Come si argina un epidemia? 2 secoli fa il dottor Semmelweis l’ha fermata, come?

Come si argina un epidemia? 2 secoli fa il dottor Semmelweis l’ha fermata, come?

MONDO – Riscoprire la lettura al tempo del Coronavirus per capire che i metodi dell’igiene e del rispetto delle regole basilari sono ancora attuali per combattere (e a volte vincere) anche le peggiori epidemie. Il Dottor Semmelweis di Louis-Ferdinand Céline racconta di come un luminare nato 202 anni fa (18 luglio 1818) sconfisse un’epidemia.

Siete preoccupati (come tutti d’altronde) per l’epidemia del Coronavirus? Volete un consiglio per leggere e rimanere informati anche se Il dottor Semmelweis è esistito un paio di secoli fa?

Il Coronavirus ci lascia tutti sgomenti, ma soprattutto ci sentiamo impotenti. Eppure nella metà dell’Ottocento è vissuto questo signor Philippe Ignace Semmelweis che abbiamo conosciuto grazie alla pubblicazione della tesi di laurea in medicina di colui che diventerà poi scrittore, Céline. (Di cui vi propongo qui il suo romanzo).

Il dottor Semmelweis Foto Mywhere
La copertina de Il dottor Semmelweis

Il titolo originale è  La Vie et l’œuvre de Philippe Ignace Semmelweis quando, ancora sconosciuto e senza lo pseudonimo che acquisirà da scrittore, Louis-Ferdinand Destouches, in arte Céline, la discusse il 1º maggio del 1924.

Questa tesi di laurea di colui che diventerà lo scrittore Céline narra la vicenda del noto eroe scientifico Philippe Ignace Semmelweis, che nella Vienna di metà XIX secolo scoprì le cause della febbre puerperale. Questa era la grave infezione che colpiva le partorienti e che all’epoca, nel centro ostetrico dove Semmelweis operava, toglieva la vita sembra in una percentuale pari o addirittura superiore al 50%. (Fonti non certe riportano una donna su quattro).

dottor Semmelweis Photo MyWhere

La singolarità dell’intera vicenda risiede nel fatto che il giovane dottore dedusse le cause di tale infezione tra l’indifferenza ostile dei colleghi, che ne respinsero le supposizioni circa la proliferazione di germi infetti dovuti alla cattiva igiene. Infatti i medici, dopo aver operato in autopsie, senza nessun passaggio procedevano con le mani infette ad operare direttamente sulle partorienti. Questo stimolo’ la creazione  di semplici metodi per la prevenzione costituiti da un accurato lavaggio delle mani prima di entrare in sala parto

Finalmente si fa luce ed ecco che il dottor Semmelweis scrive in chiaro “le mani per semplice contatto possono infettare ormai chiunque abbia sezionato o meno nei giorni precedenti, si dovrà sottoporre a un’accuratissima disinfezione delle mani con la soluzione di cloruro di calce”. Il risultato non si fa aspettare ed è magnifico: nel mese seguente la mortalità delle donne in gravidanza diviene quasi nulla e si riduce per la prima volta alla cifra attuale delle migliori maternità del mondo: 0,23%.

Il risultato fu immediatamente grandioso sovvertendo le nefaste statistiche.

Insomma, l’intuizione del dottor Semmelweis fu forse scontata o banale, ma fu una visione che apri’ una nuova luce di speranza fondandosi su una evidenza pratica. Evidenza non facile da sostenere, che diede vita a preconcetti nella comunità scientifica e che, con grande forza, provo’ anche a contestarla ed osteggiarla. Questa fu poi chiamata riflesso di Semmelweis.

Inoltre, le intuizioni di Semmelweis arrivarono quando i microscopi erano insufficienti per sapere dell’esistenza dei microbi, (ben prima quindi che Pasteur gettasse le basi della moderna microbiologia), che rivaluterà l’operato e il genio di Semmelweis dandogli postumo il merito che gli spettava in vita.

Nella prefazione del libro Il dottor Semmelweis c’è questa frase: <essa ci mostra il pericolo di voler troppo bene agli uomini>, giudicate voi poi, se non vi vien voglia di proseguire.

Il titolo originale, La Vie et l’œuvre de Philippe Ignace Semmelweis, è il titolo della pubblicazione della tesi di laurea in medicina dello scrittore francese Céline. Ancora sconosciuto e senza pseudonimo, Louis-Ferdinand Destouches la terminò nel 1924, e la discusse il 1º maggio dello stesso anno.

La storia narrata da Céline mette in parallelo l’epoca della sconfitta di Napoleone a Waterloo (avvenuta il 18 giugno 1815) con le sue truppe nella cui coalizione apparteneva la terra d’origine del medico, il Regno d’Ungheria. Così, in questo quadro storico che parte dalla definitiva sconfitta  di Napoleone a Waterloo e la fine del suo lungo impero, fino alla morte avvenuta il 5 maggio 1821, si inserisce la nascita di Ignazio Filippo  Semmelweis a Budapest nel cuore dell’estate del 1818.

