L’Equinozio di Primavera: misteri e spiegazioni scientifiche, dall’antichità ad oggi

L’Equinozio di Primavera: misteri e spiegazioni scientifiche, dall’antichità ad oggi

MONDO – Lo sentite anche voi questo suono? È il cinguettio degli uccelli, che sottolinea l’arrivo della primavera, la quale porta con sé giornate più lunghe, temperature miti, il risveglio della natura e… le allergie!

La primavera ha sempre rappresentato, nell’immaginario comune, l’inizio di qualcosa di nuovo, una sorta di rinascita che riaccende, negli animi della gente, la speranza per ciò che è e per ciò che sarà. Dopo avervi raccontato cosa rappresenta la primavera per la poesia e per la letteratura, immaginiamo e capiamo, quindi, cosa s’intende quando si parla di Equinozio di Primavera.

COSA SUCCEDE DURANTE L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA?

equinozio di primavera

Per essere più precisi, il giorno che segna l’inizio della primavera viene comunemente denominato Equinozio di Primavera, dal latino aequinoctium, tradotto letteralmente come notte uguale al dì. Questo termine ha un significato particolare, poiché la principale caratteristica di questa giornata è che la durata delle ore di buio e quella delle ore di luce si equivalgono.

Chiaramente, c’è una spiegazione scientifica a tale fenomeno: ciò avviene, infatti, per via del movimento di rivoluzione della Terra che ruota attorno al Sole e dell’inclinazione del pianeta attorno al proprio asse; durante l’equinozio di primavera, l’asse di rotazione terrestre si trova perpendicolare alla direzione dei raggi solari e quindi in ogni punto del pianeta, dove il Sole supera l’orizzonte, la durata diurna è uguale a quella notturna.

Dunque, durante l’equinozio, il Sole passa attraverso la linea immaginaria del cosiddetto equatore celeste. Quando passa da sud a nord segna l’equinozio di primavera, mentre da nord a sud si ha l’equinozio d’autunno, nella seconda metà di settembre. Nel passato, l’equinozio di primavera era fissato, per convenzione, al 21 marzo. Tale data era stata stabilita durante il Concilio di Nicea del 325 d.C. relativamente al calendario giuliano.

Oggi le cose sono cambiate: non esiste più una data fissa, poiché si tiene conto del fenomeno astronomico, che varia in base a diversi fattori. A partire dal XVI secolo, quando furono fatte le prime grandi scoperte nel campo dell’astronomia, si è visto che l’equinozio di primavera cade in una data compresa tra il 19 e il 21 marzo. Quest’anno, quest’evento è fissato per domenica 20 marzo.

L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA: CELEBRAZIONI NEL MONDO E ANTICHE LEGGENDE

equinozio di primavera

In molte culture del mondo, l’equinozio di Primavera viene celebrato come una vera e propria festività, perché simboleggia la fertilità della terra, l’arrivo della nuova stagione e il rigenerarsi della vita in tutte le sue forme. Convenzionalmente, i simboli associati a questa celebrazione sono gli stessi della Pasqua cristiana, poiché entrambe condividono il senso di rinascita e rinnovamento.

Per comprendere a pieno le origini di tale ricorrenza, dobbiamo fare un bel salto nel passato, per essere precisi, al tempo degli antichi romani. Nella mitologia latina infatti, esisteva una divinità associata alla primavera; il suo nome era Flora, dea dal carattere solare e arguto, ed il suo compito, secondo i miti, era quello di guidare, con il suo potere, lo sbocciare dei fiori e l’instaurarsi della nuova stagione.

Secondo un’altra leggenda invece, la più antica festa di Primavera, nel vero senso della parola, risalirebbe a circa 4700 anni fa, nell’antico Egitto, e fu denominata Sham el Nessim, che letteralmente significa fiutare il vento. In realtà, questo termine richiama anche Shamo, la stagione dell’agricoltura.

Stando a quanto riportato negli annali di Plutarco, anticamente gli Egizi erano soliti, durante questa festività, offrire alle divinità verdure e fiseekh, un pesce messo sotto sale per parecchio tempo. Ancora oggi in Egitto si celebra lo Sham el Nessim, durante il quale le strade delle città si riempiono di colori e gente pronta ad accogliere in sé l’aria primaverile, rinnovata di spirito ed energia vitale.

L’equinozio di Primavera, però, aveva un’importanza particolare soprattutto per i Celti che, durante questa ricorrenza, da loro denominata Albar Eiler, ovvero Luce della Terra, organizzavano dei rituali propiziatori per la fecondità della terra e che celebravano il passaggio dalla morte, simboleggiata dall’inverno freddo e buio, alla vita, ossia la primavera fresca e rigogliosa. Il termine si riferiva proprio al fatto che il Sole, in questo periodo, si trovasse al di sopra dell’equatore celeste.

L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA OGGI

Quindi, già in antichità era usanza comune festeggiare l’arrivo della Primavera con riti e, successivamente, festival in tutto il mondo. Anche oggi quest’usanza si è conservata in molte culture e paesi diversi. Vi propongo, dunque, un viaggio in giro per il mondo alla scoperta delle tradizioni legate a questa speciale festività. Allacciate le cinture, si parte!

