Interpretazioni e riflessioni sul concetto di Orizzonte

Interpretazioni e riflessioni sul concetto di Orizzonte

Chiudiamo il mese di Ottobre, dedicato alla lettera O, domandaci, in questi tempi difficili, quale possa essere l’Orizzonte che ci poniamo. Ecco che nell’ultimo weekend del mese vi invitiamo ad abbandonarvi un pò per riempire i vostri occhi anche con infiniti ed inimmaginabili tramonti.

Orizzonte, la linea apparente […] lungo la quale il cielo sembra toccare la terra o il mare. [Vocabolario Treccani]

Vi inviterei un istante a riesumarne qualcuno, tra una lacrima nostalgica e un po’ di sana autoironia vorrei farvi notare un dettaglio dimenticato, testimone eterno di una età inconsapevole da cui tanto abbiamo ancora da imparare. Cosa voglio farvi scoprire? L’orizzonte. Una linea netta sospesa a metà foglio che delinea una striscia blu al margine superiore della pagina. Che il cielo non sia una semplice riga appesa a mezz’aria lo sappiamo bene, ma credo sia questa la prima reale rappresentazione di “orizzonte” con cui cresciamo.

C’è qualcosa di astratto ed inspiegabile dietro questo concetto tanto grande quanto lui stesso mentre corre sul mare. Ma qual è ad oggi l’orizzonte che ci poniamo? “Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte”. (K. Adenauer) Dunque, ad ognuno il suo.

Immagino una donna ed un uomo, si amano, presto non saranno più soli, ad aggiungersi il dolce risvolto della loro storia d’amore. Penso al loro, di orizzonte, da cui spunta qualcosa, non soltanto la curva di una pancia impaziente, ma sogni e progetti, propositi di vita, auspici di un domani, tante prime volte.

Concetto che lascia ampio margine ad interpretazioni, smuove le coscienze, divide il mondo tra chi lo osserverà con impazienza di varcarlo e aspettative da soddisfare, chi ancora si ritirerà e spaventato percepirà il confine dell’ignoto, la paura dell’imprevedibile.

Limite o tramite? In senso figurato si presenta come “ciò che si prepara” per il nostro domani. Parlare di piani futuri in un momento storico che costringe la vita “alla giornata” è complicato. Di fronte a noi un orizzonte finito, precario, un orizzonte che oscilla, curva epidemiologica che sale, scende, risale e non scende, ostinata, così sbagliata.

Quella riga che divideva il nostro foglio di carta da bambini oggi è diventata qualcosa di più. Orizzonte è la linea che taglia il mio volto e nasconde il sorriso. E’ la ringhiera del mio balcone che spezza il panorama e mi ricorda di stare in casa. Orizzonte è tutto questo, ma anche molto altro. Un cannocchiale può aiutare a guardare ancora un po’ più in là, ci vuole pazienza e un po’ di fatica, immaginazione laddove non si vede bene e memoria per non dimenticare. L’orizzonte tornerà a sdraiarsi sul mare, noi torneremo ostinati a voler sapere cosa viene dopo, nel frattempo non voglio perdere tempo, posso sempre iniziare a ipotizzare.

Testo di Sara Garlaschelli

Autore MyWhere

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