore così non l’avete mai conosciuto, o, peggio ancora, avete paura di ricordarlo perché oramai perduto. Io sono felice di aver incontrato Lidia Ravera personalmente, e la ringrazio del suo consiglio. L’Amore che dura rimarrà a lungo sul mio comodino accompagnando i miei pensieri.

Lidia RAVERA 3
Io con Lidia Ravera

 

 

L’Amore che dura.

di Lidia Ravera 

ROMANZO BOMPIANI 

€ 18,00

L'Amore che dura. Lidia Ravera e Fabiola Cinque

 

Photo copyright MyWhere

Fabiola Cinque

10 Responses to "L’Amore che dura. Incontro con Lidia Ravera e il suo nuovo romanzo"

  1. Lamberto Cantoni
    Lamberto   12 Luglio 2019 at 11:00

    Bella intervista. Ascolto sempre volentieri Lidia Ravera. Non ho letto il suo ultimo romanzo. Ma l’idea che l’amore per durare debba trasformarsi mi convince.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   13 Luglio 2019 at 16:49

      Grazie Lamberto, si è stata una bella chiacchierata, molto lunga ma ahimè l’ho dovuta tagliare… Tutto si trasforma, il difficile è capirlo e soprattutto saper “governare” i cambiamenti. Il racconto non ha nulla di scontato, per questo mi ha coinvolto.

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  2. Melissa Turchi
    Melissa Turchi   12 Luglio 2019 at 16:04

    Ho sempre ammirato Lidia Ravera. Non mancherò di leggere il suo ultimo romanzo, sia perché amo l’autrice, sia perché mi affascinano gli amori indissolubili!

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  3. Antonio Bramclet
    Antonio   13 Luglio 2019 at 09:00

    Io penso che Lidia Ravera sia una brava scrittrice ma purtroppo personalmente non le ho mai prestato attenzione. Ai tempi di “Porci con le ali” le preferivo romanzi tipo “Lamento di Pornoy” (di Roth) o i tropici di Henry Miller, dove il sesso veniva raccontato con credibili inflessioni porno e non come una adolescenziale liberatoria ginnastica. Il suo ultimo romanzo, da quello che ho letto, mi pone un problema: l’amore che dura mi fa vomitare. Non credo che mi darebbe piacere leggerlo, anche se conoscendo l’intelligenza dell’autrice quasi certamente la durata implicherà dei trucchi interessanti dei quali dovremmo fare esperienza.

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    • cinzia Fabiani   13 Luglio 2019 at 16:27

      No perché Antonio “ti fa vomitare”? Potrei non crederci neanche io (non mi sono mai sposata) ma invece credo nella longevità dei sentimenti. Comunque complimenti alla giornalista si percepiscono le emozioni che ha provato nel leggere il romanzo, e i suoi consigli in genere non mi hanno mai deluso !

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  4. Antonia Storace   13 Luglio 2019 at 11:03

    Un libro da leggere senza dubbio!

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  5. Claudio Amici   13 Luglio 2019 at 16:31

    Sono della generazione dove Erika Jong e Lidia Ravera hanno fatto la differenza. Stimolato dai ricordi ho riletto porci con le ali e devo dire che oggi non ha proprio più alcun fascino ma i tempi sono radicalmente cambiati

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  6. Elena   13 Luglio 2019 at 16:33

    L’amore ai tempo del colera Fabiola cosa mi hai ricordato! Anch’io l’ho amato spassionatamente e quindi leggerò al più presto anche questo!

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  7. Livio   13 Luglio 2019 at 17:11

    saper scrivere e coinvolgere il lettore non è così scontato… sto ancora leggendo un paio di libri finalisti al premio Strega ma veramente non capisco come abbiano fatto ad arrivare in finale…mah! Invece Lidia R. La leggerò volentieri!

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  8. maurizio   13 Luglio 2019 at 18:44

    Il fatto è che l’amore per la maggioranza delle persone non dura, ecco perché ci piacciono i romanzi che raccontano il contrario.

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