Inter, buon compleanno! 115 anni di storia nerazzurra

Inter, buon compleanno! 115 anni di storia nerazzurra

ACCADE OGGI – Il 9 marzo 1908 è una di quelle date segnate sui calendari di molti tifosi italiani. Nasce, infatti, il Football Club Internazionale Milano. Per tutti, l’F.C. Inter.

Buon Compleanno Inter! L’ F.C. Inter, fondata nel 1908, è una delle squadre più titolate d’Italia, con 19 titoli di campione d’Italia, 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, 3 Coppe UEFA, 2 Coppe dei Campioni/Champions League e 2 Coppe Intercontinentali/Coppa del Mondo per club FIFA.

Ripercorriamo insieme i 115 anni di storia interista!

Le origini del club: buon compleanno Inter

Alle 23.30 del 9 marzo 1908 a Milano da quarantaquattro dissidenti del Milan Cricket and Football Club, nasce il Foot-Ball Club Internazionale presso il ristorante milanese Orologio situato in Piazza del Duomo. Da quel giorno si inizia a festeggiare il compleanno dell‘Inter.

Nel suo primo anno di esistenza, l’Inter non partecipa a nessun campionato ufficiale. Deve aspettare il 1909, quando prende parte al campionato federale, la prima competizione ufficiale di calcio in Italia.

L’Inter si classifica al terzo posto nel suo girone, dietro al Milan e alla Pro Vercelli.

I primi successi: buon compleanno Inter

Per vincere deve aspettare poco. Già nel 1910 la squadra milanese, completamente ringiovanita rispetto a quella dell’anno precedente, arriva a sfidare nella finale per la vittoria la fortissima Pro Vercelli.

Gli anni successivi sono poveri di successi e la squadra, nonostante ottimi acquisti, come Luigi Cevenini (noto anche come Cevenini III) Julio Bavastro. Nel 1915, l’Inter si apprestava a vincere nuovamente, ma lo scoppio della Prima Guerra Mondiale impone lo stop al campionato.

Molti dei giocatori interisti raggiunsero le prime linee e la società nerazzurra, come del resto le altre, pagò un prezzo salatissimo alla guerra: Fossati, Bavastro e Caimi persero la vita. Nel 1919 con la fine della guerra il calcio riprende il suo svolgimento.

Il primo periodo post-bellico

Subito alla ripresa delle attività, l’F.C. Inter vince il suo secondo campionato italiano nel 1919-20, sconfiggendo il Livorno per 3-2. Poi, come accaduto dieci anni prima, la squadra ripiomba velocemente in un limbo di mediocrità.

La stagione 1927-28, nonostante il settimo posto finale, vede l’esordio di un giovanissimo Giuseppe Meazza.

Con l’instaurazione del regime fascista, l’Inter si trova a dover fare i conti con il proprio nome. Il Partito Fascista, infatti, non apprezza il nome Internazionale, non rispettoso della tradizionale italianità promossa dalla linea di governo. Il richiamo alla Terza Internazionale comunista è troppo evidente.

Inoltre, volendo il partito ridurre il numero di squadre per città, la squadra si fonde all’Unione Sportiva Milanese, terza squadra di Milano, mutando nome e casacca.

Nasce così la Società Sportiva Ambrosiana, con tenuta bianca con croce rossa e segnata dal fascio littorio.

L’Ambrosiana è la prima squadra a vincere, nel 1929-30, la Serie A cioè il primo campionato a girone unico, voluto per una maggior competizione in ambito europeo. Il mattatore dell’annata, ovviamente, non è altri che Meazza.

Inter
Una formazione vincitrice del 3º scudetto: da sinistra in piedi, Gianfardoni, Degani e Allemandi; accasciati, Rivolta, Viani e Castellazzi; seduti, Visentin, Serantoni, Meazza, Blasevich e Conti.

L’F.C. Inter tra le due guerre

Il decennio 1930-1940 continua a non portare grande fortuna alla squadra milanese. Dopo tre secondi posti consecutivi, nel 1938 e nel 1940 arrivano finalmente gli scudetti numero quattro e cinque. Il primo dei due vede una lunga cavalcata al fianco della Juventus, culminata davanti di un solo punto, sempre grazie ai gol di Meazza.

Tra i due successi in campionato, l’F.C. Inter (pardon, Ambrosiana) vince anche la sua prima Coppa Italia, contro il Novara.

Inter
Una formazione dell’Ambrosiana-Inter vincitrice dello scudetto nel 1938.

In guerra, di nuovo

Otto giorni dopo la vittoria del quinto scudetto, Mussolini dichiara l’entrata in guerra dell’Italia. Il campionato va avanti e l’Ambrosiana, ceduto anche Meazza, non riesce più a imporsi, finendo per navigare nelle zone basse della classifica.

Il campionato viene interrotto quando ormai anche sul suolo italico arrivano gli scontri bellici. Dopo la caduta del regime fascista, il 27 ottobre 1945 Masseroni (presidente dal 1942) annuncia il ritorno al nome originale.

Era tornata l’Internazionale.

Nel dopoguerra la squadra fatica a decollare, nonostante il ritorno ai gironi territoriali. I risultanti, seppur non pessimi, non sono degni di nota. Fino al 1952, con l’arrivo del nuovo allenatore, Alfredo Foni.