 Foto Mywhere
Alcuni estratti del libro Il dottor Semmelweis

L’autore unisce così il destino della sconfitta di Napoleone e la nascita del grande medico attraverso il fil rouge dell’ospedale di Vienna, sede che, nel momento storico della sua nascita era luogo cruciale popolato dai feriti morenti di tutti gli eserciti, ma che lo vedrà poi protagonista  con il suo opererato.

Inquadra la sua vita dalla giovinezza e ne descrive e interpreta a suo modo le origini della vocazione in questi bellissimi spaccati:

<<Philippe non amava affatto la scuola e per questa sua versione faceva disperare il padre. Filippo amava la strada. I bambini hanno, ancor più di noi, una vita superficiale e una vita profonda. La loro vita superficiale è molto semplice, si riduce a una qualche disciplina, ma la vita profonda di un qualsiasi bambino è la difficile armonia di un mondo che si crea. In questo mondo debbono entrare, giorno per giorno, tutte le tristezze e tutte le bellezze della terra. E’ l’immenso lavoro della vita interiore.

Che possono mai i maestri e il loro sapere per questa gestazione spirituale, questa seconda nascita, dove tutto è mistero? Quasi nulla.

L’essere che giunge alla coscienza ha come gran maestro il caso. Il caso è la strada. La strada varia e molteplice di verità all’infinito, più semplice dei libri.

La strada, da noi? Che si fa di solito per strada? Si sogna. Si sogna di cose più o meno precise, ci si lascia trascinare dalle ambizioni, dai rancori, dal passato. E’ uno dei luoghi più meditativi della nostra epoca, è il nostro santuario moderno, la strada.

Così in Ungheria, paese melodioso, paese teatrale, popolato da una razza più espansiva della nostra…>>.

Questo piccolo libro, edito da Adelphi (€12,00), aiuta a sognare e a credere, non solo ad avere speranza, anche oggi al tempo del Coronavirus.

Nel libro di Celine viene raccontata la storia sin dalla giovinezza di Semmelwei, dalla nascita  a quando arrivò partendo da Budapest a Vienna. Celine scrive “mai egli amerà Vienna, le ragioni vere di tale antipatia sono ancora oscure ma la vita gliele formulerà più tardi con piena chiarezza… Sin dal suo primo soggiorno viennese egli si sentì estraneo, destinato a dispiacere e tutti suoi sentimenti restarono ungheresi e impenetrabili”.

“ nella storia dei tempi la vita non è che un ebrezza, la Verità è la Morte”

Insomma Celine prima di diventare il grande scrittore del secolo scorso è stato uno studente di medicina che grazie alla sua tesi ci ha fatto scoprire questo grande uomo.

La narrativa di  Celine contrappone le sue esperienze di medico a quelle vissute dal dottor Semmelweis creando un parallelo tra “il suo senso costante di persecuzione e di isolamento la sua sete di colpa e di tortura”. (Prefazione libro).

Insomma da questo piccolo libro, che non si presenta come una compilazione scolastico, possiamo trarre tante energie.

Il dottor Semmelweis non ha vissuto il tempo del coronavirus, ma la scoperta del come arginare un’epidemia ben più grave, è costruita in questo testo dalla prosa dello scrittore francese Celine che ci coinvolge ed emoziona.

Il dottor Semmelweis Foto Mywhere

Ma se vorrete distrarvi ripercorrendo storie di salvezza attraverso la lettura, ecco che torno alla mia amata narrativa latinoamericana: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, di Luis Sepulveda, vi darà, con un tocco di romanticismo in più, nuove speranze.

Questo libro di Louis Sepulveda ci porta in un irriducibile capacità di sperare e sognare al tempo stesso proprio come accade al vecchio Antonio Jose Bolívar il protagonista della vicenda quando legge i suoi romanzi d’amore.

 

 

Fabiola Cinque

5 Responses to "Come si argina un epidemia? 2 secoli fa il dottor Semmelweis l’ha fermata, come?"

  1. teresa paladin   8 Marzo 2020 at 10:18

    Semmelweiss è stato un grande! Tra l’altro mentre veniva deriso dai colleghi è stato fermo nella sua determinazione continuando a tutelare le donne.

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    • Fabiola Cinque
      Fabiola Cinque   8 Marzo 2020 at 11:53

      Verissimo. Inoltre il libro è la storia della sua vita, controversa e faticosa come quella di tutti i geni. È proprio bello. A me ha aperto il cuore alla speranza.

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  2. Steve Moss
    Steve Moss   8 Marzo 2020 at 11:26

    Com’è importante “Riscoprire la lettura al tempo del Coronavirus” ! Brava Fabiola, il tuo messaggio di speranza è guida per tutti noi

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  3. Umberto   16 Aprile 2020 at 23:27

    Cinque hai associato Sepulveda al Coronavirus più di un mese fa…complimenti! Sei una veggente?

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  4. Saverio   17 Aprile 2020 at 00:06

    Oggi la trasmissione sulla 7 di Lilli Gruber ha fatto il servizio de il Punto di Paolo Pagliaro: “La saggistica riparte dal Coronavirus” partendo dal dottor Semmelweis… proprio oggi che è morto Sepulveda. Complimenti bravissimi!

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