25 giugno 1947: la prima pubblicazione del Diario di Anna Frank

25 giugno 1947: la prima pubblicazione del Diario di Anna Frank

MONDO – 74 anni fa veniva pubblicata l’atroce realtà della condizione degli ebrei perseguitati dal nazismo e vittime dell’Olocausto. Ripercorriamo la storia di Anna Frank e l’importanza del suo diario.

Il Diario di Anna Frank è una delle più importanti testimonianze del tragico evento della Shoah che si verificò durante la Seconda Guerra Mondiale ad opera della Germania nazista di Hitler.

La giovanissima Anna scrisse il suo diario dal 12 giugno 1942 (iniziò quando aveva solo 13 anni) e lo terminò il 1 agosto del 1944.

“La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta”.

UN SIMBOLO INDELEBILE E SCONVOLGENTE DELLA SHOAH

 

Anna nasce nel 1929 in Germania da una famiglia di origine di tedesca che si trasferì in Olanda nel 1933 dopo la salita al potere del nazismo in Germania e dopo che fu emanata la legge sulla cittadinanza con la quale la famiglia Frank perse la cittadinanza tedesca.

Nel giorno del suo tredicesimo compleanno, il 12 giugno del 1942, ricevette in regalo un diario, quello che diventerà il famoso Diario di Anna Frank.

Quando Anna inizia a scrivere il diario è ancora una ragazza libera, infatti inizialmente sul suo diario scriveva della scuola e dei suoi amici.

La situazione cambiò totalmente quando a luglio del 1942, sua sorella Margot ricevette da parte dell’Ufficio Centrale per l’emigrazione ebraica di Amsterdam un invito a comparire per la deportazione in un campo di lavoro; in caso di mancata presentazione della sorella, tutta la famiglia sarebbe stata arrestata.

Non potendo fuggire dall’Olanda, il padre di Anna Otto Frank, decise che tutta la famiglia si sarebbe subito nascosta in un rifugio segreto ad Amsterdam. Alla famiglia di Frank (mamma, papà e due figlie) si unirono altre quattro persone amiche di origini ebree: Van Daan (madre, padre e figlio) e il signor Dussel.

E in questo alloggio segreto che nasce il Diario di Anna Frank (scritto in olandese), diario nel quale Anna ora non parlava più di scuola e amici ma invece annotava i fatti della sua vita e degli altri occupanti dell’alloggio segreto fino a quando la Gestapo il 4 agosto del 1944, fece irruzione nell’alloggio segreto e arrestò tutti e otto gli ebrei presenti.

Anna fu trasferita prima nel campo di concentramento di Westerbork, poi ad Auschwitz e infine nel campo di Bergen-Belsen, dove muore di tifo nel febbraio/marzo del 1945.

L’alloggio segreto dove Anna visse due anni è attualmente un museo.

“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. 

IL DIARIO DI ANNA FRANK

Il Diario di Anna Frank ci rende un’importante testimonianza storica della condizione degli ebrei perseguitati dal nazismo e vittime dell’Olocausto.

Nel diario Anna scrive come se si rivolgesse ad una sua amica, l’immaginaria amica Kitty.

L’alloggio segreto si trova sopra la fabbrica di suo padre, la cui esistenza è conosciuta solo da pochi e fidati amici che portano a coloro che sono nascosti, provviste e notizie dall’esterno.

“Non penso a tutta la miseria ma alla bellezza che rimane ancora”.

Anna ci parla di come si vive in questo alloggio segreto, chi sono le persone che vivono con lei, come sono i suoi rapporti con la sua famiglia, le varie occupazioni all’interno di questo alloggio e le numerose questioni che nascono vivendo tutti in uno spazio piccolo per due anni; con questo diario, quindi Anna ci offre una lucida e toccante testimonianza della vita in clandestinità di una famiglia ebrea durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel Diario possiamo leggere la speranza e le inquietudini di coloro che vivono nascosti, il timore di venire scoperti e denunciati alle autorità tedesche e il Diario spesso ci racconta delle notti trascorse ad ascoltare Radio Orange per avere notizie sulla guerra.

Quando tutti gli occupanti dell’alloggio vengono arrestati i loro pochi averi sono portati via e nascosti da quegli amici che fino ad allora li avevano aiutati. Degli otto ebrei occupanti l’alloggio segreto solo Otto, il padre di Anna sopravvive ai lager nazisti e torna in Olanda, dove riceve il Diario di Anna da alcuni amici che lo avevano nascosto e conservato.

la storia de il diario di anna frank

La prima pubblicazione del Diario di Anna Frank avviene nel 25 giugno 1947 ad opera del padre Otto Frank; libro che nel tempo è stato tradotto in ben 60 lingue e nel 2009 l’Unesco l’ho inserito nell’Elenco delle Memorie del Mondo.

Dopo la morte di Otto Frank nel 1980, il diario originale fu ereditato dall’Istituto dei Paesi Bassi per la documentazione di guerra.

“È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”.

Il valore della bontà nonostante il mondo disumano. Questa frase è forse l’insegnamento più vero e difficile che Anna vuole darci.

 

Pasquale De Falco

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