La storia di Marte, il Dio romano della guerra

La storia di Marte, il Dio romano della guerra

MONDO – Dal pianeta rosso al Dio della guerra, ecco una retrospettiva sulla storia di Marte al tempo degli antichi romani.

Marte, il famoso pianeta rosso, è il quarto pianeta in ordine di distanza dal sole e quando parliamo di universo è il primo pianeta che viene in mente, è quello che ha sempre suscitato più curiosità negli uomini ed è stato il pianeta più importante per gli albori della civiltà italiana, l’antica Roma.

LA STORIA DI MARTE NELL’ANTICA ROMA

Il colore rosso di Marte è stato sin dall’antichità un fattore decisivo nella costruzione del simbolismo del pianeta, infatti questo pianeta era già conosciuto nell’antichità, e il suo nome risale ai tempi degli antichi Romani, che ispirandosi al dio greco della guerra Ares, coniarono il termine latino Mars.

Secondo la leggenda il Dio Marte riuscì a sedurre Rea Silvia, figlia di Numitore, re di Alba Longa e dal cui legame nacquero Romolo e Remo; basterebbe ciò che evidenziare l’importanza di Marte per gli antichi Romani.

A questo pianeta, inizialmente i Romani affidarono la buona sorte delle attività agricole che iniziavano durante la stagione primaverile, proprio come le battaglie e le guerre; e con il tempo Marte poi assunse il ruolo del Dio delle battaglie e delle guerre.

Ma Mars, figlio di Giove e della dea Madre Tellus era anche il pianeta/Dio della vitalità, dell’eroismo, dell’impetuosità e della ricerca della vittoria.

Gli antichi monumenti rappresentano il Dio Marte in maniera piuttosto uniforme; quasi sempre è raffigurato con indosso l’elmo, la lancia o la spada e lo scudo, raramente con uno scettro; talvolta è ritratto nudo, talora con l’armatura e, spesso, con un mantello sulle spalle.

LE CERIMONIE RELIGIOSE DEDICATE A MARTE NELL’ANTICA ROMA

Mars fu un pianeta tanto importante, che i Romani gli dedicheranno anche il primo mese del loro calendario, il mese di Marte, che segnava l’inizio della stagione primaverile, quindi periodo fertile per l’agricoltura e periodo propizio per le guerre perché il clima iniziava ad essere favorevole per le battaglie.

Molte erano le feste religiose celebrate in onore del Dio Mars nel mese di Marzo, vediamo alcune di esse.

Saliorum Processio (1 marzo)

I Salii, collegio sacerdotale consacrato al culto di Marte, inauguravano il mese dedicato al Dio Mars con processioni, canti, danze e suoni guerreschi. Importante momento della festa era l’Ancilia dove i Salii portavano gli ancilii, cioè i dodici scudi sacri in processione percuotendoli con le aste e cantando inni a Marte.

La festa poi veniva ripetuta il 9 marzo e il 23 marzo.

“Cantate Lui, il padre degli Dei,
supplicate il Dio degli Dei,
quando tuoni, o Dio della luce,
davanti a te tremano
tutti gli Dei che lassù
ti sentono tuonare dalle nubi.”

Equirria (14 marzo)

In questa festa in onore del Dio Marte venivano effettuate corse di cavalli in Campus Martius.

Agonalia Martis (17 marzo)

In questa festa in onore del Dio Marte avvenivano orse di cavalli presso il Tevere e sul Monte Celio.

Armilustrium (19 marzo)

In questa giornata avveniva la consacrazione e la purificazione delle armi poiché in primavera si preparava la guerra.

Altre cerimonie importanti in suo onore, avvenivano in febbraio, mese di purificazione e preparazione all’inizio della guerra e in ottobre, il mese in cui si deponevano, per il freddo e le piogge, le armi.

LA STORIA DI MARTE: IL CULTO DELLA BATTAGLIA

Al culto del dio Marte erano particolarmente devoti coloro che, per scelta o per obbligo, avevano a che fare con le armi: i soldati e i gladiatori.

I soldati romani si addestravano in un’area dedicata a lui, il Campus Martius, inoltre portavano con sé in battaglia le Hastae Martiae, lance consacrate al Dio nel Foro Romano, si credeva che in questo modo Marte in persona guidasse l’esercito alla vittoria.

I gladiatori, oltre ad adorarlo in numerosi altari ritrovati nelle loro caserme, si cibavano di anche orzo, un cereale sacro al Dio Marte.

Pasquale De Falco

Leave a Reply

Your email address will not be published.