Napoli di Conte: difesa a tre o quattro, possibili sorprese tattiche

Napoli di Conte: difesa a tre o quattro, possibili sorprese tattiche

ITALIA – L’insediamento di Antonio Conte sulla panchina del Napoli riaccende la discussione sul sistema di gioco della squadra partenopea. Si prospetta una rivoluzione tattica.

Napoli di Conte, finalmente è tutto fatto. Quello che sembrava un sogno cullato dai tifosi napoletani è diventato realtà. Il solito post del presidente Aurelio De Laurentis, pubblicato su X stamattina alle 11.45, ha fatto esplodere di gioia la città. Conte è fermo dalla fine di marzo 2023, quando ha lasciato il Tottenham dopo uno sfogo in conferenza stampa. Da allora, è stato associato a diverse squadre: Bayern Monaco, Chelsea, Milan e persino a un ritorno alla Juventus ma alla fine il Napoli sarà il nuovo inizio del comandante leccese.

Napoli di Conte
Antonio Conte

Questo matrimonio si è fatto nonostante la certezza che la squadra partenopea non parteciperà alle competizioni europee nella prossima stagione, proprio come la prima Juventus di Conte che nel 2011/2012 vinse il campionato senza impegni internazionali, iniziando un ciclo di vittorie. Chissà che il destino non riservi al popolo napoletano un futuro vittorioso come quello dei loro acerrimi nemici di campo.

La rivoluzione tattica di Conte

Il dilemma sul modulo emerse già a ottobre, quando Conte venne indicato come possibile sostituto di Rudi Garcia. Come si adatterà il 4-3-3, che ha portato successi sotto il regime di  Spalletti, alla difesa a tre preferita da Conte? Come si disporrà il Napoli in campo? Potrebbe esserci una sorpresa tattica dietro l’angolo.

In una lunga intervista rilasciata a febbraio al ‘Daily Telegraph’, Conte ha aperto alla possibilità di passare dalla difesa a tre a una difesa a quattro. Durante la conversazione con il giornalista Matt Law a Torino, il neo tecnico azzurro ha illustrato le tattiche utilizzate al Chelsea e al Tottenham, mostrando un nuovo schema difensivo a quattro che vorrebbe sperimentare al suo ritorno in panchina.

Antonio Conte Italia Germania
Antonio Conte Italia Germania

Napoli di Conte: Continuità con il passato

Il Napoli ha vissuto i suoi momenti migliori con il 4-3-3, sia seguendo la guida di Maurizio Sarri che sotto la buona stella di Luciano Spalletti. Questo modulo ha portato la squadra a sfiorare più volte lo Scudetto con Sarri e a vincerlo con Spalletti. Gli esterni a disposizione sono numerosi: Di Lorenzo, Mario Rui, Mazzocchi e Olivera in difesa, oltre a Kvaratskhelia, Politano e Ngonge in attacco, con Raspadori capace di adattarsi a quel ruolo. Walter Mazzarri, durante la sua breve gestione, ha alternato il 4-3-3 e il 3-5-2, senza però trovare successo.

Se Conte decidesse di mantenere la difesa a tre, che gli ha dato grandi soddisfazioni (alla Juventus, all’Inter e in Nazionale), sarebbero necessari alcuni aggiustamenti sul mercato, specialmente se Di Lorenzo dovesse partire. Questo scenario tattico è stato discusso anche quando Igor Tudor sembrava il candidato per la panchina del Napoli, essendo anch’egli un sostenitore della difesa a tre. Un possibile 3-4-3 vedrebbe Kvaratskhelia e Politano larghi e Lobotka in coppia con Anguissa, senza il “problema” Zielinski, promesso sposo dell‘Inter. Un 3-5-2 invece, darebbe a Kvaratskhelia maggiore libertà come seconda punta.

Head coach FC Internazionale Antonio Conte and Romelu Lukaku (Photo by Claudio Villa – Inter/FC Internazionale via Getty Images)

La questione centravanti

Rimane da capire chi sarà il centravanti del Napoli di Conte. È difficile pensare che possa essere ancora Victor Osimhen, corteggiato da molti club europei, tra cui il Chelsea. Più probabile potrebbe essere l’arrivo di Romelu Lukaku, già allenato da Conte all’Inter, dove formò la LuLa, il formidabile duo con Lautaro Martinez. Il modulo di quell’Inter era un 3-5-2 puro, con Lukaku e Lautaro a coprire le rispettive posizioni. Tuttavia, Lukaku ha giocato metà stagione con il 4-3-3 alla Roma di Daniele De Rossi. Sono solo ipotesi e scenari, ma una cosa è certa: l’estate calcistica a Napoli promette di essere più calda del solito.

Stefano Gentili

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