Intervista a Pietro Vignali: “Ecco perché il Parma Calcio anni 90 era unico”

PARMA – A pochi giorni dal ritorno della Serie A (il primo anticipo è Torino-Parma) parliamo del Parma Calcio con l’ex sindaco. Sotto il suo mandato, Parma divenne la prima città in Italia per indice di sportività. E allora, la domanda delle domande è: come può un’amministrazione locale far progredire la propria città dal punto di vista sportivo?

“D’altronde se hai in campo Buffon, Thuram, Cannavaro, Crespo, Chiesa, solo per citarne alcuni…” Pietro Vignali, ex sindaco di Parma dal 2007 al 2011, è quasi commosso. Il motivo? Nella sua mente stanno riaffiorando le immagini del mitico Parma Calcio degli anni ’90 e come per ogni parmigiano doc, un po’ di nostalgia viene fuori.

Pietro Vignali sa perfettamente cosa rappresenta il Parma per Parma. E sa perfettamente quanto lo sport sia importante per questa città. Per capirlo, vi suggerisco di leggere questa intervista, dove l’ex sindaco racconta alcuni aneddoti divertenti sulla squadra gialloblù ma soprattutto si sofferma su come un’amministrazione locale possa far progredire la propria città dal punto di vista sportivo.

INTERVISTA A PIETRO VIGNALI: “I BOYS, IL PARMA DEGLI ANNI D’ORO E LA SECCHIATA D’ACQUA CHE MI TIRARONO ADDOSSO I CALCIATORI”

Pietro Vignali
Pietro Vignali allo Stadio Tardini

Dottor Pietro Vignali, come ben sa il 2020 per Parma è un anno importante. 30 anni fa, esattamente il 27 maggio, il Parma Calcio festeggiava la prima storica promozione in Serie A. Da lì a poco si sarebbe aperta una storica dinastia, una golden age per la squadra gialloblù, sublimata da 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana, due Coppe UEFA, una Supercoppa Europea e una Coppa delle Coppe.  Che ricordi ha di quel periodo?

Di quei tempi può parlare il Pietro Vignali cittadino visto che non ero ancora sindaco. Furono anni ruggenti, straordinari, dove la squadra riuscì a raggiungere il top del calcio europeo. Fa quasi impressione pensarci oggi. Erano gli anni del connubio Callisto Tanzi-Nevio Scala, anni in cui il Parma faceva paura a chiunque. D’altronde se hai in campo Buffon, Thuram, Cannavaro, Crespo, Chiesa, solo per citarne alcuni…

Lei è stato sindaco alla fine degli anni 2000’. Che cosa può raccontarci di quel periodo sempre legato al Parma Calcio?

Ho tre ricordi particolari che ancora oggi mi fanno sorridere. Il primo risale al 2007. Ero stato appena eletto sindaco e andai a trovare i calciatori nel ritiro estivo insieme al comico Gene Gnocchi. Fu molto divertente e riuscii a instaurare un bel rapporto con i giocatori. Il secondo è un po’ particolare. Siamo sempre nel 2007. Fiorentina-Parma. Partita ostica su un campo pericoloso vista la rivalità. L’allora sindaco di Firenze De Dominicis mi invita in tribuna per guardare con lui la gara. Io però ho preferito andare in curva insieme ai Boys, il gruppo storico. Qualcuno mi prese per matto, ma fu davvero bello assistere alla partita con i Boys con i quali avevo un ottimo rapporto che purtroppo si ruppe a seguito dei famosi scontri nella partita Parma-Roma.

 

E l’altro aneddoto?

La promozione in Serie A del 2009. Anche quella fu una giornata storica. Cittadella-Parma. Ai gialloblù bastava un pareggio per tornare in A e così avvenne. A fine gara, i calciatori mi invitarono negli spogliatoi per festeggiare e mi versarono un secchio d’acqua in testa. Dovevo aspettarmelo… A parte gli scherzi fu un momento davvero bello per la città.

L’ultima sul calcio. Come definirebbe il rapporto squadra-città che si è istaurato in questi anni?

E’ sempre stato un rapporto di identità totale, di sovrapposizione. Parma è una città a misura d’uomo, dove puoi raggiungere lo stadio in bicicletta. Per i parmigiani andare a vedere la partita è un rituale. La partita incarna la domenica del parmigiano ed è anche per questo  che la squadra ha sempre avuto l’appoggio di cittadini, tifosi e imprenditori locali, anche nei periodi più bui.

PIETRO VIGNALI: “ECCO COME PARMA E’ DIVENTATA LA CITTA’ PIU’ SPORTIVA D’ITALIA”

Dal calcio, passiamo allo sport. Secondo un’analisi del Sole 24 Ore Parma nel 2019 è risultata la 36 città più sportiva d’Italia. Nel periodo in cui lei era sindaco però ha raggiunto addirittura il primo posto. Com’è stato possibile?

Il primo posto fu una conseguenza di anni di politiche promosse per migliorare e stimolare tutte le pratiche e le discipline sportive. Ho sempre creduto che lo sport abbia una forte valenza sociale. Lo sport promuove il benessere psico-fisico, per tutte le età, e ha un’incredibile capacità educativa soprattutto verso i giovani e i giovanissimi. A Parma  migliaia di persone, grazie alle associazioni sportive, praticano sport in centinaia di impianti, di parchi e luoghi pubblici. Lo fanno con un impegno e una dedizione che vanno ben oltre la tecnica e l’agonismo, la prestazione e il primato.

Il merito di questi risultati fu in ogni caso delle associazioni sportive ed è per questo che mi sono sempre impegnato per riservargli un posto tra i premiati del Sant’Ilario, un’onorificenza conferita dal comune di Parma a coloro, persone, enti o organizzazioni, che con la propria attività, hanno in qualsiasi modo contribuito a rendere migliore la vita dei singoli e della comunità o ad elevare il prestigio della città.

Pietro Vignali parma calcio mywhere

Spesso le amministrazioni locali investono e curano progetti legati agli sport principali, su tutti il calcio. Voi avete invece cercato di promuover tutti gli sport. Mi sbaglio?

Il nostro obiettivo principale è stato quello di adeguare l’impiantistica sportiva secondo la logica delle cittadelle dello sport. Mi viene in mente il nuovo stadio di Baseball nella zona sud-ovest della città, lo stadio di Rugby a Moletolo e la ristrutturazione della palestra al centro di Atletica Lauro Grossi. Abbiamo anche ospitato gli Stati generali dello sport, organizzato il Festival dello sport, occasione per ragionare sui valori del settore e per ascoltare le testimonianze di campioni del passato e del presente, come Marcello Lippi, Igor Cassina, Iuri Chechi e Andrea Lucchetta.

E di Parma Città Europea dello Sport 2011 che può dirci?

Quella fu una manifestazione straordinaria caratterizzata da oltre 330 eventi e rappresentò un fattore determinante per il primo posto nella classifica delle città più sportive del Sole 24 Ore.

In conclusione, cosa consiglierebbe ad un’amministrazione locale per migliorare dal punto di vista sportivo?

L’aspetto più  importante è dare voce a tutte le discipline, garantendo la stessa dignità degli sport più seguiti. In generale, lo sport deve rappresentare una priorità, perché lo sport è la sfida che ognuno lancia verso sé stesso, alle proprie capacità e ai propri limiti.

 

 

 

 

 

 

Paolo Riggio

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