Ipersensibilità: come gestirla e trasformarla in punto di forza

Ipersensibilità: come gestirla e trasformarla in punto di forza

MONDO – L’ipersensibilità è un tratto della personalità scoperto intorno agli anni novanta dal gruppo di studio di Elaine Aron, psicoterapeuta e ricercatrice, che descrive quelle persone caratterizzate da un’elevata sensibilità superiore alla norma. I cosiddetti PAS, Persone altamente sensibili, spesso non vengono compresi e loro stessi si sentono confusi perché vivono il loro stato con molta difficoltà.

Oggi sono qui per accompagnare il tuo sguardo oltre le etichette e raccontarti come l’ipersensibilità può essere vista come un vantaggio per  elaborare le cose in modo diverso e creativo.

L’emotività di un ipersensibile è molto spiccata, caratterizzato da pensieri veloci e iperattivi, ma al tempo stesso è dotato di una grande sensibilità, intuizione, empatia e multi potenzialità.

Quindi il fatto che un ipersensibile si senta spesso sopraffatto dagli eventi quotidiani e anche affaticato da i tanti processi mentali che si attivano nel suo cervello, può portare a rivelare degli aspetti della personalità interessanti e ribaltare in un certo senso la situazione. Il consiglio che arriva spontaneo è quello di non crogiolarsi in pensieri del tipo “Sono fatto così”, ma di cogliere i punti di forza del proprio essere, rafforzando l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità.

COME SENTIRSI PARTE DI QUALCOSA E VALORIZZARSI?

L’ipersensibilità porta spesso a svalutarsi, a non accettarsi, a sentirsi diversi e a percepire un vuoto identitario che si colma appunto solo con lo sviluppo della fiducia in se stessi e con il riconoscimento delle proprie qualità interiori. L’autostima è quindi la misura che si attribuisce al proprio valore. Come fare dunque a sentirsi parte di qualcosa e a valorizzarsi? E’ molto interessante partire da tre punti:

  • Smettere di voler essere perfetti. La perfezione porta a non porsi degli obiettivi misurabili e raggiungibili e ad essere troppo esigenti, critici e con un controllo eccessivo sulle situazioni.
  • Riconoscere i propri successi e ringraziarsi per ogni passo in avanti compiuto. TI porto un bel significato della parola successo che è collegabile a “succedere” ovvero “far accadere le cose” e ogni persona è responsabile delle proprie scelte e azioni.
  • Coltivare l’amore per se stessi, valorizzandosi come persona che compie le proprie scelte con consapevolezza.

“L’ipersensibilità si può trasformare da svantaggio in vantaggio, a patto di imparare a gestirla nel modo giusto.” Christel Petitcollin – Il potere nascosto degli ipersensibili

Un ipersensibile ha un pensiero ramificato, gestito da due differenti emisferi del cervello:

  • L’emisfero sinistro, chiamato lo scienziato, ha funzioni come catalogare, etichettare, analizzare e mettere insieme gli elementi. Usa quindi la logica e la strategia. I normo pensanti, utilizzano questa parte del cervello più frequentemente e li porta ad essere più razionali, con pensieri sequenziali e circoscritti.
  • L’emisfero destro, detto il creativo, produce idee collegandole tra di loro per associazioni, sintetizza, utilizza la fantasia e attiva la visione d’insieme. E’ attraverso questa parte di cervello che arrivano le illuminazioni folgoranti e gli ipersensibili hanno questo emisfero più sviluppato.

I due emisferi del cervello sono collaborativi, quindi che si usi più l’uno o più l’altro, comunque si raggiunge l’equilibrio quando sono in comunicazione. Due attività molto utili per lasciare libero spazio alla parte più creativa che spesso è sopraffatta dalle attività mentali razionali, sono le seguenti:

  • Fare sport per canalizzare la grande energia in circolo che spesso conduce a iper efficienza mentale e non permette di ricevere gli stimoli creativi che portano a vedere molte più soluzioni.
  • Creare e produrre qualcosa con le proprie mani. La creatività è il canale per far fluire l’ispirazione, le nuove idee e i collegamenti che spesso le parole non riescono a dire.

IPERSENSIBILITA’: LA TECNICA DELL’ANCORAGGIO

Come ultima informazione ti lascio un interessante esercizio tratto dalla PNL (Programmazione Neuro Linguistica) chiamato “Ancoraggio”, che consiste nell’associare uno stimolo esterno ad uno stato interiore. Un esempio è quello del celebre scrittore Marcel Proust, il quale mangiando un tipico dolce francese che è la madeleine, ricordava nei minimi particolari una scena della sua infanzia. Il sapore (stimolo) risveglia la nostalgia (stato interiore). Questa tecnica permette quindi di rievocare i propri stati d’animo trasformandoli in risorse nei momenti di difficoltà.

Il mio augurio è quello di trovare la propria via della consapevolezza interiore e di considerare l’ipersensibilità un vero dono da scoprire giorno dopo giorno.

“L’essere umano è tale perché racchiude in sé la capacità di pensare,

la capacità di sentire e la capacità di agire.

Le nostre emozioni, dunque, ci nobilitano.” Karina Zegers

 

Eliana Santin

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