Mario Biondi il ritorno del mitico crooner

Mario Biondi il ritorno del mitico crooner

BOLOGNA – Il ritorno di Mario Biondi all’Europauditorium registra un eccezionale sold out.

Un sold out annunciato da mesi e pochissime le poltrone rimaste vuote ieri sera all’Europauditorium, perché? Perché era in scena un esaltante Mario Biondi, una delle voci più belle della panoramica internazionale che con la sua band ha tenuto letteralmente in scacco un pubblico trasognato e soggiogato dalle calde note dell’ugula più black della panoramica nostrana, quella appunto del cantante catanese. Cortese, affabile, affettuoso verso il pubblico che lo ama e lo ricambia con evidente affetto, un concerto impeccabile. Lui arriva alle 21,10 saluta “Ciao Bologna, benvenuti!” Invia un bacio con la mano, accenna al programma della serata, concepita come una retrospettiva dei suoi ultimi dieci anni di carriera e subito dopo attacca a intonare i primi brani con quella sua voce splendida, ben riconoscibile per intensità e bellezza timbrica. Con lui una band di sette ottimi elementi e due brave cantanti a fargli compagnia per la lunga durata del concerto che si protrae fino alle 23,15 senza interruzioni. Giacca e pantaloni scuri, camicia bianca, ginniche glitterate ai piedi e un pork pie grigio perla che più tardi dirrà di aver acquistato a Los Angeles insieme con Leon Wear, tanto per  citare  solo uno fra i cantanti importanti con i quale Mario Biondi ha avuto modo di lavorare insieme. L’artista annovera infatti un esaltante numero di eccellenti collaborazioni, durante la sua attività come ad esempio quella con  Chaka Khan, Omar,  James Taylor senza dimenticare il grande Al Jarreau a proposito del quale dice che lui e Leon Wear “sono andati su insieme”, vista la breve distanza intercorsa fra la scomparsa di entrambi.

Da Close to you, a Rio, passando per Love Dreamer, a Never die, Light the world, Be lonely, Life is everything, There No like You, Deep Space, Never stop, Love is a Temple, All I want is You,  Do you feel like I feel, quindi i maggiori successi tratti dagli album Handful of Soul, Yes, You live,  Sun, If, Beyond insomma tutti i suoi più noti senza omettere After the love has gone un successo originale degli Earth, Wind & Fire ma poi inserita anche nel suo album Mario Christmas e concedendosi poi qualche altra cover come  Funky Stuff.  Ritmo intenso, pubblico partecipe, ottima comunicazione fra la scena e gli spettatori, splendidi giochi di luci e  una serata dal ritmo esaltante, anche per la qualità degli strumentisti che lo hanno accompagnato. Mario Biondi è così in grado anche di creare un connubio e una sintonia positiva con la sua eleganza e affabilità, insomma è stato bello esserci.

Copyright Camilla Colombo 2017
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mario_biondi_2017

Daniela Ferro

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