Salman Rushdie, chi è lo scrittore accoltellato a New York

Salman Rushdie, chi è lo scrittore accoltellato a New York

MONDO – Ieri, venerdì 12 agosto, lo scrittore Salman Rushdie è stato accoltellato da un aggressore che si è precipitato sul palco della Chautauqua Institution di New York. Trasportato d’urgenza in ospedale con l’elicottero, è stato operato e intubato.

Ma chi è Salman Rushdie? Probabilmente molti in queste ore se lo stanno chiedendo. E perché è stato aggredito così brutalmente?

SALMAN RUSHDIE

Salman Rushdie è uno scrittore indiano, naturalizzato britannico, tra i più celebrati e di successo di tutti i tempi grazie anche al suo secondo romanzo, I figli della mezzanotte, vincitore dell’illustre Booker Prize nel 1981.

Nasce a Mumbai (oggi Bombay) nel giugno del ’47, due mesi prima dell’indipendenza indiana dalla Gran Bretagna. ‎A 14 anni parte per l’Inghilterra, studiando nella città di Rugby, ottenendo in seguito una laurea con lode in storia presso il prestigioso King’s College di Cambridge.‎

‎Divenuto cittadino britannico lascia decadere la sua fede musulmana. Inizia a lavorare per brevi periodi come attore e poi come copywriter pubblicitario, mentre si dedica anche alla stesura di romanzi.‎

‎Il suo primo libro pubblicato, Grimus, non ottenne un enorme successo, ma alcuni critici lo videro come un autore con un potenziale significativo.‎

‎Rushdie impiegò cinque anni per scrivere il suo secondo libro, il sopracitato I figli della mezzanotte. Ampiamente acclamato dalla critica, ha venduto mezzo milione di copie, tanto che Le Monde lo colloca tra i 100 libri del secolo.

‎Il terzo romanzo La vergogna – uscito nel 1983 – parlava di un Pakistan appena mascherato. Passano quattro anni dopo e scrive Il sorriso del giaguaro. Viaggio in Nicaragua.

I VERSI SATANICI

Salman Rushdie

Poi è la volta del quarto libro, quello che cambierà la sua storia. Un libro incriminato, il libro che gli ha inimicato un popolo.

Siamo nel 1988. Salman pubblica I versi satanici. Si tratta di un romanzo surrealista e post-moderno che ha suscitato indignazione tra alcuni musulmani, che hanno considerato il suo contenuto blasfemo.‎

L’India è stato il primo paese a vietarlo. Il Pakistan ha seguito l’esempio, così come vari altri paesi musulmani e il Sudafrica. ‎

‎Il romanzo, nel frattempo, viene elogiato in molti ambienti vincendo anche il Whitbread Prize per i romanzi.

Ma, come detto, i musulmani lo consideravano un insulto all’Islam. Ma per quale motivo?

Si opponevano (insieme ad altre particolari) sia al fatto che a due prostitute nel libro venissero dati nomi di mogli del profeta Maometto sia al titolo stesso del libro che si riferiva a due versetti rimossi dal profeta Maometto dal Corano, perché credeva che fossero ispirati dal diavolo. Salman, però, ha sempre respinto le accuse di blasfemia.

LE PROTESTE MUSULMANE

Le proteste dilagarono molto velocemente. ‎Nel gennaio 1989, i musulmani di Bradford, nel Regno Unito, bruciano ritualmente una copia del libro.

‎A Mumbai, la città natale di Rushdie, 12 persone sono state uccise durante intensi disordini musulmani. Mentre a Teheran, Iran, l’ambasciata britannica viene presa di mira.‎

‎Nel Regno Unito, invece, la comunità musulmana si divide: alcuni leader esortano alla moderazione mentre altri sostengono l’ayatollah. A condannare le minacce di morte sono gli Stati Uniti, la Francia e tutti gli altri paesi occidentali.‎

‎A causa di questo libro, Rushdie inizia a vivere di nascosto insieme alla moglie e costantemente sotto scorta. Il suo rammarico più volte espresso per questa situazione non è mai servito per far ricredere l’ayatollah che sempre rinnova il suo appello per la morte dell’autore.

La condanna a morte contro Rushdie ha, però, smesso di essere formalmente sostenuta dal governo iraniano nel 1998 e negli ultimi anni l’autore ha goduto di un nuovo livello di libertà. ‎

‎Ma le minacce alla sua vita sono sempre rimaste sotto la superficie pronte a uscire e l’attuale leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha detto che la fatwa contro Rushdie è stata sparata come un proiettile che non si fermerà fino a quando non colpirà il suo obiettivo.‎

NON SOLO SALMAN

Non solo Salman, ma anche gli stessi uffici della casa editrice, la nota Viking Penguin, ricevono minacce di morte. ‎Ma il libro, nonostante tutto, diventa in breve tempo un best-seller su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Poi tocca anche al traduttore giapponese de’ I versetti satanici, trovato ucciso in un’università a nord-est di Tokyo nel luglio 1991, accoltellato più volte e lasciato nel corridoio fuori dal suo ufficio all’Università di Tsukuba. Il suo assassino non è mai stato trovato.

‎Anche il traduttore italiano, Ettore Capriolo, è stato accoltellato (sopravvivendo) nel suo appartamento a Milano.‎ Stessa sorte per il traduttore norvegese del libro, William Nygaard accoltellato nel 1993 fuori dalla sua casa di Oslo.

GLI ANNI RECENTI E L’ATTENTATO

Negli ultimi due decenni ha pubblicato Shalimar il Clown, L’incantatrice di Firenze, Due anni otto mesi e ventotto notti, La casa d’oro e Quichotte.‎

‎Rushdie è stato sposato quattro volte e ha due figli. Ora vive negli Stati Uniti ed è stato nominato cavaliere nel 2007 dalla regina per i suoi servizi alla letteratura.‎

‎Nel 2012, ha pubblicato un libro di memorie della sua vita sulla scia della controversia sui versetti satanici.‎

Ieri, è stato accoltellato circa una quindicina di volte a New York. Operato, adesso è attaccato a un respiratore e rischia di perdere anche un occhio. Roberto Saviano, sul Corriere della Sera, ha scritto che Salman Contro tutti i fanatici si è ripreso la vita.

Siamo sicuri che saprà riprenderla anche questa volta.

Francesco Frosini
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