Neri Marcorè porta in scena Pasolini e De Andrè

Neri Marcorè porta in scena Pasolini e De Andrè

ITALIA – Neri Marcorè ha registrato un grande successo con Quello che non ho, portando  il suo spettacolo anche sul palco Brancaccio di Roma. Ora la sua performance di teatro musicale dedicato a Pasolini con le canzoni di De Andrè, proseguirà la sua tournè in altre città italiane.

Neri MarcorèL’essenziale scenografia non permette distrazioni. Neri Marcorè si muove sul palco insieme alla cantante Giua e alle chitarre Pietro Guarracino e Vieri Sturlini, dal talento virtuoso.

Neri Marcorè con parole e musica si interroga sul mondo in cui viviamo, sulle contraddizioni della nostra epoca, estremamente tragiche ma anche terribilmente ridicole.

Le canzoni di De Andrè, in particolar modo quelle tratte dall’album “Le nuvole” del 1990, sono il principale filo conduttore dell’intero spettacolo: guidano l’artista in un viaggio di un’ora e mezza che, senza interruzioni, si sofferma su episodi significativi della storia del nostro paese e della nostra epoca.

Neri MarcorèAlla musica si intervallano le “profezie” di Pier Paolo Pasolini, che confluirono ne “La rabbia” del 1963: scritti profetici perchè già quarant’anni fa, conosceva il nostro presente.

Dove si finirà continuando a rincorrere il consumismo smodato e irresponsabile? Il boom economico degli anni Sessanta ci ha portato in quella che Pasolini ha definito “una nuova orrenda preistoria” in cui la distruzione della nostra coscienza morale e la distruzione fisica del nostro pianeta sono i tratti distintivi.

Se la domanda era, “Dove finiremo?”, la risposta è “Esattamente dove siamo ora”. In un mondo impazzito in cui bene e orrore si mescolano; in un oscillare perenne tra il tempo rincorso con affanno perchè sembra non bastare mai e la gara all’arricchimento del superfluo.

“Siamo la prima civiltà che tende all’autodistruzione”, arriva a sentenziare Neri Marcorè dopo un ancora parziale racconto. É un’affermazione terribile che porta con sè rabbia e impotenza ma riflettendoci su, racchiude solo verità.

Neri Marcorè

Un po’ come gli scritti di Pasolini, anche le canzoni di De Andrè sono profezie, talvolta pungenti, rivelate con sarcasmo; attraverso la magia della musica, le parole delle sue ballate rivivono grazie a Marcorè e descrivono una situazione analoga, in cui l’unica doverosa risposta dovrebbe essere l’indignazione.

Al contrario, gli anni si rincorrono, i decenni avanzano e le cose non cambiano anzi, se possibile, peggiorano. Con  un aggravante: nonostante sia stata compresa pienamente la rotta sbagliata intrapresa, non si modifica il tiro, continuando su quello stesso percorso nocivo e malato.

E così è inevitabile che venga tratteggiato un paese pieno di pregiudizi in cui il progresso non va di pari passo con il consolidarsi e il progredire della coscienza critica di chi lo popola.

Neri MarcorèQuello di Neri Marcorè è un viaggio “in direzione ostinata e contraria” in cui è necessario non dimenticare i soprusi a cui sottoponiamo il nostro pianeta; con un tono quasi poetico l’artista ci descrive quello che sta accadendo al largo dei nostri oceani: un nuovo continente, il sesto, grande due volte e mezzo l’Italia, si sta progressivamente ingrandendo: è composto di plastica.

Lo sappiamo ma facciamo finta di niente. A parte organizzare raduni, summit o convegni presenziati da illustri scienziati di fama mondiale in cui viene declamata l’emergenza in corso; poi, ognuno a casa propria.

Non chiudiamo gli occhi solo di fronte alla distruzione del Pianeta;  i nostri telefonini, la playstation, molti degli oggetti “tecnologici” che possediamo, hanno alla base del loro funzionamento il coltan, un minerale di cui è ricco il Congo; nelle miniere scavano persone con conseguenze letali poichè esso contiene uranio. Il controllo dei giacimenti ha originato una guerra civile. Qualche anno fa in Italia la Playstation 2 divenne introvabile nei negozi. Il motivo? La carenza di Coltan la cui estrazione si era fermata a causa della guerra.

Neri MarcorèMa non siamo portatori solo di orrore. In Italia la realtà si intreccia al paradosso comico, se non fosse che tale comicità costa cara ad ognuno di noi. Neri Marcorè ci racconta l’incredibile serie di interrogazioni parlamentari, spalmate nel corso di due anni con rimbalzi e risposte, per la scomparsa di Clarabella (sì, uno degli abitanti di Topolinia). Clarabella, sotto forma di gadget, era distribuita nelle confezioni di acqua rocchetta junior. In Parlamento viene sollevata la questione dell’anomalia riguardo il ritrovamento di tale figura, rispetto ad altri personaggi facilmente reperibili. Purtroppo è tutto vero e risale al 1998.

Marcorè imbraccia la chitarra e ci delizia cantando e suonando. Il ritmo delle note poetiche di de Andrè ha invaso il Teatro, è quasi impossibile non cantar: probabilmente così riusciamo ad assaporare meglio le parole.

Lo spettacolo volge alla sua conclusione mostrando una nota di speranza: il ritorno delle lucciole. Pasolini, in senso reale e metaforico ne aveva denunciato la scomparsa individuandone le cause nella dissoluzione morale, politica e sociale di quei tempi. Un ritorno che ci lascia sperare; la stessa speranza con cui, come direbbe De Andrè, dobbiamo andare “alla ricerca di una goccia di splendore”.

Vi lasciamo con le date delle prossime città in cui verrà portato lo spettacolo. E con una canzone, Una storia sbagliata, che De Andrè dedicò a Pasolini.

“Cos’altro vi serve da queste vite, ora che il cielo al centro le ha colpite”

 

Teatro dell’Archivolto
QUELLO CHE NON HO
NERI MARCORE’
canzoni di FABRIZIO DE ANDRE’
con GIUA, PIETRO GUARRACINO, VIERI STURLINI (voci e chitarre)
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
collaborazione alla drammaturgia Giulio Costa
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
dedicato a PIER PAOLO PASOLINI
drammaturgia e regia di GIORGIO GALLIONE

 

Le prossime date della tournée

6 febbraio Gioia del Colle, Teatro Rossini
7-8 febbraio Foggia, Teatro Giordano
9-10-11 febbraio Barletta (BA), Teatro Curci
Dal 13 al 18 febbraio Genova, Teatro della Corte
20 febbraio Seravezza (LU), Scuderie Granducali
Dal 22 al 25 febbraio Milano, Teatro Arcimboldi
28 febbraio Maiolati (AN), Teatro Spontini
1 marzo Porto Sant’Elpidio, Teatro delle Api
2-3-4 marzo Fano, Teatro della Fortuna
5-6 marzo Pescara, Teatro Circus
Dal 9 al 18 marzo Palermo, Teatro Biondo
21 marzo San Severino Marche, Teatro di San Severino
4 aprile Padova, Piccolo Teatro
Dal 5 al 8 aprile Bolzano, Teatro Comunale

Giulia Chellini

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