Climbing Iran: il documentario della climber iraniana Nasim Eshqi tra montagna e autodeterminazione femminile

Climbing Iran: il documentario della climber iraniana Nasim Eshqi tra montagna e autodeterminazione femminile

ITALIA – Il documentario Climbing Iran, presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma 2020, è stato proiettato a Roma in occasione dell’incontro con la regista Francesca Borghetti e con Parisa Nazari dell’Associazione culturale italo-iraniana Alefba, un rappresentante del CAI – Club Alpino Italiano di Roma e la montatrice del film. Ecco la storia della climber iraniana Nasim Eshqi, tra montagna e autodeterminazione femminile.

Una serata all’insegna della montagna e di una storia al femminile potente e positiva, in occasione della Giornata internazionale della Montagna. E’ stato proiettato, mercoledì 15 dicembre 2021 al Cinema delle Provincie di Roma il documentario Climbing Iran, diretto da Francesca Borghetti. Al suo esordio alla regia, presenta il film al pubblico.

All’incontro hanno partecipato anche Parisa Nazari, dell’Associazione culturale italo-iraniana Alefba, un rappresentante del CAI – Club Alpino Italiano di Roma e la montatrice Aline Hervé. Il film è la storia di Nasim Eshqi, climber professionista iraniana, classe 1982, una delle poche donne del Paese mediorientale ad essersi appassionata all’arrampicata outdoor.

Il film Climbing Iran, distribuito in sala da Mescalito Film, attualmente in cartellone in tutta Italia nell’ambito della rassegna La montagna al cinema, è stato presentato in anteprima mondiale ad Alice nella Città 2020 e ha partecipato a numerosi festival italiani e internazionali, conquistando vari premi. Tra cui il Premio del Pubblico al Trento Film Festival 2021, il Premio Libero Bizzarri Italiadoc 2021 e il Premio Best Emerging Filmaker al What If – Women in Film Festival di Zurigo.

Il documentario è in questi giorni proiettato in Nepal, in concorso al Kathmandu International Mountain Film Festival. Prodotto da Filippo Macelloni per NANOF srl e co-prodotto da Giordano Cossu per la francese Hirya Lab, Climbing Iran si avvale della fotografia di Davood Ashrafi, Corrado Measso e Federico Santini.

CLIMBING IRAN

Climbing Iran racconta della climber iraniana Nasim Eshqi, mani forti e unghie dipinte con smalto rosa shocking. Dopo essere stata una giovane campionessa di diversi sport – dal karate al kickboxing – ha seguito il richiamo della natura andando oltre le barriere imposte alle donne iraniane, costruendo la propria strada sulle montagne persiane, dove ha aperto una cinquantina di nuove vie.

Personalmente, mi ha riportato alla mente quanto analizzato riguardo alla condizione delle donne in Afghanistan: due mondi diversi, due realtà diverse, ma ugualmente segnate dalla piaga dei soprusi nei confronti del genere femminile.

L’unica a raggiungere difficoltà elevate, pioniera in un Paese dove le donne arrampicano per lo più al chiuso, durante orari stabiliti e solo tra donne. Il film è il ritratto di una donna straordinaria, determinata a superare le barriere che si oppongono alla sua passione, siano esse fisiche, sociali, psicologiche, geografiche o ideologiche.

Impegnata a cambiare le cose a poco a poco, porta altre giovani donne sulle pareti di roccia, poco fuori Teheran, insegnando loro come arrampicarsi e diventare indipendenti. Nasim ha un sogno che può diventare realtà: aprire una nuova via sulle Alpi anche quando raggiungere l’Europa stessa è una vera e propria impresa…

La gravità – sostiene Nasim nel documentario – non mi chiede il passaporto. Ti tira giù allo stesso modo, non importa se sei ricco o povero, nero o bianco, iraniano o italiano, uomo o donna.

Ho letto per la prima volta di Nasim su una rivista italiana – ricorda la regista Francesca Borghetti. Le immagini di lei che scala la montagna senza velo hanno avuto un forte impatto su di me, quasi una folgorazione. Scalare una montagna impone la sfida di superare i propri limiti personali. È, in un certo senso, un atto altamente simbolico.

Fare questo film – sottolinea Borghetti – è diventata la mia montagna da scalare. E Nasim mi ha aiutato a trovare la determinazione per farlo. A portare avanti un progetto che sembrava enormemente difficile e che mi ha messo in gioco completamente.

LA REGISTA FRANCESCA BORGHETTI E LA PRODUZIONE NANOF

Con un background in Antropologia Culturale, Francesca Borghetti lavora nel campo del documentario dal 2000, diploma Eurodoc 2010. Ha sviluppato, scritto, prodotto e diretto molteplici documentari all’interno di DocLab e Fabulafilm, Rai Storia, Rai 5 e Babel Tv. Portavoce di Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani dal 2015 al 2017. Borghetti ha collaborato alla trasmissione RAI, Petrolio, come delegata per l’acquisizione di documentari nazionali e internazionali.

Attualmente la regista di Climbing Iran collabora in qualità di esperta a RAI Documentari, diretta da Duilio Giammaria. Climbing Iran è il suo primo film documentario come regista. Francesca ha parlato della realizzazione di questo film nel TedX Women Navigli 2021.

NANOF è una società di produzione indipendente con sede a Roma, Italia, fondata dai registi Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella. Dal 2001 produce documentari, film narrativi, cross media, installazioni video e progetti televisivi. Sviluppando una fitta rete di collaboratori a livello internazionale, operando sia in Italia che in coproduzione con partner stranieri.

Tra i lungometraggi documentari: The Disappearance of My Mother presentato al Sundance 2019, Storie di Altromare con Sky Arte, 2018, Children in Time della Rai, 2016, Il Mundial dimenticato del 2012.

Milù Vici

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