La nostra prima tappa è l’Inghilterra, per essere più precisi Stonehenge, il più famoso sito preistorico del pianeta, che da sempre accoglie tra le sue imponenti pietre gruppi di druidi e Wiccan, radunatisi per salutare il sole nascente. Anche in tempi moderni, alcune persone, all’alba dell’equinozio di marzo, vestite come druidi, si recano presso questo monumento per ballare, suonare e bere antichi estratti naturali, così come stabiliscono le antiche usanze pagane.

Spostiamoci ora in Portogallo, nel Cromlech di Almendres, uno dei complessi megalitici più antichi del mondo molto più di Stonehenge, per intenderci!, situato nel comune di Nossa Senhora de Guadalupe. Secondo la leggenda, si tratterebbe di un primitivo osservatorio astronomico; la mattina dell’equinozio, chi riesce ad accedervi esegue alcuni antichi rituali, osservando il sole sorgere lungo l’asse del monumento e proiettare ombre sulle pietre che lo compongono.

Passiamo adesso in Spagna, per la precisione a Valencia, dove nel corso della settimana precedente l’equinozio si organizza il Festival Las Fallas, in stile medievale, durante il quale per le strade della città sfilano enormi figurine di cartapesta piene di petardi, che vengono date alle fiamme alla vigilia del primo giorno di primavera.

In Polonia invece, si festeggia con il cosiddetto annegamento di Marzanna: i bambini polacchi realizzano una sorta di bambola di paglia raffigurante una ragazza chiamata, per l’appunto, Marzanna che, allegoricamente, simboleggia l’inverno che è passato. Questo fantoccio viene vestito con un abito da sposa e una corona sul capo, e poi viene gettato nel fiume o dato alle fiamme.

Se poi facciamo un salto in Turchia, possiamo osservare i grandi falò organizzati dal popolo curdo alla vigilia dell’equinozio. Nel corso della celebrazione, si intonano una serie di canti tradizionali, si balla, si raccolgono fiori, si recitano poesie e, soprattutto, si rompono cocci per buon auspicio. Il popolo turco in questo periodo festeggia anche l’arrivo dell’anno nuovo.

La stessa cosa accade in Iran. Il capodanno persiano si chiama Norooz e viene celebrato con una serie di rituali, che hanno inizio circa tre settimane prima della ricorrenza vera e propria con una minuziosa pulizia della propria abitazione, per cominciare l’anno in uno spazio pulito e ordinato, circondati da energia positiva. Durante il cosiddetto Mercoledì rosso, vengono accesi in tutto il paese numerosi falò, che simboleggiano l’inizio di un anno luminoso.

LE CELEBRAZIONI A ORIENTE

Un’altra nazione in cui questa festività viene celebrata con entusiasmo è la Cina, nella quale, secondo la tradizione, le persone giocano al gioco delle uova in piedi; la leggenda racconta che chiunque riesca a far stare un uovo in piedi avrà la fortuna dalla propria parte. Convenzionalmente, le uova sono associate all’equinozio di primavera in quanto simboleggiano la fertilità e la nascita di nuova vita. Alla base di questo gioco, vi è un mito secondo il quale solamente in questa particolare ricorrenza si può essere in equilibrio, proprio in riferimento al bilanciamento del giorno e della notte.

In Giappone invece, l’equinozio di marzo viene celebrato in modo a dir poco inusuale rispetto al resto del mondo. Il popolo giapponese infatti, conformemente alla tradizione buddhista, visita e sistema le tombe dei propri cari defunti, omaggiandoli con fiori e cibo. Di certo, sanno come distinguersi dalla massa!

L’ultima tappa del nostro viaggio è l’esotica India, dove la popolazione, per dare il benvenuto alla nuova stagione, è solita organizzare il Festival Holi, ormai famoso in tutto il mondo. La notte prima dell’equinozio, le persone ballano attorno a grandi falò, che vengono accesi per rievocare le antiche leggende indù narranti la guerra tra il Bene e il Male e la sconfitta di quest’ultimo. Successivamente, durante il giorno, in tutta la nazione, la gente lancia nell’aria colori in polvere e acqua colorata con palloncini e pistole a spruzzo. Questi festeggiamenti vanno avanti per due interi giorni e dipingono di gioia e sfumature diverse le strade, i cittadini e soprattutto gli animi delle persone, che festeggiano così un nuovo inizio.

Sono desolata, ma purtroppo il nostro piccolo viaggio si conclude qui. Spero che l’Equinozio di Primavera quest’anno porti davvero con sé una rinascita, che ci consenta di vivere serenamente, assaporando ogni istante, ammirando con occhi pieni di meraviglia i doni che ci vengono offerti dalla natura stessa.

Se non vi dispiace, vorrei lasciarvi con una piccola citazione di Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam:

Non importa quanto freddo sia l’inverno, dopo c’è sempre la primavera.

Buon Equinozio di Primavera a tutti!

 

di Alessandra Persico

Autore MyWhere

Leave a Reply

Your email address will not be published.