L’arrivo di Foni rappresenta una svolta per la storia nero-azzurra. Con lui cambia approccio tattico, curando maggiormente la fase difensiva. I frutti di questo lavoro sono altri due scudetti. Poi di nuovo il buio, il compleanno dell’Inter non è dei più felici.

 

Un’epoca d’oro e anni bui

Negli anni ’60, l’F.C. Inter ebbe una grande ripresa, grazie alla guida dell’allenatore Helenio Herrera, che introdusse la tattica del famoso catenaccio, un sistema difensivo che prevede l’organizzazione di una linea difensiva molto bassa. Questo approccio fu in grado di fermare anche gli attacchi più forti, e consente alla squadra di vincere il campionato italiano per tre volte di fila, dal 1963 al 1966, e la Coppa dei Campioni nel 1964 e nel 1965.

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I giocatori interisti festeggiano sul campo di San Siro per la vittoria della loro seconda Coppa dei Campioni.

L’ultimo atto di questa grande squadra è la vittoria dell’undicesimo scudetto nel ’71. Poi anni bui fino al 1978, quando vince la Coppa Italia, e al 1982 con la vittoria dello scudetto e della Coppa Italia.

 

Il Trap

L’estate 1986 porta alla guida dell’F.C. Inter l’ex bianconero Giovanni Trapattoni, vincitore di 6 Scudetti. Svolta? Sì, ma non nell’immediato. Ci voglio tre anni prima di arrivare al successo, grazie anche agli innesti dei tedeschi  Lothar Matthäus e Andreas Brehme.

L’era Trapattoni si chiuse dopo cinque anni, con l’aggiunta della prima Supercoppa italiana e della Coppa Uefa.

 

Gli anni ’90: buon compleanno Inter

Gli anni ’90 portano in dono grandi campioni, con la speranza di ottenere successi immediati. Prima gli olandesi Wim Jonk e Dennis Bergkamp.

Tuttavia in Serie A la caduta in classifica fa temere la retrocessione, evitata solo all’ultima giornata. Altro percorso, invece, in Europa. In Coppa UEFA, Bergkamp si laurea capocannoniere trascinando la squadra alla finale, vinta, contro il Casino Salisburgo.

Nel 1993 inizia invece l’Era di Massimo Moratti. Ma l’unico risultato che arriva, nonostante gli innesti (Ronaldo, Baggio, Pirlo, Ventola ), è un’altra Coppa Uefa per l’F.C. Inter. Il 1995 è invece l’anno dell’arrivo di un giovanissimo argentino, dalla faccia pulita e per bene. Si chiama Javier Zanetti. Il resto è storia.

 

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Giuseppe Bergomi e Riccardo Ferri con la Coppa UEFA conquistata al termine della doppia finale del 1990-1991 con la Roma.

Il nuovo Millennio dell’F.C. Inter e il Triplete: buon compleanno Inter

Nell’estate del ’99 arriva il vincente Marcello Lippi, con la speranza e di risollevare la squadra anche in Italia. Arrivano Vieri, Panucci, Jugović e Di Biagio, oltre agli acquisti di Seedorf e Córdoba a gennaio. Insomma un mercato faraonico.

Anche con Lippi, però, i risultati non arrivano. Arriva, però, in panchina Héctor Cúper ma i risultati non cambiano.

Nel 2004 si siede sulla scottante panchina Roberto Mancini. Il primo successo è la Coppa Italia alla fine della stagione 2004-05. Un po’ come il compleanno dell‘Inter, l’anno dopo porterà tanta felicità al popolo nerazzurro.

Il 2006 è l’anno di Calciopoli e porterà, oltre alla Juventus in serie B, all’apertura di un ciclo che durerà ben cinque anni. Prima Mancini e poi Mourinho guidano la squadra alla vittoria di quattro scudetti (più quello assegnato per Calciopoli), tre Coppe Italia e tre Supercoppe. Intanto il compleanno dell’Inter tocca le 100 candeline nel 2008. La ciliegina sulla torta è la Champion League del 2010, a coronamento di un’annata strepitosa, guidata da Milito, Eto’o e Sneijder.

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Una formazione dell’Inter nella stagione 2009-2010. Da sinistra, prima fila: Vieira, Maicon, Toldo, Materazzi, Lúcio e Eto’o; seconda fila, Stanković, Quaresma, Zanetti, Muntari e Milito.

Dopo le vittore del Mondiale per club, della Coppa Italia e della Supercoppa, l’Inter, vive dieci anni senza alzare trofei, con la Juventus che infila un serie di 9 scudetti consecutivi.

A interrompere questa egemonia è proprio l‘Inter, guidato proprio dall’ex bandiera juventina Antonio Conte nel 2021 che sfiora anche il successo in Europa League.

Nel 2022, con l’arrivo di Simone Inzaghi, la squadra perde il campionato per un solo punto contro la rivale cittadina del Milan vincendo però la Coppa Italia e la Supercoppa italiana.

Il futuro è tutto ancora da scrivere ma intanto Buon Compleanno Inter!

Francesco Frosini
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