La Barcolana 2017 parla italiano, trionfano i fratelli Benussi

La Barcolana 2017 parla italiano, trionfano i fratelli Benussi

TRIESTE – Furio e Gabriele su Spirit Portopiccolo si aggiudicano la 49′ Barcolana e bissano il successo dell’anno scorso. La giornata all’insegna del mare e della vela ha regalato numeri spaventosi: 2101 iscritti da 26 paesi, centinaia di migliaia di persone e 25 mila velisti in mare. Il nostro racconto.

Le premesse per una giornata unica c’erano tutte, ma nessuno si aspettava questi numeri. La 49a edizione della Barcolana verrà infatti ricordata come la regata dei record. 2101 iscritti, 25mila velisti in mare, a terra una festa mai vista prima, con centinaia di migliaia di persone sulle Rive. In più aggiungi che la vittoria finale è tutta italiana (fratelli Benussi ancora una volta!) e tutto diventa davvero perfetto.
La regata, entrata nella storia come la più affollata del mondo, superando il record presente nel Guinness dei Primati, ha visto in gara grandi campioni della vela e tanti appassionati
Che atmosfera! Che giornata! E io, fortunatamente, ho avuto la possibilità di assistere a tutto questo.
Cosa posso dire, il mio consiglio per il prossimo (sarà l’edizione numero 50) è quello di organizzarvi e di non perdervi un evento come questo.
Fidatevi, è facile. Entrare nell’atmosfera della Barcolana equivale a varcare le porte di Trieste. Perché la regata come in un circo è ben visibile da ogni angolo della città e dalle verdeggianti alture carsiche retrostanti dove molti osservano la regata. L’assenza di foschia, l’enorme numero delle imbarcazioni, reso ancora più spettacolare dall’effetto dello schiacciamento causato dalla prospettiva, e poi gli alberi delle vele inclinati da una forza invisibile e allo stesso tempo percepibile, il vento che a Trieste entra dappertutto. Insomma, la Barcolana è questo e molto di più.

Trieste nei giorni della Barcolana

Capitolo gara. È vero, la regata triestina è una regata sui generis, dove vincere non sarà mai importante quanto farne parte, ma è giusto tributare un po’ di gloria ai vincitori.
A trionfare per la seconda volta consecutiva sono stati i fratelli Benussi, su Spirit of PortoPiccolo, protagonisti di una gara intelligente e attenta, perché un conto è essere i favoriti della vigilia (e Furio e Gabriele lo erano eccome) un conto è vincere.
Loro ce l’hanno fatta grazie a un progetto superiore, una barca e un equipaggio di un altissimo livello e una strategia praticamente perfetta.
“Oggi si compie un sogno, è una vittoria bellissima perché ho cercato questa barca per due anni, l’ho sognata e finalmente poco più di un mese fa si sono create le condizioni per averla – ci ha raccontato Furio Benussi a fine gara – Lo scorso anno vincere è stato bello, quest’anno difendere il titolo assieme a mio fratello Gabriele è stato eccezionale. Non abbiamo nascosto di essere i favoriti, potevamo solo perdere. La partenza è stata decisiva: mai vista una Barcolana così affollata. Siamo riusciti a trovare lo spazio e tra duemila barche in pochi metri facevamo già 15 nodi”.
Assieme al fratello, Furio ha dedicato la vittoria al padre, Dario: “Papà ha 77 anni, è venuto con me a Marsiglia, si è fatto il trasferimento, 1280 miglia in barca”.

Con Furio anche la moglie Elisa e la figlia minore, Marta: “Volevo vedesse e capisse cosa significa la nostra Barcolana”.
Anche Gabriele Benussi in conferenza è visibilmente emozionato, e ci racconta i momenti chiave della vittoria. “Non abbiamo voluto forzare troppo sulla linea di partenza, ma eravamo nel punto giusto, vicini a Maxi Jena. Il nostro equipaggio era estremamente concentrato, abbiamo invece sfruttato un momento di indecisione di Maxi Jena, poi si è trattato di amministrare il vantaggio e non sbagliare nulla”.

E poi, l’arrivo: “Era fantastico fare la passerella davanti alle Rive gremite quando solo partecipavo alla Barcolana, figuratevi vincerla! Nemmeno in Coppa America ce l’hanno”.

Come dargli torto. Forse sarò ancora sotto l’effetto della Barcolana, ma neanche la Coppa America riesce a regalare le stesse emozioni a parer mio. Questo evento è cuore sportivo allo stato puro. E’ passione per il mare ed è riuscita ancora una volta a mostrare il valore di questo sport.

Ora vi saluto e mi raccomando, per il prossimo anno, fateci un pensierino!

Come dicono a Trieste, buon vento a Barcolana!

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