Le cicogne di Chernobyl un film per ricordare la storia

Le cicogne di Chernobyl un film per ricordare la storia

ACCADE OGGI – Per la Giornata Internazionale in Commemorazione del disastro di Chernobyl vi raccontiamo del film visto alla Casa del Cinema nella Capitale. Ha suscitato grande emozione e successo l’anteprima nazionale de “Le cicogne di Chernobyl” di Karim Galici. Raffaele Rivieccio, storico del cinema, la definisce “un’opera documentaria densa di una sorta di nuovo umanesimo dei popoli”. Un film adatto a ricordare il disastro del 26 aprile 1986, ben 38 anni fa ma sempre presente nelle nostre menti.

Le Cicogne di Chernobyl, oggi più che mai, nel giorno dell’anniversario del disastro nucleare, è indubbiamente un film da non perdere. Trentasette anni fa un guasto al reattore 4 dell’impianto scatenò il più grave incidente atomico della storia. Ricordare oggi la durissima lezione di Chernobyl significa guardare anche ad un futuro senza nucleare per il Pianeta. Era il 26 aprile del 1986.

Lo scorso 15 marzo alla Casa del Cinema a Villa Borghese  l’anteprima nazionale de “Le Cicogne di Chernobyl” di Karim Galici (Italia, 2024, 69’) prodotto da Cinema per il Sociale di Cittadini del Mondo (produttore esecutivo Giuseppe Carboni).

KARIM GALICI

Emozioni, applausi e il lusinghiero giudizio di Raffaele Rivieccio storico del cinema: “ho avuto il piacere di intervenire alla Casa del Cinema e di raccontare il nuovo struggente  film di  Karim Galici – Le cicogne di Chernobyl – un’opera documentaria densa di una sorta di nuovo umanesimo dei popoli, un racconto intenso di uno scambio culturale ed umano che ha coinvolto l’Italia intera”

In particolare, il racconto si sofferma sulle nuove vite degli ‘ex bambini di Chernobyl’ dopo l’esperienza nel nostro paese. Si mette in luce la generosità delle famiglie, ma anche la forza dei ragazzi che hanno trovato con coraggio la determinazione di ‘rinascere’.

CAST CASA DEL CINEMA

Un film emozionante e storico

Il film ripercorre le vicende legate al disastro nucleare del 1986, seguendo anche poeticamente le tracce dei piccoli protagonisti. Bambini reduci, a volte, da una storia dolorosa riscattata dall’amore, dall’accoglienza e dalla solidarietà di tante famiglie italiane. Famiglie che hanno aperto il cuore e la propria casa a centinaia di migliaia di bambini provenienti dai territori contaminati. Tra passato, presente e anche futuro il lavoro di Karim Galici è un insieme di racconti. Un unicum dove le esperienze vissute dai protagonisti scorrono in un flusso di rimandi e anche flash back per ricongiungersi continuamente con il disastro nucleare da cui tutto è partito.

Di grande impatto emotivo anche le immagini della zona di esclusione (il territorio intorno alla centrale di Chernobyl dove la popolazione è stata evacuata), sulle orme di un ex abitante che ha visitato la sua casa abbandonata a causa delle radiazioni, a distanza di quasi quarant’anni dall’incidente.

ZONA EVACUATA DI CHERNOBYL

 

Le riprese del documentario seguono un taglio registico che miscela sapientemente il linguaggio del reportage a quello anche poetico dell’occhio di Karim Galici. Immagini forti, filmati di repertorio, spaccati di quotidianità familiare, testimonianze e ricordi sono armonizzati da un’eccellente colonna sonora.  

“Le cicogne di Chernobyl” è stato prodotto grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna in sinergia con la Regione Sardegna e la collaborazione della RAI sede regionale, che ha fornito molti materiali d’archivio provenienti dalla Teche RAI. L’evento è stato coordinato da Antonio Masia e Franca Farina de “Il Gremio dei sardi di Roma”

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Autore MyWhere

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