Le serie tv più viste dagli italiani durante la pandemia

Le serie tv più viste dagli italiani durante la pandemia

ITALIA – Stanchi di parlare e sentir parlare di Covid, noi italiani ci siamo riversati sulle serie tv e i documentari. E allora, quali sono quelli che abbiamo amato di più?

La pandemia ha cambiato tante nostre abitudini e ha rivoluzionato la nostra vita e stravolto in parte il nostro modo di vivere.

Durante le lunghe giornate del lockdown in tanti si sono avvicinati alle serie TV, si sono innamorati di Daenerys e dei suoi draghi, delle gesta del vichingo Ragnar, sono rimasti sconvolti dalla crudeltà della Ratched, oppure si sono avvicinati al mondo degli scacchi cercando di emulare la grande Beth la protagonista della Regina degli scacchi.

Chiusi in casa abbiamo fantasticato e sognato con il mondo delle serie TV, per qualche ora ci siamo dimenticati di tutto e abbiamo reso il lockdown più gradevole.

Nell’ultimo anno le serie TV sono diventate un cult per tantissime persone, gli appassionati crescono ogni giorno; per gli amanti del genere (se ancora non le avete viste) oppure per chi si sta avvicinando a queste mondo, vi consiglio di vedere le seguenti tre serie.

Tiger King

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le serie tv più viste dagli italiani: Tiger King

Perché la gente visita i parchi non tanto per vedere gli animali, quanto per apparire con gli animali.”

Questa miniserie è stata distribuita sulla piattaforma Netflix a partire dal 20 marzo 2020, ed è un documentario sul commercio di animali esotici e feroci negli Stati Uniti.

Tiger King racconta la folle storia di un uomo noto come Joe Exotic, che collezionava e allevava animali selvatici (soprattutto leoni e tigri) in uno zoo dell’Oklahoma, il Greater Wynnewood Exotic Animal Park Zoo e star di un canale YouTube in cui mostrava i suoi animali domestici pericolosi.

Joe Exotic è stato condannato nel 2018 a 22 anni di prigione per aver commissionato l’omicidio (non riuscito) di Carole Baskin (https://www.mywhere.it/82581/i-migliori-documentari-di-sempre.html) attivista e fondatrice del Big Cat Rescue un rifugio per animali della Florida e impegnata a difendere i diritti degli animali esotici e la sua lotta contro la legalità della loro compravendita in Oklahoma.

Inoltre Joe è accusato anche di altri 19 capi d’imputazione legati al maltrattamento e all’uccisione di animali.

Joe Exotic (il cui vero nome è Joseph Allen Maldonado-Passage) è un uomo ricco, perennemente vestito da cowboy glitterato, capelli biondo ossigenato, baffi lunghi e pieno di tatuaggi di piercing e gira sempre armato.

Attorno a lui gira esiste una corte di personaggi strani e ambigui: senzatetto, alcolizzati, tossicodipendenti e criminali a cui si uniscono anche i 4 mariti di Joe.

La serie Tiger King documentando la vita del protagonista Joe Exotic punta a far luce sulla situazione di alcuni stati americani, che consentono lo sfruttamento delle specie esotiche e in via d’estinzione; sfruttamento che nasce dalla mancanza di una regolamentazione severa per ciò che riguarda il traffico illegale di animali esotici.

Tiger King è un viaggio a volte esilarante, pazzo ed estremamente crudo e nel mondo della megalomania e della ricchezza americana, che pur di soddisfare i suoi desideri di grandezza arriva ad annullare la vita di questi stupendi animali che sono tigri e leoni, animali nati liberi ma rinchiusi in gabbia solo per un capriccio umano.

Ratched

le serie tv più viste dagli italiani: Ratched

Ratched è una serie distribuita dal 18 settembre 2020 su Netflix ed è basata su personaggio Mildred Ratched del romanzo Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kese.

Ma chi era Mildred Ratched ?

Mildred è l’infermiera più spietata delle serie TV, anzi non solo delle serie TV ma del cinema, poiché l’infermiera Ratched era già apparsa in TV nel 1975 con il film  Qualcuno volò sul nido del cuculo; la serie è stata scritta dal regista Ryan Murphy, ideatore anche di American Horror Story.

Questa serie ci parla della storia di Ratched che nel 1947 entra da semplice infermiera in un centro psichiatrico in California dove vengono eseguite pratiche decisamente crudeli per curare le malattie mentali e con il tempo Ratched diventa la crudele e sadica governante del centro psichiatrico.

La protagonista matura con il passare del tempo una tendenza omicida e vendicativa che verrà in qualche modo alimentata dalla collusione con le autorità sanitarie e dalla sua stessa sete di potere.

Il sadismo e la crudeltà di Mildred Ratched vengono indagati, umanizzati e motivati, l’infermiera è una donna da grande fascino e con un passato burrascoso e drammatico; un passato che chiarisce un concetto molto crudo, cioè che nessuno nasce mostro, ma tutti possiamo diventarlo.

La serie racconta tramite le gesta di Ratched lo spietato mondo delle malattie psichiatriche negli anni ’50 americani e pone l’accento sulla manipolazione, e sulla lotta per il potere che corrode inevitabilmente l’animo umano.

SanPa

Le serie tv più viste dagli italiani: SanPa

Mini serie da 5 puntate che racconta la storia della Comunità di San Patrignano, la comunità terapeutica per tossicodipendenti.

La comunità nasce nel 1979 a Coriano, vicino Rimini, ad opera dell’imprenditore Vincenzo Muccioli, l’unico ad affrontare a viso aperto il problema dei drogati in Italia e ad accoglierli gratuitamente nella sua struttura.

La serie è stata costruita con testimonianze delle persone che hanno vissuto nella comunità e con varie immagini di repertorio; il titolo completo della serie è SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano perché la storia della comunità è stata anche travolta da momenti bui e drammatici.

“SanPa costringe chi guarda a pensare che la qualità umana delle persone non è sempre sincronizzata con la qualità del loro far del bene per gli altri, e che ci sono sempre cose che non sappiamo nel nostro quotidiano giudicare.” (Lucia Sofri)

La serie ha avuto molto successo ma è stata criticata duramente dalla comunità di San Patrignano, la quale si è dissociata con un comunicato stampa definendo tendenziosa e parziale la serie-documento.

Critico anche il figlio di Muccioli, Andrea: “non è un documentario, ma una fiction. Cerca l’effetto pulp creando più ombre possibili intorno alla figura del protagonista. Ci riesce benissimo, ma ne falsifica la storia e il pensiero”.

Cosa documenta la serie?

Innanzitutto l’importante attività di recupero dei soggetti tossicodipendenti ma gesta oscure ombre su alcune prassi della comunità come le celle di isolamento e le catene che gli operatori della comunità adoperavano per punire i ragazzi che tentavano la fuga, fino all’omicidio di Roberto Maranzano.

Roberto Maranzano era un ospite della comunità morto i comunità nel 1989; la comunità affermo che la morte fu causata da una rissa per motivi di droga ma dopo 5 anni si è scoperto che fu ucciso all’interno della comunità; fu punito per alcune mancanze, una punizione fisica fatta di botte e tortura troppo che lo portò alla morte.

Il successo della serie è dato dall’imparzialità con cui è raccontata la storia della comunità e del fondatore Muccioli; non c’è giudizio da parte dei produttori ma solo un racconto veritiero fatto da interviste di chi ha conosciuto e vissuto la comunità e da filmati che raccontano la nascita e la crescita della comunità e tutto ciò lascia grande spazio all’opinione personale dello spettatore.

Pasquale De Falco

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