Nel Freddo dell’Estate: un giallo nella Toscana distopica di Francesco Frosini

Nel Freddo dell’Estate: un giallo nella Toscana distopica di Francesco Frosini

ITALIA – E’ uscito Nel Freddo dell’Estate, il romanzo d’esordio di Francesco Frosini. Per l’occasione, è necessario uno strappo alla regola: non sarà lui a raccontare i grandi personaggi della letteratura o dello sport su MyWhere, ma saremo noi a intervistarlo, per conoscere tutti i segreti del suo giallo.

Ho voluto immaginare una penisola italiana in cui Garibaldi aveva fallito, ancora legata agli Asburgo, dove l’italiano e il tedesco si mescolano tra loro”. È in questa ambientazione che si muove il Regio Commissario Diego Guerrini. Chi è? È il protagonista di Nel Freddo dell’Estate, romanzo d’esordio di Francesco Frosini, giovane scrittore (ormai possiamo dirlo a tutti gli effetti) e brillante redattore di MyWhere.

La sua opera particolare e ambiziosa – Francesco ha letteralmente creato un mondo tutto nuovo –  è arrivata in finale alla quarta edizione Premio 1 Giallo x1000 di Zeroundici Edizioni e da venerdì 30 luglio, sarà disponibile nei principali store online, da Amazon a IBS, fino ad arrivare a  La Banda del Book dove è già prenotabile cliccando qui.

NEL FREDDO DELL’ESTATE: COSA RACCONTA IL LIBRO DI FRANCESCO FROSINI

Nel Freddo dell'Estate
La copertina di Nel Freddo dell’Estate, il libro di Francesco Frosini

 

Nel 1960, in un’Italia ancora divisa in piccoli Stati, Diego Guerrini è il nuovo Regio Commissario del Compartimento Sud della città di Viareggio, nel Granducato di Toscana. Nella piovosa mattina del 14 settembre, Alberto Locelso si presenta con una richiesta d’aiuto. Il suo collega, il giornalista Nicola Bernardi, in procinto di far pubblicare un articolo scioccante, è scomparso da cinque giorni. Diego, vecchio amico di Nicola, si mette subito sulle sue tracce, aiutato dal giovane Piero. Il rinvenimento di un cadavere nella Pineta di Ponente, con segni di violenza, fa subito temere il peggio. Le indagini, osteggiate fin dall’inizio, lo porteranno sulle tracce di una cospirazione legata a una drammatica situazione politica nei palazzi del potere di Firenze: ai vertici un gruppo nell’ombra sta lavorando per sovvertire lo status quo.

INTERVISTA ALL’AUTORE

 

 

Su MyWhere, Francesco scrive articoli di sport, letteratura e molto altro. Oggi però è necessario un cambio di veste. È con grande felicità che vogliamo farci raccontare direttamente da lui tutte le particolarità del suo libro, senza svelare troppo certo, stiamo parlando di un giallo naturalmente …

Caro Francesco, di solito su MyWhere siamo abituati a leggerti e a vederti raccontare. Come ci si sente a presentare il tuo primo romanzo?

Ciao Paolo e un caro saluto a tutti i lettori e autori di MyWhere. Per prima cosa ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di esser qui a presentare il mio primo romanzo. Devo dire che è una grande emozione perché è un traguardo personale che, se devo essere sincero, non avrei mai sperato di poter raggiungere. Quasi ancora non ci credo. Ho sempre pensato che scrivere non fosse una cosa per me, che mi dovessi limitare a leggere. Ma da accanito lettore (e scrittore di articoli), il poter dar vita a una storia tutta mia era un desiderio a cui volevo dare forma. Grazie alla perseveranza, ho avuto la forza di iniziarlo, finirlo e la fortuna di pubblicarlo con 0111 edizioni, a cui vanno i miei sentiti ringraziamenti.

La mia speranza è che il lettore si possa immergere nel mondo che ho creato, cogliendone ogni sfumatura e perdendosi nelle strade delle città, che possa sentire il profumo della pioggia e la paura dei personaggi. Insomma, spero di poter catturare l’attenzione dall’inizio alla fine!

Ci racconti Nel freddo dell’estate? Qual è a tuo avviso la particolarità del tuo romanzo?

Vorrei risponderti subito alla seconda domanda che mi hai posto. Credo che la particolarità del mio romanzo sia il periodo storico in cui ho deciso di ambientarlo. Infatti, Nel freddo dell’estate è un giallo ambientato nel Granducato di Toscana del 1960, tra Viareggio e Firenze. Ho voluto immaginare una penisola italiana in cui Garibaldi aveva fallito la tanto desiderata Unità d’Italia, rimanendo ancorati alla suddivisone in tanti Stati sovrani. Il lettore si ritroverà in una Toscana legata agli Asburgo, dove l’italiano e la lingua tedesca si mescoleranno tra loro. È in questa realtà che il Regio commissario Diego Guerrini, del Compartimento Sud della città di Viareggio, la piovosa mattina del 14 settembre riceve in ufficio la visita di Alberto Locelso, il cui collega, il giornalista Nicola Bernardi, è scomparso da cinque giorni. Diego, spinto dal forte legame che lo legava a Nicola, si mette subito sulle sue tracce, aiutato dal giovane Piero. Le indagini verranno osteggiate fin dall’inizio, ma finiranno per condurlo sulle tracce di una cospirazione tra le mura di Palazzo Vecchio.

Quali sono i tuoi punti di riferimento narrativi del genere giallo? 

Potrei star qui tutto il giorno a elencare autori e autrici di romanzi gialli con i quali mi sono “formato”. Sicuramente il più importante, anzi, la più importante è senza dubbio Agatha Christie, della quale anche il nostro protagonista è grande lettore. Credo non ci sia nessuno come lei che più rappresenta questo genere. Un modo unico e semplice di scrivere trame all’apparenza complicate, ma costruite in modo tale da permette al lettore di ragionare insieme a Poirot e Miss Marple.

Devo molto anche ad autori italiani come Scerbanenco, Vichi, Manzini e Carofiglio. Mi fermo qui, altrimenti serve un’altra intervista!

Capitolo personaggi. Qual è quello a cui ti sei legato di più del tuo libro? 

Bella domanda. Di primo acchito vorrei dirti il protagonista, Diego Guerrini, perché è stato il primo su cui ho lavorato, nato prima della storia stessa e nel quale un po’ mi rispecchio. Ma ritengo Clara un personaggio fondamentale per lo sviluppo narrativo. Lei fa perdere la stabilità emotiva del protagonista e intorno a lei si nasconde il passato turbolento di Diego.

Sarà un personaggio molto importante all’interno del romanzo, ma non voglio aggiungere altro né focalizzare l’attenzione del lettore troppo su di lei. Potrebbe non piacere all’inizio ma son sicuro che sarà in grado di far ricredere.

In conclusione, ti chiedo: Questa bellissima prima opera (finalista al Premio 1 Giallo x1000) segnerà l’inizio di una saga sempre all’insegna del giallo?

L’idea è esattamente quella. Il lettore non avrà, in questo romanzo, un puzzle con tutti i tasselli al posto giusto. Voglio lasciare briciole da seguire nella storia successiva, spingere il lettore a farsi domande sui personaggi, su ciò che è accaduto loro in passato e cosa accadrà in futuro. Ovviamente nei miei piani, ogni storia dovrà essere stand alone, comprensibile senza aver obbligatoriamente letto il romanzo precedente.

Quindi, che dire… vi aspetto per il prossimo romanzo!

Paolo Riggio

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