I migliori film sulla Shoah: 10 (+1) pellicole per non dimenticare

I migliori film sulla Shoah: 10 (+1) pellicole per non dimenticare

MONDO –  Il ricordo della Shoah ricorre ogni 27 gennaio, data in cui i cancelli di Auschwitz vengono abbattuti dall’esercito sovietico. Nel mese che celebra la Giornata della Memoria, ecco 10 tra i film più significativi per comprendere la tragedia dell’’Olocausto.

La memoria è la cosa più preziosa che possediamo: rappresenta il nostro passato, un passato che diventa la strada maestra per costruire un futuro più degno. Un giorno di commemorazione, quello del 27 gennaio, non soltanto per la Shoah, ma anche delle leggi razziali, d tutti gli uomini uccisi, deportati, sottoposti alla soluzione finale nazista. La Shoah e tutti gli orrori che ne sono conseguiti, sono il passato che non si può e non si deve dimenticare, un passato inciso nella carne e nel sangue, rammentandoci come l’uomo sia capace di atti di violenza così feroci verso i suoi simili.

Il cinema ci viene in aiuto rappresentando una sorta di libro della memoria dove riporre storie e testimonianze. Un antico libro che ogni tanto va aperto e consultato virtualmente, rispolverando una memoria dolorosa, ma che chiede di essere raccontata sempre.

Vi proponiamo quelli che secondo noi sono i migliori 10 film sulla Shoah, come delle piccole valigie piene di memoria su pellicola, da vedere, rivedere, riscoprire.

10) Storia di una ladra di libri (2013)

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I migliori film sulla Shoah: Storia di una ladra di libri

La pellicola, una piccola gemma nel panorama cinematografico diretto da Brian Percival nel 2013, ha con protagonisti Sophie Nélisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson, ed è l’adattamento cinematografico del romanzo del 2005 La bambina che salvava i libri, pubblicato successivamente col titolo Storia di una ladra di libri, scritto da Markus Zusak.

La vicenda è narrata dalla Morte, che racconta come si senta misteriosamente affascinata dagli esseri umani. Liesel è una giovane ragazzina analfabeta che trascorre gli anni della II guerra mondiale con una famiglia adottiva: la mamma, oppositore politico al regime nazista, è costretta a lasciare la Germania e la sua famiglia per evitare le persecuzioni naziste.

Fa commuovere e lascia il segno meritevole di nota sia per intensità che profondità. Un racconto originale, che intende sottolineare in l’olocausto non solo attraverso il dolore delle vittime dirette quali sono gli ebrei, ma anche il popolo tedesco stesso, costretto a sopprimere le proprie idee e i propri pensieri per il terrore di poter morire.

9) La signora dello zoo di Varsavia (2017)

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I migliori film sulla Shoah: La signora dello zoo di Varsavia

“La città di Varsavia fu distrutta dai Tedeschi e poi dalle forze russe. Vi rimase meno del 6% della popolazione, ma gli Zabinski ricostruitono il loro zoo. Lo zoo di Varsavia è aperto ancora oggi.”

Di recente manifattura, merita di essere menzionato anche La signora dello zoo di Varsavia, film del 2017 diretto da Niki Caro. La pellicola in questione si ispira a una storia realmente accaduta, contenuta nel libro “Gli ebrei dello zoo di Varsavia”, sulla storia di Antonina Żabińska. La donna, direttrice di uno zoo insieme al marito, salverà oltre 200 ebrei nascondendoli proprio all’interno di quel che resta del suo giardino dopo i bombardamenti nazisti. Una storia che rievoca le gesta di Oskar Schindler.

Nel film appare un evidente anacronismo: la presenza del leone bianco. Benché oggi il leone bianco sia molto comune, il suo allevamento in cattività è potuto incominciare solamente dopo il 1975, cioè dopo la scoperta di alcuni cuccioli nati nella riserva naturale di Timbavati, in Sudafrica.

Uno dei film più belli e toccanti sul periodo del genocidio ebraico. Una storia che riporta con prepotenza i fatti realmente accaduti e vederli in una pellicola è quasi come sentirli sulla propria pelle.

