Quarantena da paura on air: Stefano Bianco trasforma il Covid-19 in un horror

Quarantena da paura on air: Stefano Bianco trasforma il Covid-19 in un horror

ITALIA – Il nostro viaggio nel mondo del web continua. Oggi parliamo con Stefano Bianco, l’autore del webfilm Quarantena da paura on air, un’opera a metà tra l’horror e il grottesco che racconta questi mesi di chiusura forzata.

S’intitola Quarantena da paura on air. E’ un webfilm diretto e prodotto da Stefano Bianco, un giovane attore italiano di 30 anni,ed è una delle prime opere che raccontano sdrammatizzando e spaventando l’emergenza mondiale che stiamo vivendo. Il film dura 60′ ed è possibile acquistarlo in streaming sulla piattaforma americana Gumroad cliccando qui.

Quarantena da paura on air è un horror psicologico dai risvolti grotteschi e vuole rappresentare il momento apocalittico nella nostra epoca, in piena solitudine.

Il protagonista è isolato dal contesto sociale, da rapporti e relazioni umane reali, vive in un clima angosciante, di confusione tra finzione e realtà e di vuoto assoluto intorno. Gli unici a supportarlo sono i suoi follower virtuali.

Per conoscere tutte le sfaccettature di questo ambizioso progetto a metà tra il web e il cinema, ecco la nostra intervista all’autore Stefano Bianco.

Buongiorno Stefano. Ci racconti come ti è venuta l’idea di fare questo film?

Buongiorno a voi! Nei mesi scorsi, erano in programma sia spettacoli teatrali che riprese cinematografiche, entrambi purtroppo sospesi, come sappiamo. Durante il periodo del lockdown, confrontandomi anche con diverse realtà lavorative che non si sono interrotte durante il periodo della quarantena, ho riflettuto sulla possibilità di rimettermi in gioco.

Come dico sempre, non ci sono limiti alla creatività.

In questi giorni di emergenza la comunicazione non si è fermata. Per cui mi sono detto: qual è il mondo più semplice per raccontare il disagio di un attore in quarantena? La risposta è stata semplice da trovare: registrare una diretta social in cui raccontare una storia, proponendo, in pratica, un webfilm. Il mio webfilm.

Ci racconti il tuo percorso?

Ho sempre avuto la passione per la recitazione, fin dalle elementari. Ricordo che dopo uno dei primi spettacolini teatrali da bambino, le maestre rimasero stupite per la mia naturalezza. Mi sono sentito subito a mio agio sul palcoscenico. Così consigliarono ai miei genitori di iscrivermi ad una scuola di recitazione e così fecero. Mi sono diplomato al Liceo Germana Erba (ex Liceo Teatro Nuovo di Torino) e poi ho frequentato la Sergio Tofano, seguendo contemporaneamente lezioni private di recitazione a Roma. Infine, ho conseguito la laurea al Dams di Torino.

E i tuoi obiettivi futuri?

Il futuro spero mi riservi molte soddisfazioni nello spettacolo, anche come presentatore.

Quali sono le tue scene preferite del film? 

La scena di suspense al buio, quando i followers consigliano al protagonista come procedere nei confronti della ‘presenza oscura’ e  quella finale che, però, preferisco non spoilerare ai vostri lettori!

Quanto ci hai messo per girare il film?

Il mio webfilm si suddivide, dal punto di vista tecnico, in quattro blocchi, quattro piani sequenza dalla lunghezza di 20′. E’ una specie di “buona la prima” senza sosta, con molti momenti di improvvisazione totale. Tra una cosa e l’altra, le riprese sono durate circa due settimane. 

In Quarantena da paura on air, non manca una componente satirica e grottesca. Ce ne parli?

Si, amo gli horror grotteschi. Alcune scene sono piene di suspense e sono caratterizzate allo stesso tempo da sfumature ironiche. La ‘pazzia’ del protagonista data dal periodo di mancanza di lavoro, di lontananza dalla famiglia e dalle amicizie, se non virtuali, lo portano a confondere la realtà con la finzione creando momenti anche demenziali.

A chi consigli la visione di questo film? 

Data la presenza di scene ‘paranormali’ lo sconsiglio a minori e a persone facilmente impressionabili. Gli amanti dell’horror psicologico indipendente posso apprezzarlo sicuramente.

Il film affronta anche temi come l’isolamento sociale e l’immobilismo. Tu come hai vissuto questa quarantena e  l’emergenza Covid-19?

Tutto sommato bene, anche se è stata un’ esperienza che non avrei mai pensato di vivere.. Credevo di essere in un vero e proprio film… Ho avuto modo, però, di capire che nella vita bisogna fare ciò che più ci piace e ci rende felici perché non c’è tempo da perdere.

Paolo Riggio

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