Associazione Antigone: più educazione e meno crimine

Associazione Antigone: più educazione e meno crimine

ITALIA – Più educazione e meno crimine. Intervista a Patrizio Gonnella, Presidente dell’Associazione Antigone. Associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”.

 

Più educazione e meno crimine. Un obiettivo sempre di grande attualità, certamente uno dei capisaldi dell’associazione Antigone. Abbiamo avuto occasione di intervistare Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione.

Chi è Patrizio Gonnella e come il suo percorso umano interseca la tematica della privazione delle libertà?

Ho studiato Diritto e, nello studio del Diritto, ho incrociato i diritti umani e il carcere.
Tanti anni fa vinsi un concorso per fare il Direttore di carcere. L’ho fatto per alcuni anni, però poi ho iniziato ad avere una passione per la tutela dei diritti in una dimensione che era una dimensione ovviamente che non poteva essere compatibile con quella del lavoro di Direzione, quindi ho continuato ad occuparmene sia con la ricerca, che con lo studio ma anche con l’attivismo sociale e politico, quello che fa Antigone. Ne sono presidente ormai dal 2005 e la parte di studio e di ricerca adesso ha una sua collocazione dentro il mio impegno universitario dove insegno a Roma Tre “Filosofia e Sociologia del Dritto”.

 

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Come nasce l’Associazione Antigone, quali obiettivi ha e come è possibile supportarla?

Antigone nasce ormai più di trenta anni fa nel ’91.
È un’associazione che ha sedi in tutta Italia. Prima era una rivista degli anni ’80 e dal ’91, invece, ora, è un’Associazione che ha tantissimi soci impegnati direttamente in attività di monitoraggio delle condizioni di detenzione, di advocacy e anche di denuncia delle condizioni che noi riteniamo irriguardose della dignità umana.
Siamo nei processi, in tanti processi per torture in giro per l’Italia e gli obiettivi sono quelli di migliorare gli standard di vita detentivi, di far sì che il sistema penale processuale penitenziario sia il più possibile coerente con le norme internazionali, con le norme nazionali, con le norme costituzionali e con quel senso comune di giustizia, che dovrebbe, in realtà, riguardare tutti noi, che abbiamo ereditato da quello che possiamo definire un maestro comune, che risale a 260 anni fa, ossia mi riferisco a Cesare Beccaria.
E’ possibile supportarla aiutandoci finanziariamente, economicamente iscrivendosi all’associazione, donando risorse o donando tempo.

 

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Cosa significa fare attivismo oggi in Italia?

Significa essere impegnati anche su un terreno che è quello culturale e politico di sensibilizzazione delle nuove generazioni, di lavoro culturale, quel lavoro culturale che molto spesso oggi purtroppo i partiti non riescono a fare fino in fondo e quindi significa intercettare i giovani, intercettare il loro impegno, intercettare la loro voglia di mettersi al servizio della solidarietà. La parola chiave è questa: solidarietà, uguaglianza. Queste sono le parole chiave, e diritti umani, e quindi sostanzialmente fare attivismo oggi significa sostanzialmente fare politica.
L’attivismo sui diritti umani è una delle forme della politica, è questo il nostro modo di intenderlo: fare politica in senso alto non fare politica nelle istituzioni e tramite la partecipazione diretta, ma fare politica per fare sì che le istituzioni si muovano nel rispetto del diritto e dei diritti della dignità umana.

 

 

Come spiegherebbe l’importanza della difesa dei diritti umani alle nuove generazioni?

Beh è fondamentale parlare con le nuove generazioni. Noi andiamo in giro per le carceri. Ma andiamo anche in giro per le scuole, andiamo anche in giro per le università. Sono loro coloro che devono subito togliersi la crosta degli stereotipi, la crosta dei pregiudizi e quindi si deve partire da subito, per questo abbiamo scritto insieme a Susanna Marietti “il carcere spiegato ai ragazzi”, proprio per spiegare loro e andiamo nelle scuole a spiegare loro cosa deve essere la pena in una società democratica: non quindi buttare la chiave, non marcire in galera, ma in realtà promozione dei diritti in nome della sicurezza e questo serve anche ad aumentare la cultura del diritto e dei diritti nel nostro paese, cioè i giuristi devono mettersi al servizio dei diritti e non essere invece strumenti dell’azione politica, che molte volte è anche ispirata da retoriche di tipo populista.

 

Associazione Antigone

 

Esiste, o è mai esistita, una cultura del diritto in Italia?

Sì, esiste anche una cultura alta del diritto e dei diritti in Italia, e bisogna ricordarla. Ci sono, per esempio, grandi uomini del diritto che hanno fatto la nostra storia e penso a Piero Calamandrei, a quel discorso di Piero Calamandrei ai ragazzi sulla Costituzione: la Costituzione che non è solo una carta ma la Costituzione che è invece il sangue vivo dei nostri costituenti che con la libertà, che con le loro lotte e anche con il carcere hanno lottato per la nostra libertà e diciamo che questa è la Costituzione. Diceva Calamandrei “volete sapere che cos’è la Costituzione? allora andate nelle carceri, nelle carceri dove sono stati chiusi anche i nostri costituenti”, e penso a Pertini, ad esempio, che è stato nel carcere di Regina Coeli a Roma.

Quale ruolo ha, o dovrebbe avere, l’educazione rispetto a temi come la giustizia, la pena e la libertà?

L’educazione è fondamentale, perché l’educazione è prevenzione.
Un’ educazione universale, un’educazione che arrivi a tutti, un’educazione solidale, un’educazione profonda, un’educazione che veramente sia uno strumento di emancipazione è la prima via per ridurre i numeri della carcerazione, perché quale rapporto diretto, perché più educazione più sicurezza meno crimine è la prima forma per ridurre la delittuosità, gli indici di delittuosità.
Ecco bisogna veramente e probabilmente investire e bisognerebbe anche dimostrarlo: con più educazione anche nel carcere, con più offerta universitaria, con più offerta educativa, con più offerta di scuola superiore probabilmente ci sarà anche meno recidiva.

 

Per chi fosse interessato e per maggiori info questo è il sito dell’Associazione Antigone

Testo di Alessandra D’Agostino

Le immagini sono riprese dal Web

 

 

Autore MyWhere

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