La Seconda Luna

La Seconda Luna

Prima di La Seconda Luna, di Sabato 20 Febbraio, ho incontrato Alessandro Liuzzi, Andrea Zantonello e Francesca Pierantoni

Incontro Alessandro Liuzzi e Andrea Zantonello durante la pausa che si sono concessi mentre stanno provando il loro ultimo copione La Seconda Luna opera scritta a quattro mani e interpretata dagli stessi autori-attori. Li avevamo già visti in una commedia agro-dolce Da Cosa nasce Casa, presentata due anni or sono al Teatro San Salvatore di Bologna, ci erano piaciuti anche perché affrontavano ruoli che ben si addicevano ad entrambi non tanto per il fatto che in quanto autori si fossero ragionevolmente cuciti  le parti addosso  essendo gli argomenti a loro noti, ma la commedia era ben costruita, originale con un meccanismo semplice, preciso e divertente nell’insieme non potevano che riscuotere il nostro plauso. Abbiamo deciso di continuare a seguirli anche in questa loro ultima prova un po’ per sfida ma anche per curiosità insieme, cercando di vedere come se la caveranno questa volta di fronte ad un testo dai toni più cupi e intrinsecamente votato al dramma. La pièce, mi dice Alessandro Liuzzi “nasce da un lavoro a quattro mani, un testo dai toni più forti e drammatici” con l’intento esplicito che lo stesso andasse “a toccare in maniera più diretta e più incisiva sui diritti civili e sui diritti delle coppie omosessuali.” L’argomento è pertanto di un’attualità estrema, è di questi giorni infatti l’accesa discussione sui diritti civili tanto che La Seconda Luna potrebbe collocarsi in un ambito quasi da teatro-giornale se non ancora documentario. Totalmente scritto da entrambi e sottoposto alla supervisione di Francesca Pierantoni, qui presente accanto a noi, perché regista, La Seconda Luna è un’opera nel quale gli autori, come sempre, hanno profuso molto di loro stessi, pur non essendo (sperabilmente!) uno scritto autobiografico ma nel quale molto di loro è presente avendo poi gli Stessi sviluppato una sorta di legame affettivo con il testo in oggetto, durante l’anno occorso per confezionarlo!

“Un dramma contemporaneo che tocca dei temi reali” continua Alessandro Liuzzi “non necessariamente dove cuore fa rima con amore”. Gli Autori dichiarano di aver scelto la via più scomoda chiedendo “al pubblico una riflessione in più” confessano di essere “ambiziosi e fiduciosi nel nostro pubblico perché questa volta stiamo chiedendo di fermarsi, di pensare e di immedesimarsi, nella storia” nella quale trasversalmente chiunque può identificarsi, “Speriamo che il pubblico in qualche modo possa spogliarsi dei timori e delle paure ed effettivamente mettersi con noi sul palco, per potere avere chiaro cosa significa  essere riconosciuti da un punto di vista affettivo piuttosto che no, cos’è un amore più difficile rispetto ad un altro” la questione resta quindi aperta  a chiunque voglia immedesimarvisi, sicuramente il parametro è trasversale a tutti e questo indipendentemente dalle proprie inclinazioni amorose. “La storia muove da un imprevisto nato all’interno di questa coppia, già esistente, già collaudata con i propri meccanismi, con un proprio equilibrio, con due entità caratteriali ben distinte e con le proprie dinamiche” una coppia in parte autoreferenziale e autarchica per così dire: l’amore rende egoisti! La reazione dei due personaggi al dramma incombente, sarà completamente inaspettata, ribaltando i cliché e le vite dei due personaggi così “assisteremo ad una evoluzione dei protagonisti” che a parere degli Autori si profila come interessante perché “vedremo se davvero l’amore va al di là di tutto, se davvero l’amore cementa qualsiasi tipo di cambiamento di rotta vedremo se questa storia d’amore finisce realmente oppure no”. Inoltre ribadiscono con molta fermezza che  “noi crediamo di avere sviluppato questa tematica, in maniera molto delicata, molto poetica in alcuni tratti, trattando cose molto forti ma senza necessariamente metterci il carico da mille sullo sviluppo, ci sono tante cose che si intuiscono all’interno di questo testo e abbiamo puntato sul fatto di avere un pubblico intelligente da poterle intuire, non tutto va detto!”

Osserva  Francesca Pierantoni “la storia che abbiamo voluto raccontare è una storia normale, è una storia di vita di tutti i giorni, e quello che abbiamo voluto fare, quello che ci preme di fare arrivare al nostro pubblico è come una storia normale, una storia di tutti i giorni, una storia che capita a chiunque” segue però la variante con esiti alquanto opposti, per cui il gioco cambia a seconda che “se capita ad una coppia con diritti oppure se capita ad un coppia che questi diritti non li ha. La cosa che ci preme mettere davanti all’attenzione del pubblico (è chiedere se N.d.R.) è giusto che se capita a me nato in una certa condizione, io possa avere tutta una serie di diritti?” al contrario accade invece per chi di questi diritti ne sia di fatto privo: da ciò si evince come ancora la legge non sia, purtroppo, uguale per tutti!

Andrea Zantonello ci tiene a sottolineare come siano entrambi stati  fortemente segnati dal punto di vista della scrittura e dal soggetto insieme, tanto da temere che “tutto fosse troppo” data la carica emotiva che fluiva in entrambe le direzioni: dal testo agli autori e viceversa, al punto da richiedere la supervisione alla regista che si è attivata prontamente   visto il soggetto e l’argomento insieme! Un’opera  che trova anche  nella recitazione di Alessandro Liuzzi e Andrea Zantonello un pieno compimento e una realizzazione ottimale.

Insomma “è una storia che” –continua la Regista – “tutti abbiamo vissuto, tutti hanno un’esperienza di malattia, questa storia è vissuta dall’interno della malattia, spoglia le persone fino all’anima: vediamo i due protagonisti che si dibattono, veramente come i pesci pescati in un secchio e questo rende la situazione così vera e pur così normale, nella malattia vediamo l’anima di queste persone.” Quello che emerge con più amarezza ancora è che “al di là del dolore esiste l’ansia di non potersi donare completamente all’altra persona perché la legge non te lo consente.”

Un’opera quindi che mette in scena l’attualità con le tinte forti del dramma, la durezza del soggetto che si stempera però nella musicalità a tratti poetica della scrittura: le premesse perché sia anche un buono spettacolo ci sono tutte vista  la cura, la lunga gestazione dell’opera  e il lavoro intenso dei Nostri bravi protagonisti rispettivamente Diego e Tommaso della pièce. Che altro aggiungere? Andiamoli a vedere!

INFO

Sabato 20 Febbraio 2016 ore 21
Domenica 28 Febbraio 2016 ore 18.30
Teatro San Salvatore via Volto Santo 1 Bologna.

Per info e prenotazioni:
– Andrea 3496041953
Alessandro 3935853390
– Facebook Alessandro Liuzzi e Andrea Zantonello
Pagina Facebook: Chiunque altro da sé
Costo del biglietto 10 euro
La foto della locandina è di  Lorenzo Prodon

Daniela Ferro

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