MONDO – L’8 marzo di ogni anno ricorre la Giornata internazionale dei diritti della donna, che ricorda le conquiste sociali, politiche, economiche. Oltre che le violenze inflitte contro le donne per anni, siano esse fisiche o psicologiche che ancora oggi tante donne subiscono.
Giornata internazionale dei diritti della donna. Il primo evento ad essere ricordato fu il VII Congresso della II Internazionale socialista svoltosi a Stoccarda dal 18 al 24 agosto del 1907. Questo congresso portò alla luce la questione femminile e del voto alle donne.
I partiti socialisti lottarono per introdurre il suffragio universale. Il 26 e 27 agosto del 1907, c’è la Conferenza internazionale delle donne socialiste. È dunque istituito l’Ufficio di informazione delle donne socialiste e Clara Zetkin ne è eletta segretaria.
Tantissimi gli eventi da ricordare durante gli anni che hanno le donne protagoniste e soprattutto capostipiti di una generazione nascente.
Una donna da ricordare sicuramente non può che essere Lidia Poët, la prima donna a entrare nell’ordine degli avvocati in Italia. A ricordarlo anche la serie tv “La legge di Lidia Poët” approdata su Netflix a febbraio di quest’anno. La serie vede protagonista una straordinaria Matilda De Angelis nei panni della donna che ha conquistato il femminismo della Torino dell’800.
Non soltanto “La legge di Lidia Poët”, ma anche “La fantastica signora Maisel” su Amazon Prime. Tradita dal marito, senza più una posizione sociale e priva di ogni prospettiva, Miriam Maisel (Rachel Brosnahan) finisce in un club e si dà al cabaret. Racconta la sua storia senza piangersi addosso e con sarcasmo.
Negli anni cinquanta, una donna nello spettacolo non era molto stimata in quanto era vista con gli occhi del pregiudizio e si etichettava la donna come sola “casalinga” e “moglie”. A lei non importa, e decide di andare avanti per la sua strada grazie alla sua personalità forte e determinata.
Di meraviglioso riconoscimento anche la serie “L’amica geniale”, una trasposizione dell’omonima serie di romanzi di Elena Ferrante. La serie narra dello speciale legame che unisce Elena “Lenù” Greco e Raffaella “Lila” Cerullo, due ragazze degli anni cinquanta che crescono in un rione di Napoli. Crescono in una realtà dove l’uomo ha la meglio su tutto, e la donna è solo una moglie e mai una persona che può pensare alla sua vita.
Lenù e Lila decidono di combattere gli stereotipi pur venendo risucchiate da questi stessi. Si vedrà la serie con gli occhi di queste due giovani che prima sono bambine che cercavano ancora di capire com’era fatto il mondo per poi vederle improvvisamente diventare grandi e volersi affermare con determinazione all’interno di questo mondo, abbattendo ogni tipo di barriera che c’era tra uomo e donna.
Non solo serie tv, ma anche film. Suffragette. un film del 2015 diretto da Sarah Gravon, film che racconta gli inizi del movimento suffragista femminile del Regno Unito.
Il film è stato presentato in anteprima il 4 settembre 2015 al Telluride Film Festival. Successivamente il 7 ottobre al London Film Festival, un gruppo di femministe ha approfittato del red carpet per portare avanti la sua battaglia contro la violenza domestica.
Anche “Frida”, film biografico del 2002, incentrato sulla sofferta e tormentata vita privata della grande pittrice messicana Frida Kahlo. Simbolo per le donne per il suo guarire dalle sue cicatrici e dei suoi dolori, simbolo della riappropriazione di sé stesse.
L’8 marzo sarà l’occasione per celebrare la Giornata internazionale dei diritti della Donna con la proiezione del film di Primadonna di Marta Savina. Si tratta della storia vera di una ragazza siciliana che per la prima volta ha osato rifiutare il matrimonio riparatore. La pellicola di Marta Savina verrà proiettata al Supercinema di Soverato (e uscirà nelle sale italiane) per le scuole la mattina e per la cittadinanza nel pomeriggio.
Marta Savina è una regista e sceneggiatrice che si interessa in particolare di complesse tematiche contemporanee a sfondo femminile.
Si tratta di un’opportunità interessante per il territorio per dibattere proprio durante questa giornata simbolica sui diritti conquistati dalle donne. da difendere sempre. D’altronde quando una comunità lotta insieme per le donne cresce libera, consapevole e forte.
I libri sono anche una testimonianza importante e sono di grande insegnamento per chi vuole imparare a conoscere la storia delle donne nel tempo e le loro lotte. Libri come “Dovremmo essere tutti femministi” di Chimamanda Ngozi Adichie, Nel libro, Adichie spiega qual è il suo punto di vista sul femminismo attuale. Adichie afferma quanto sia importante educare ragazzi e ragazze all’uguaglianza e al rispetto altrui, parlando di come il vero problema delle disuguaglianze sociali sia la mancanza di parità di genere.
Importante anche “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood. Ambientato in un futuro prossimo, in una teocrazia totalitaria che ha rovesciato il governo degli Stati Uniti, il racconto dell’ancella esplora i temi della sottomissione della donna e dei vari mezzi che la politica impiega per asservire il corpo femminile e le sue funzioni riproduttive ai propri scopi.
L’autobiografia di Malala Yousafzai, nel libro “Io sono Malala”, attivista pakistana di quindici anni che ama andare a scuola per imparare a studiare, ma per i talebani questo suo desiderio deve essere punito con la morte. Il 9 ottobre 2012 un uomo sale sull’autobus che la stava riportando a casa e la mitraglia lasciandola in fin di vita, ma fortunatamente sopravvive e da quel momento diventa il simbolo universale della lotta per il diritto alla cultura e al sapere e per i diritti delle donne, fino ad arrivare all’assemblea generale delle Nazioni Unite e all’ONU e a ottenere un Premio Nobel.
Nonostante tutto però si è ancora indietro su tante questioni, e ancora tante sono le lotte che le donne devono fare per sentirsi finalmente libere. Basti pensare come la lotta delle donne iraniane in Iran sia ancora attiva. Infatti, dopo la morte di Mahsa Amini, sono ancora tante le proteste delle donne che le vede vittime di un regime violento.
Tante cose ancora, dovrebbero cambiare e si dovrebbe finalmente arrivare ad un mondo dove tutto dovrebbe essere uguale. Non è una festa, non bisognerebbe limitarsi al regalare mimose, ma bisognerebbe ascoltare le donne, sentire le loro testimonianze, crederle, e soprattutto aiutarle.
Lottare con loro per affermare quei diritti che vediamo ancora essere solo nominati ma mai affermati. Bisognerebbe stare dalla parte delle donne ancor prima di una giornata che le ricorda. Bisognerebbe informare e creare consapevolezza sui diritti delle donne, che devono essere di interesse generale e non di un singolo individuo.
Testo di Martina Bassi De Masi
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