Il romanesco in scena: L’angelli ribbeli di Massimo Verdastro

Il romanesco in scena: L’angelli ribbeli di Massimo Verdastro

ROMA – Giovedì 25 agosto lo spettacolo in dialetto romanesco in scena a Castel S. Angelo a cura di Massimo Verdastro con le poesie di Belli e Trilussa a Castel S. Angelo. Prosegue la sua programmazione per il pubblico di romani e turisti, la manifestazione di danza, musica e spettacolo Sotto l’angelo di Castello voluta dalla Direzione Musei Statali della Città di Roma e il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo, diretti da Mariastella Margozzi. Alla direzione e all’organizzazione del progetto culturale  Anna Selvi.

Nella serata di giovedì 25 agosto la rassegna Sotto l’Angelo di Castello ci riserva un recital di poesia.  Massimo Verdastro  porta in scena il romanesco in  L’ANGELI RIBBELLI dai sonetti biblici di Giuseppe Gioachino Belli alla poesia di Trilussa con l’ accompagnamento delle percussioni di Giovanni Canale. Collaborazione artistica di Riccardo Liberati, musiche di Francesca Della Monica, luci di Marcello D’Agostino, suono di Marco Ortolani. Verdastro ci introduce così nel mondo dissacrante, ironico e satirico di due giganti della letteratura che, in epoche diverse, hanno dato al dialetto dignità artistica e letteraria facendone scoprire le enormi potenzialità comunicative. Niente di meglio che le parole dello stesso Massimo Verdastro per comprendere il senso della sua performance

I sonetti biblici del Belli così come i due componimenti di Trilussa sulla guerra sono materia magmatica, ironica, irriverente, comica e violenta, e nello stesso tempo incredibilmente vitale e presente.  Roma con le sue piazze e le sue strade è il teatro nel quale prendono vita le storie dell’Antico e del Nuovo testamento narrate dal Belli. Il poeta romano costruisce i suoi Sonetti con la lingua del popolo: a volte potente, iconoclasta, profana, seppur pervasa da un sentimento di profonda religiosità, ma l’intento non è mai descrittivo o illustrativo, tantomeno didascalico o macchiettistico. I due componimenti di Trilussa che affrontano con crudezza il tema della guerra, spostano la prospettiva da un piano di ricerca linguistica complessa e di grande respiro poetico come quella del Belli a quello di amara e durissima riflessione sul disastro di due Guerre Mondiali, delle quali Trilussa, per ragioni anagrafiche, rende lucida e tragica testimonianza.

Una lingua senza tempo per raccontare temi universali e condannare l’insensatezza e l’inutile crudeltà di controversie e conflitti.

Lo spettacolo si svolgerà giovedì 25 agosto presso il Cortile Alessandro VI alle ore 21.00.

Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo – Roma Lungotevere Castello, 50

Info e biglietti

l’ingresso agli spettacoli è consentito ai visitatori fino ad esaurimento dei posti disponibili ed è incluso nel costo del biglietto del Museo. E’ possibile acquistare i biglietti sia qui online nel sito, che tramite call center Ticketone allo 06/32810 o direttamente al botteghino del Museo.

Anna Maria Di Francesco

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