In Vino Veritas: ora tocca alle Donne del Vino

In Vino Veritas: ora tocca alle Donne del Vino

EMILIA ROMAGNA – Nuove declinazioni enologiche per un’industria che va verso l’affermazione del femminile. L’esperienza maturata nel corso degli anni dalle donne e la loro coesione in campo enogastronomico ha facilitato l’elezione proprio di una donna alla presidenza del consorzio dei vini di romagna.

E’ chiaro dove vogliono arrivare: andiamo a comandare!!!!! Sono anni che si aspetta un momento simile tra gli appassionati del genere vino e dintorni. Sono anni che c’è un’associazione che ha fatto di tutto per ottenere risultati macroscopici. Loro sono le donne, le Donne Del Vino.

le donne del vino
Ruenza Santandrea

Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e della società tutta. L’associazione, fondata nel 1988, su iniziativa di Elisabetta Tognana, conta oggi più di 800 produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte. A fianco delle iniziative inerenti il proprio comparto economico, le Donne del Vino si sono sempre distinte per le attività di charity e per le azioni finalizzate allo sviluppo sostenibile dei territori agricoli. Ci sono socie in tutte le regioni italiane che svolgono iniziative locali coordinate da una Delegata regionale.

L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino è stata presentata ufficialmente durante Vinitaly 1988: allora era costituita da una ventina di socie che ben presto videro radunarsi intorno a sé decine di altre protagoniste del mondo del vino, fino a raggiungere più di 800 socie. Scopo del sodalizio promuovere la conoscenza e la cultura del vino attraverso il contributo di esperienze e conoscenze di donne impegnate in questa mission in settori diversi, ma complementari. L’impostazione trasversale fu anticipatrice dell’evoluzione successiva della presenza femminile nel mondo del vino e oggi a tutti gli effetti possiamo considerarla un’idea fortemente innovatrice.

Per essere ammesse nell’associazione occorre avere un vissuto professionale legato alla vigna e alla cantina e da qui alla tavola, quindi produttrici, ristoratrici, sommelier, enologhe. E inoltre giornaliste di settore, carta stampata e blogger, responsabili della comunicazione e del marketing di aziende vinicole. L’ammissione di quest’ultima categoria la dice lunga sull’importanza della comunicazione nella prospettiva delle attività dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.

  • Accrescere la cultura del vino e il consumo responsabile
  • Promuovere il ruolo delle Donne del Vino nella società e nel lavoro
  • Collegare le Donne del Vino favorendo le iniziative condivise, la formazione e i viaggi di istruzione
  • Portare la voce delle Donne del Vino alle istituzioni e alle organizzazioni del vino italiane ed estere

Punto di forza dell’intera organizzazione è FUTURE che riunisce in un data base consultabile on line, le attività formative offerte dalle aziende delle Donne del Vino e rivolte alle donne di età inferiore ai 30 anni che pensano al vino nel loro futuro lavorativo. Grazie all’esperienza maturata e alle professionalità nei vari settori della filiera vitivinicola le Donne del Vino con questo progetto vogliono dare un contributo concreto per le FUTURE manager e imprenditrici del vino – dopo trent’anni si sono raccolti i primi frutti.

Non sono due cose collegate. Sono solo due case studies. Sono solo due realtà apparentemente indipendenti ma che sono state colte a perfetta maturazione da chi ce ne aveva davvero voglia. Sarà un caso, allora, ma proprio recentemente, il 27 maggio 2020, alla presidenza del Consorzio dei Vini dell’Emilia Romagna è stata eletta all’unanimità una donna.

Mercoledì 27 maggio si è di fatto svolta l’assemblea annuale dei soci del Consorzio Vini di Romagna. Un’assemblea particolarmente importante in quanto prevedeva anche il rinnovo delle cariche per il triennio 2020-2022. Come da prassi è stato il Consiglio d’Amministrazione appena eletto a nominare il nuovo presidente. All’unanimità le preferenze sono state espresse per Ruenza Santandrea, nome noto e molto apprezzato nel panorama vinicolo regionale, nazionale ed europeo per gli importanti incarichi ricoperti in questi ultimi quindici anni nel settore. La Santandrea, prima presidente donna nella storia del Consorzio Vini di Romagna in 58 anni dell’ente (è stato fondato nel 1962), succede a Giordano Zinzani, che lascia dopo quattro mandati triennali consecutivi.

Ruenza Santandrea

«Consapevole di andare a ricoprire questo importante ruolo in un momento storico decisamente complicato per il vino romagnolo, e non solo, spero nell’impegno di tutti per dare nuovo slancio al nostro settore – dichiara la neo Presidente Santandrea – Tutti possono fornire il proprio contributo e assieme dobbiamo iniziare a ragionare, da subito, su quali azioni e quali strategie mettere in campo per promuovere i nostri vini, figli di un territorio ricco di cultura, tradizioni, gastronomiaRingrazio quindi per la fiducia espressa dal CdA nei miei confronti e adesso al lavoro, uniti e compatti. Solo così riusciremo a valorizzare i nostri prodotti, ben oltre il Covid-19».

Faentina, classe 1954, sposata, con due figli e due nipoti, Ruenza Santandrea prima di ricoprire il ruolo di Presidente del Gruppo Cevico e delle società controllate dal 2005 al 2017, svolgeva attività professionale soprattutto come consulente di direzione e di sindaco revisore, collaborando alla costituzione di importanti consorzi del mondo produttivo. Durante la presidenza di Cevico, è anche responsabile del settore vino nazionale dell’Alleanza delle Cooperative, lanciando Vivite, il festival del vino cooperativo, e promuovendo il coordinamento europeo cooperativo del vino con francesi e spagnoli. Ha partecipato al gruppo dei cinque esperti che hanno lavorato per il Ministero dell’Agricoltura alla realizzazione del padiglione vino di Expo Milano 2015.

Sito Ufficiale

Testo di Palandroide

Autore MyWhere

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