8) Il figlio di Saul (2015)

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I migliori film sulla Shoah: Il figlio di Saul

Film di László Nemes, Saul è un deportato ad Auschwitz-Birkenau reclutato come sonderkommando, cioè colui che deve rimuovere i corpi dalle camere a gas per cremarli. Purtroppo tra i cadaveri riconosce quello del figlio, e da quel momento in poi il suo unico scopo è la ricerca di umanità in un gesto semplice: quello di dargli una degna sepoltura. Nemes, regista ungherese al suo esordio, ci consegna lo sguardo spaesato di un padre (un eccezional Géza Röhrig) lasciando l’orrore sullo sfondo. Premio Oscar e Golden Globe come Miglior Film Straniero.

7) Il bambino con il pigiama righe (2008)

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I migliori film sulla Shoah: Il bambino con il pigiama a righe

“Bruno aggrottò la fronte. Pensò alla gente con il pigiama a righe e si chiese che cosa stava succedendo ad Auscit e che forse era una brutta cosa, se faceva sembrare le persone così malate. Nulla di tutto questo aveva un senso.”

Ci troviamo ancora una volta di fronte a un film tratto da un romanzo di John Boyne. L’adattamento cinematografico è di Mark Herman e la storia è quella dell’orrore dei campi di sterminio visto attraverso gli occhi di due bambini di otto anni, la nascita di un’amicizia tra il figlio di un ufficiale nazista e un bambino ebreo rinchiuso in un campo di concentramento. Il finale sarà drammatico e, attraverso gli occhi dei bambini, l’assurdità dell’Olocausto appare ancora più evidente.

Il Rabbino Benjamin Blech rispetto ad alcuni elementi controversi del libro di Boyne spiega: “Ad Auschwitz non c’erano bambini ebrei di 9 anni – I nazisti gassavano immediatamente tutti coloro che non fossero abbastanza grandi per lavorare…”.

6) Il pianista (2002)

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I migliori film sulla Shoah: Il Pianista

“Henryk: Se ci pungete non sanguiniamo, se ci fate il solletico non ridiamo, se ci avvelenate non moriamo e se ci fate un torto non cercheremo di vendicarci.

Szpilman: Molto appropriato.

Henryk: Per questo lo tengo con me.”

Roman Polański porta sul grande schermo il romanzo autobiografico Il pianista di Władysław Szpilman. L’attore Adrien Brody veste i panni di Szpilman, un pianista ebreo che viene esiliato in un ghetto creato dai nazisti a Varsavia dopo l’invasione della Polonia. Il film si è aggiudicato la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002 e 3 Premi Oscar su 7 nomination: Migliore regia, sceneggiatura non originale e Miglior attore protagonista (Adrien Brody).

5) La tregua (1997)

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I migliori film sulla Shoah: La Tregua

“Ma solo dopo molti mesi svanì in me l’abitudine di camminare con lo sguardo fisso al suolo, come per cercarvi qualcosa da mangiare o da intascare presto e vendere per pane; e non ha cessato di visitarmi, ad intervalli ora fitti, ora radi, un sogno pieno di spavento.”

Tratto dal romanzo di Primo Levi, La tregua approda al cinema diretto da Francesco Rosi. La trama si basa sulle memorie dello scrittore, qui interpretato dall’attore americano John Turturro, dall’abbandono dei tedeschi da Auschwitz con l’arrivo dell’armata sovietica fino al viaggio per ritornare in Italia. Emblematico fim vincitore di 4 David di Donatello: Miglior film, regia, produttore e montaggio.

4) La vita è bella (1997)

I migliori film sulla Shoah: La vita è bella

“Giosuè: Perché i cani e gli ebrei non possono entrare, babbo?

Guido: Gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Ognuno fa quello che gli pare, Giosuè. Là c’è un negozio, un ferramenta, dove non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli. E là c’è un farmacista, ieri ero con un mio amico, un cinese che c’ha un canguro, dice: si può entrare? No, qui cinesi e canguro non ce li vogliamo. Eh, gli sono antipatici, che vuoi fare?”

Qui giochiamo in casa con un film che ha segnato la storia: è considerato uno dei capolavori della storia recente del cinema italiano, vincitore di numerosi premi, tra cui tre Oscar ( Miglior Film straniero, Miglior Attore Protagonista e Miglior Colonna Sonora Nicola Piovani). La vita è bella di Benigni esprime al meglio il suo estro creativo vantando molti primati come l’incasso migliore di sempre fino al 2011 (superato da Zalone con Che bella giornata) e il film italiano che ha incassato di più al mondo, quello più premiato agli Oscar e il più visto al suo primo passaggio in TV.

