ROMA – Lugana Armonie Senza Tempo è stato un evento che ha coinvolto wine lovers e sommelier per degustare i vini di 38 cantine del Consorzio Lugana Doc nei bellissimi spazi di Villa Piccolomini. Io ho partecipato alla masterclass “Immediatezza e Longevità” guidata dal giornalista Daniele Cernilli e qui vi racconto della mia esperienza.
Il territorio della Lugana si estenda tra il Veneto e la Lombardia comprendendo vari comuni tra cui quello di Sirmione e alcuni di quelli confinanti con Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Pozzolengo e Peschiera del Garda. La Lugana è un territorio prevalentemente pianeggiante che si erge su argille stratificate di origine morenica e di natura sedimentaria, prevalentemente calcaree, ricche di sali minerali, che nella fascia più collinare della Doc si fanno via via più sabbiose.
Non è una terra facile da lavorare per la sua compattezza. La terra é dura in tempi di siccità, e diventa molle e fangosa dopo la pioggia. Ma proprio queste caratteristiche chimico-fisiche la rendono depositaria del patrimonio organolettico del Lugana, perché regalano al vino profumi vigorosi, netti, tra la mandorla e l’agrume, oltre ad acidità, sapidità e a una struttura ben equilibrata.
Il terroir Lugana
Iniziamo con l’approfondire la sottile differenza che c’è tra terroir e territorio. La definizione di Wikipedia parte dal fatto che “il terroir può essere definito come un’area ben delimitata dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica ed il clima permettono la realizzazione di un vino specifico e identificabile mediante le caratteristiche uniche della propria territorialità. Il terroir definisce anche l’interazione tra più fattori, come terreno, disposizione, clima, viti, viticoltori e consumatori del prodotto. Questa parola non può essere banalmente tradotta in altre lingue in “territorio” in quanto il concetto è molto più complesso”.
Nella Lugana infatti il microclima, influenzato positivamente dalle brezze temperate del lago di Garda, è mite e abbastanza costante, con poche escursioni termiche tra il giorno e la notte. Una “culla climatica” perfetta per valorizzare le peculiarità di un’uva particolare come la Turbiana.
Questa è stata la mia scoperta. Non solo un territorio bellissimo, quello dei dintorni del Lago di Garda dalla più nota Sirmione in poi, ma la specificità dei vini.
I vini del Consorzio Lugana Doc
Iniziamo con il dire che il Consorzio Lugana Doc nasce nel 1990 allo scopo di proteggere e valorizzare la denominazione Lugana ed il suo vino. Attualmente la produzione si attesta su circa 26 milioni di bottiglie, e 15 anni fa si era intorno ai 12 milioni e mezzo, quindi circa la metà.
Nel Consorzio Lugana Doc è condiviso il concetto di sostenibilità. Alla masterclass “Immediatezza e Longevità” guidata dal giornalista Daniele Cernilli ho avuto la possibilità di degustare 10 vini bianchi dal 2000 in poi, sempre vinificati in acciaio e mai in legno.
Le varie tipologie di Lugana emanavano profumi delicati e sottili grazie all’affinamento sulle fecce. La complessità zuccherina, la dolcezza alcolica accompagnava questo grande bianco esprimendo a livello olfattivo la contrapposizione degli elementi presenti. L’esaltazione del sapore dell’uva emergeva grazie ad una sapiente criomacerazione che esaltava maggiormente le sostanze normalmente presenti nella buccia.
A volte fruttati, e a volte con il prevalente profumo sulfureo dovuto alla pietra focaia presente nel territorio che gli conferiva un ulteriore profumo delicato e sottile. L’acidità trovava le sue origini in derivazioni botrytis cinerea come i vicini vini del territorio friulano. Ricordiamo invece che la storia dei vini Lugana lo associano al Verdicchio dei Castelli Jesi.
Il colore variava dal biondo all’oro brillante donando un carattere unico a questo grande bianco. Infatti, la freschezza di questi vini bianchi, esaltata precedentemente attraverso le evoluzioni in bottiglia, rafforzava quel carattere attraverso le nostre papille gustative.
Lugana, un territorio ed un vino da scoprire
Passando dalla tipologia Lugana a Lugana spumante, dal Lugana superiore al Lugana riserva fino al Lugana vendemmia tardiva è stato così possibile apprezzare la versatilità dell’uva turbiana, regina della Doc Lugana che si estende su cinque comuni, a cavallo tra Veneto e Lombardia, mitigati ed abbracciati dal Lago di Garda, polmone celeste di questo spettacolare territorio. Territorio che annovera attualmente, ma che sicuramente può ancora crescere, circa sette milioni di turisti ogni anno.
Sono stati circa 400 i wine lovers ed i sommelier accorsi per degustare i vini di 38 cantine del Consorzio Lugana Doc, promotore della manifestazione, ed oltre 50 i giornalisti che hanno preso parte all’evento ed alla masterclass “Immediatezza e Longevità” guidata dal giornalista Daniele Cernilli e dal Presidente del Consorzio Fabio Zenato. Numeri che dimostrano il crescente interesse verso questa storica denominazione che sta conquistando sempre più mercati anche oltre i confini.
Grazie a Lugana Armonie Senza Tempo appassionati, stampa ed operatori hanno potuto degustare ai banchi. Non sono infatti mancati produttori che hanno versato nei calici vecchie annate, a partire dagli anni ’90, dimostrando il potenziale che il Lugana può sviluppare con lo scorrere del tempo.
Le aziende del Consorzio Lugana che hanno preso parte alla manifestazione
Abate, Armea, Avanzi, Borgo La Caccia, Bosco, Brunello, Ca’Maiol, Cantina Bulgarini, Cantina Scolari, Cascina Maddalena, Castrini Lugana, Cavaliere del Garda, Citari, Cobue, Colli Vaibò, Corte Sermana, Feliciana, G.I.V. Santi, Le Morette, Malavasi, Marida Benedetti, Monte Cicogna, Montonale, Olivini, Ottella, Pasini San Giovanni, Perla del Garda, Sartori di Verona, Selva Capuzza, Sguardi di Terra, Tenuta Corbari, Tenuta Roveglia, Tenuta Tosi, Tommasi, Turina, Visconti, Zamichele, Zenato.
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