Benigni firma il suo capolavoro narrando l’orrore dell’olocausto attraverso gli occhi di un padre che cerca di nascondere tutta la ferocia inspiegabile delle leggi razziali a suo figlio.

3) La scelta di Sophie (1982)

I migliori film sulla Shoah: La scelta di Sophie

“L’affermazione più profonda che sia stata fatta sinora su Auschwitz non era un’affermazione, ma una risposta.

La domanda: “Ad Auschwitz, dimmi, dov’era Dio?”

La risposta: “Dov’era l’uomo?” 

Tratto da un romanzo dello scrittore americano William Styron, il film di Alan J. Pakula racconta un’appassionata Sophie interpretata da Meryl Streep: una donna polacca, sopravvissuta ai campi di concentramento, che ha trovato il suo posto nel mondo grazie all’amore per Nathan (Kevin Kline), un brillante intellettuale ebreo, ma segnato indelebilmente dall’Olocausto. Quando uno scrittore di New York (Peter MacNicol) fa capolino nel rapporto della coppia, riporterà alla luce un oscuro segreto che rischia di compromettere la felicità di Sophie. Il film è stato candidato a 5 Premi Oscar con una statuetta vinta da Meryl Streep come Miglior attrice protagonista. L’American Film Institute ha inserito il film nella classifica dei 100 migliori film americani di tutti i tempi (91° posto).

2) Schindler’s List – La lista di Schindler (1993)

I migliori film sulla Shoah: Schindler’s List

“Chi salva una vita, salva il mondo intero.”

Personalmente il film più rappresentativo del genere. Sul grande schermo Steven Spielberg narra la storia di Oskar Schindler, interpretato da Liam Neeson, e il gesto eroico di un uomo che ha cercato di contrastare l’olocausto attraverso la salvezza di alcune vite dagli orrori dei campi di concentramento.

Evocativo e struggente, quel bianco e nero che narra l’orrore e si rivela potente agli occhi di chi lo guarda, specialmente nel momento in cui appare la bambina dal cappotto rosso, unico colore rilevabile a rappresentanza del sangue versato. Il film conquista 12 nomination agli Oscar vincendo 7 statuette, tra cui quelle per il miglior film e la miglior regia.

1) Il diario di Anna Frank (1959)

I migliori film sulla Shoah: Il diario di Anna Frank

‘Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.’

La storia delle storie. Le emozionanti parole di una ragazzina ebrea tedesca diventata il simbolo dell’olocausto attraverso il suo diario, scritto proprio nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti. Una tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.

Il diario di Anna Frank (The Diary of Anne Frank) è un film del 1959 diretto da George Stevens, basato sull’adattamento teatrale del diario, è stato girato a 14 anni di distanza dalla morte di Anna Frank. Lo ricordiamo anche come vincitore di tre Premi Oscar (migliore attrice non protagonista, migliore fotografia b/n, migliore scenografia b/n), e per la colonna sonora composta da uno dei più grandi compositori americani di musiche da film, Alfred Newman, dove ha ripreso il tema dell’Ultima Cena che apre il preludio del Parsifal di Wagner.

(+1) Bonus track: Jojo rabbit (2019)

 

“Elsa Korr : Non sei un nazista, Jojo. Sei un bambino di dieci anni a cui piace indossare una buffa uniforme e che vuole fare parte di un gruppo.”

Liberamente tratto dal romanzo del 2004 Il cielo in gabbia (Caging Skies) di Christine Leunens, già pubblicato col titolo Come semi d’autunno, il film è una commedia sul nazismo.

L’idea centrale di Jojo Rabbit infatti non è tanto l’amico immaginario (Hitler), ma fare di una tipica storia di nazismo un film di formazione o coming of age. Jojo Rabbit è la storia di Jojo, bambino indottrinato dalla propaganda nazista che vive a Berlino con la mamma nei giorni del crollo del terzo Reich e dell’invasione degli alleati.

Senza tradire i fatti della Storia, Waititi la ricostruisce con l’inventiva del piccolo protagonista, realizzando un’operazione poetica simile a quella de “La vita è bella” di Roberto Benigni (peraltro citato nella scena in cui Rose per sviare i sospetti del figlio inizia a muoversi come faceva Benigni, simulando i gesti di una marionetta), trasformando l’orrore in un’avventura ludica e la tragedia in un romanzo di formazione.

 

 

Valentina Biafore

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